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    C'È ARIA DI INCIUCIONE: I POPOLARI TENDONO UNA MANO ALLA MELONI. CHE FARÀ LA SORA GIORGIA? – IL PREMIER POLACCO DONALD TUSK INFILA IL DITO NELLA PIAGA DELLA ROTTURA TRA I CONSERVATORI (IL RIVALE MORAWIECKI VUOLE USCIRE DA ECR, LO STESSO DI FDI): "NON C'È DECISIONE SENZA MELONI" - ANCHE MANFRED WEBER, POTENTISSIMO PRESIDENTE DEL PPE, HA APERTO AL DIALOGO CON GIORGIA MELONI, MA LA AVVERTE: “NON LAVOREREMO CON PARTITI CHE NON SONO A FAVORE DELL’EUROPA, DELL’UCRAINA E DELLO STATO DI DIRITTO: NO ALL’ID E A LE PEN IN FRANCIA. IL PIS NELL’ECR PER NOI È UN PROBLEMA”


     
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    TAJANI, 'ANCORA NESSUNA DECISIONE DELL'ITALIA SU TOP JOBS'

    (ANSA) - "Non c'è ancora alcuna decisione sul voto dell'Italia" sui top jobs Ue, "le trattative devono ancora iniziare". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani al suo arrivo al pre-vertice del Ppe.

     

    TAJANI, 'FAVOREVOLE ALL'INTESA MA SENZA APRIRE AI VERDI'

    (ANSA) - "La mia è una propensione favorevole senza alcuna apertura ai Verdi. Certamente io sono molto perplesso sulla durata dei 5 anni per il presidente del Consiglio europeo" in quota socialista. Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani entrando al summit pre-Consiglio europeo del Ppe.

     

    UE: A BRUXELLES SI TRATTA SU NOMINE, TUSK (PPE) 'NON C'È DECISIONE SENZA MELONI'

    Estratto da Adnkronos

    donald tusk ursula von der leyen donald tusk ursula von der leyen

     

    […] Parole concilianti verso Meloni sono arrivate da un altro esponente di peso dei popolari, il premier polacco Donald Tusk: "Nessuno rispetta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l'Italia più di me", ha detto l'ex numero uno del Consiglio europeo, secondo il quale le polemiche sul pacchetto di nomine partorito da Ppe, S&D e Renew sarebbero frutto di "un malinteso: a volte - ha spiegato - servono delle piattaforme politiche specifiche per agevolare il processo, la posizione comune dei tre maggiori gruppi serve a facilitare il processo. La decisione spetta al Consiglio europeo. Non c'è Europa senza Italia, non c'è decisione senza Giorgia Meloni. Per me è ovvio". […]

     

    MITSOTAKIS, NESSUNA VOLONTÀ DI ESCLUDERE, RISPETTO MELONI

    URSULA VON DER LEYEN KYRIAKOS MITSOTAKIS URSULA VON DER LEYEN KYRIAKOS MITSOTAKIS

    (ANSA) - "Tre famiglie politiche hanno discusso tra loro e hanno presentato una proposta, alla fine spetta al Consiglio europeo prendere la decisione". "Non è un processo per escludere, non è mai stata nostra intenzione escludere nessuno o offendere qualcuno. Personalmente ho molto rispetto per Giorgia Meloni, la prima ministra italiana. L'Italia è un Paese molto importante nell'Ue e sono sicuro che affronteremo tutti questi problemi e preoccupazioni nelle discussioni che avremo". Lo ha detto arrivando al summit Ue il premier greco Kyriakos Mitsotakis, tra i negoziatori Ppe sui top jobs, affermando anche di aver parlato con Meloni. (ANSA).

     

    WEBER E LE SCELTE SUI VERTICI UE: «DAL VOTO IL MANDATO AL PPE, ROMA SIA COINVOLTA NELLE SCELTE LA LEADER PD DICA CON CHI STA»

    Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

    MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI

     

    «Se volete difendere la democrazia, allora rispettate il risultato di 180 milioni di elettori e votate per Ursula von der Leyen: questo è il mio messaggio». Oggi il Consiglio europeo dovrebbe approvare […] l’intesa sui top job Ue raggiunta dai negoziatori delle tre maggiori famiglie politiche: popolari, socialisti e liberali. Il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber guarda avanti, all’elezione di von der Leyen alla guida della Commissione da parte del Parlamento europeo.

     

    Come siete riusciti a trovare l’accordo?

    «Si basa sul risultato delle urne: gli elettori hanno dato un chiaro mandato di guida al Ppe. Ma si doveva trovare un’intesa tra tutti i maggiori partiti europei per dare stabilità all’Europa e ci siamo riusciti. Ora dobbiamo dare risultati sulla base dei nostri contenuti».

     

    Cosa succede adesso?

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    «Abbiamo bisogno di un mandato per Ursula von der Leyen anche da parte del Parlamento. La nostra argomentazione principale è che negli ultimi cinque anni ha svolto un lavoro serio e valido […] ».

     

    Come garantirete la maggioranza? Ci sono sempre i franchi tiratori.

    «È una questione di leadership: voglio sentire dalla leader del Pd Elly Schlein che si impegna pubblicamente a sostenere von der Leyen. Se non lo fa, si schiera con Orbán. Abbiamo bisogno che i leader si facciano avanti: Scholz, Sánchez, Schlein devono esprimersi pubblicamente e dare una direzione chiara alle loro delegazioni. Il Ppe sostiene Costa e Kallas, S&D e Renew facciano la loro parte».

     

    […] Siete pronti a lavorare con l’Ecr e Fratelli d’Italia?

    «Anche l’Ecr ha diverse facce. C’è il Pis che in Polonia ha superato le nostre linee rosse.

    MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022 MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022

    Sono felice che Donald Tusk sia primo ministro: ha riportato la Polonia in Europa. L’altra faccia è quella di Giorgia Meloni e Petr Fiala in Repubblica Ceca, sono politici ragionevoli. Meloni e Tajani hanno organizzato un grande G7, l’Italia può essere orgogliosa. Meloni è molto rispettata. Non lavoreremo con partiti che non sono a favore dell’Europa, dell’Ucraina e dello Stato di diritto: no all’Id e a Le Pen in Francia. Ma se i partiti rispettano questi principi, da un punto di vista democratico sono partner ragionevoli e se troviamo soluzioni sui contenuti, lavoreremo insieme».

     

    Meloni si è lamentata di essere stata esclusa dai negoziati sui top job. L’accordo è ora a rischio?

    manfred weber antonio tajani manfred weber antonio tajani

    «L’Italia è il terzo Paese più grande d’Europa, un membro del G7, una delle più grandi economie europee. Per questo è necessario trovare un modo per includere la posizione italiana nel processo decisionale europeo. Due anni fa, dopo l’elezione di Meloni mi sono recato a Roma, sono stato il primo leader europeo a incontrarla e a costruire ponti e a invitarla a essere costruttiva a livello europeo.

     

    La collaborazione tra Italia ed Europa è una storia di profitto reciproco ed è stata costruita dal Ppe e in particolare anche da me. Questo negoziato tra i gruppi non è una sorpresa, fu così anche nel 2019 e negli anni precedenti perché i tre principali partiti in Europa hanno l’obbligo di formare un’intesa comune sulla strada da seguire. Tuttavia, sono d’accordo con quanto ha detto il presidente Mattarella: nell’Ue non si può prescindere dall’Italia».

     

    ANTONIO TAJANI - URSULA VON DER LEYEN - MANFRED WEBER - DONALD TUSK ANTONIO TAJANI - URSULA VON DER LEYEN - MANFRED WEBER - DONALD TUSK

    Meloni contesta che i conservatori sono cresciuti alle elezioni e ora l’Ecr è il terzo gruppo in Parlamento.

    «Non si tratta solo di numeri, ma anche di singoli deputati nei gruppi. Come ho detto, il Pis nell’Ecr per noi è un grande problema, ma rispetto molto l’approccio costruttivo di Meloni».

     

    Come convincerete le delegazioni del Ppe a votare?

    «Siamo uniti. Lavoreremo duramente d’ora in poi per convincere tutti che questa è la cosa giusta da fare: l’Europa ha bisogno di stabilità. Parlerò individualmente con tutti. Ma sia chiaro, nel Ppe la maggioranza sarà schiacciante».

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