1.MIGRANTI: SCONTRI A CALAIS, ALTA TENSIONE NELLA 'GIUNGLA'. OGGI RIPRENDE LO SGOMBERO
Da www.ansa.it
SCONTRI A CALAIS 2 (ANSA)
Ricominceranno oggi le operazioni di sgombero della parte sud della Giungla di Calais interrotte ieri a causa degli scontri tra polizia, attivisti no-border e migranti: lo riporta la Bbc online. Durante la notte la polizia in tenuta antisomma ha sparato gas lacrimogeni contro i migranti che lanciavano sassi contro le squadre di demolitori.
SCONTRI A CALAIS 3 (ANSA)
Le autorità cercano di spostare i migranti in container di spedizione situati in un'altra zona della Giungla, ma molti si rifiutano, temendo che in questo modo siano costretti a chiedere asilo in Francia ed a dover rinunciare così al loro sogno di stabilirsi nel Regno Unito.
Fiamme, sassi e lacrimogeni. Il primo giorno di sgombero della tendopoli di Calais, nel nord della Francia, è degenerato negli scontri tra attivisti no-border, migranti e circa duecento agenti di polizia incaricati di presidiare le squadre di operai giunte sul posto per smantellare le tende e le capanne di rifugiati e richiedenti asilo a cui è stato proposto di trasferirsi nei centri di accoglienza messi a disposizione dallo Stato.
Alle diciassette la situazione non era più sostenibile e, a causa delle violenze, la Police Nationale ha deciso di sospendere le operazioni. Ma non è bastato a placare gli spiriti visto che scontri sporadici si protraevano in serata. Secondo un primo bilancio, quattro persone sono state fermate e cinque agenti sono rimasti leggermente feriti.
SCONTRI A CALAIS (ANSA)
Intanto, la polizia federale belga ha annunciato di aver respinto verso la Francia 619 persone da quando ha ripristinato, la settimana scorsa, i controlli alla frontiera per impedire un eventuale afflusso di migranti in concomitanza con lo sgombero di Calais.
Giovedì scorso, il Tar di Lille ha dato il via libera all'evacuazione della parte sud della tendopoli più grande di Francia.
calais scontri tra polizia e migranti
Il governo Hollande ha da subito garantito il carattere "umanitario" e "progressivo" dello sgombero. A tutti i migranti - insistevano a Parigi - verrà proposta un'alternativa tra container riscaldati e centri d'accoglienza. Ma le Ong ritengono che i posti letto non siano sufficienti.
Secondo le associazioni, sono oltre 3.400 i disperati che devono lasciare la zona meridionale della 'Jungle', circa un migliaio secondo la prefettura. Nel campo sono comunque ancora tantissimi a rifiutarsi di passare nelle strutture controllate dallo Stato e da cui tentare la traversata in Gran Bretagna diventerebbe ancora più difficile.
calais scontri tra polizia e migranti
Lo sgombero progressivo della parte sud della tendopoli era cominciato lunedì mattina intorno alle 8.30: due bulldozer e una ventina di operai con casacca arancione sono giunti sul posto spalleggiati da circa duecento agenti in tenuta antisommossa. Obiettivo smontare le prime tende lasciate libere e demolire le capanne.
SCONTRI A CALAIS 4 (ANSA)
In un primo tempo, l'atmosfera era relativamente calma ma gli incendi appiccati in una ventina di baracche hanno contribuito a risvegliare le tensioni. Secondo fonti di polizia, ad accendere il fuoco, sarebbero stati gli stessi attivisti no-border con il preciso scopo di mandare a monte l'evacuazione.
Nel cielo azzurro di Calais la densa coltre di fumo sprigionata dalle baracche in fiamme della Giungla era visibile per tutto il pomeriggio. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno poi risposto con i lacrimogeni al lancio di pietre da parte di 150 persone tra migranti e attivisti opposti all'evacuazione.
Sul posto, il prefetto, Fabienne Buccio, ha spiegato che l'imponente dispiegamento di forze è dovuto alle "aggressioni verbali e fisiche di cui sono stati oggetto nei giorni scorsi" gli operatori incaricati di convincere i migranti a lasciare il campo e a trasferirsi nei centri dello Stato. Alcuni di loro - ha deplorato - sono stati "insultati e strattonati" da "attivisti in maggioranza britannici".
2.L’ASSALTO DEI MIGRANTI ALLA BARRIERA MACEDONE 6 GIORNI AL VERTICE UE-TURCHIA
Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
MIGRANTI SFONDANO BARRIERA GRECIA MACEDONIA 3 (ANSA)
«Aprite il confine!». Un urlo, la corsa per sfondare la barriera. E giù lacrimogeni, sassate, bombe assordanti, manganelli, una trentina di feriti, bambini da medicare. Trecento siriani e iracheni che si squarciano sul filo spinato, corpi speciali calati con gli elicotteri per respingerli.
Altre centinaia che si sdraiano sui binari, altri agenti che li spostano di peso. «Sono tre notti che stiamo all’aperto! – grida ai microfoni delle tv greche Nidal Jojack, 45 anni, di Aleppo – Non ci sono tende, dormiamo avvolti in una coperta!».
MIGRANTI SFONDANO BARRIERA GRECIA MACEDONIA 2 (ANSA)
Nel villaggio d’Idomeni sembra d’essere tornati a sei mesi fa, quando Skopje faceva passare con più facilità e tutti si precipitarono e questa piccola strada fra i campi di Grecia e Macedonia diventò la Balkan Route d’una folla biblica in marcia fino a Vienna. L’unica differenza, da agosto, è che oggi fa freddo.
E che la temperatura politica è cambiata: le serrature si chiudono e Idomeni, primo pertugio nella roccaforte Ue, è diventata l’ultimo passaggio ufficiale dei Balcani. Con 7mila disperati, quattro volte più di quanti ne possano accogliere i campi d’accoglienza, a bivaccare al gelo.
MIGRANTI SFONDANO BARRIERA GRECIA MACEDONIA 1 (ANSA)
Qualcuno a illudersi per qualche ora che si possa andare, per poi scoprire che il semaforo è verde solo poche volte al giorno e solo per poche decine di persone. Tanti a rispondere alle domande dei funzionari di governo, un test linguistico che appuri se siano profughi «Sia» (Siria-Iraq-Afghanistan) o «soltanto» migranti economici. Tutti, a porci infine la solita domanda che resta senza risposta: dove li mettiamo?
MIGRANTI SFONDANO BARRIERA GRECIA MACEDONIA 4 (ANSA)
Niente di buono sul fronte sud-orientale. Alzare muri è «crudele e illusorio», dice il commissario Onu per i diritti umani, Zeid al-Hussein, che viene da un Paese (la Giordania) dove un abitante su due è rifugiato. L’illusione però è condivisa da molti: nonostante le promesse della gendarmeria francese d’«agire con dolcezza», anche i primi sgomberi della cosiddetta Giungla di Calais ieri si sono trasformati in incidenti, trenta capanne incendiate, quattro arresti, cinque feriti.
MIGRANTI GRECIA MACEDONIA
Il tribunale ha deciso che la grande baraccopoli sulla Manica va sloggiata: lì, la destra lepenista è ormai al 43%, aumentano ogni giorno le aggressioni ai 7mila migranti che aspettano d’entrare in Gran Bretagna. La polizia sostiene che i disordini sono soprattutto dei movimenti No Border, ma il piano di sgombero non convince: «Che ne sarà dei rifugiati? E dei 300 bambini?», si chiedeva ieri anche l’ex première femme Valérie Trierweiler.
Denuncia Amnesty che, «tragicamente, tutti gli Stati si sforzano più di chiudere le frontiere che d’accogliere la gente». La Finlandia che rimpatria 3.200 persone, il Belgio che ne respinge 619, la Bulgaria che schiera 500 soldati al confine. Nell’Ue, i primi due mesi 2015 entrarono 4.500 profughi: in questi 60 giorni del 2016, sono già 117mila.
Le nuove procedure adottate a metà febbraio da Austria, Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia impongono una forma unica di registrazione — per esempio: non basta raggiungere i familiari o aver disertato l’esercito —, ma scaraventano nel dramma umanitario la Grecia, condannata in queste ore a tenersi 50-70mila profughi senza meta.
MIGRANTI SFONDANO BARRIERA GRECIA MACEDONIA 5 (ANSA)
Il governo Tsipras avverte: «Non diventeremo il Libano d’Europa, né un magazzino di anime». Il governo tedesco replica: «Vi aiuteremo , ma prima dovete adempiere agli obblighi di controllo». Ad Atene, piazza Vittoria ieri era una tendopoli di hazara afgani. A Berlino, le ong hanno spedito a Frau Merkel 130 mazzi di fiori «in segno di gratitudine» per la politica dell’accoglienza: è passata una settimana, molti sono già appassiti.