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    EVA ROBIN'S E IL SUO AMORE IMPOSSIBILE: "LO CONOBBI A BOLOGNA, AVEVA I DENTI RIFATTI. ALL’EPOCA ERO UNA REGINA DEL SESSO. LUI SAPEVA CHE ERO TRANSESSUALE. MI ACCOMPAGNÒ A CASA E SALIMMO. GUARDAMMO LA TV. E BASTA. LUI AVEVA UNA FIDANZATA, E POI ERA INTIMIDITO. NON MI VOLLE, INSOMMA. E IO ERO IN UNA FASE DELLA MIA VITA IN CUI PENSAVO CHE LA SEDUZIONE FOSSE LA MIA ARMA VINCENTE – DA QUELLA SERA COMINCIÒ UN GRANDE AMORE DURATO CINQUE ANNI. ANCHE SE MAI CONSUMATO - HO AVUTO ANCHE ALTRE RELAZIONI, IN QUEGLI ANNI. MA IO VOLEVO LUI. POI ANDAI A LONDRA E…”


     
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    Estratto dell’articolo di Michele Brambilla per www.repubblica.it

    EVA ROBINS EVA ROBINS

     

    La casa di Eva Robin's al Pratello è un'esplosione di solo apparente disordine: si cammina in ristretti spazi fra quadri, sculture, vasi, maschere antiche, vetrate. […] Ci sediamo nel salottino e lei comincia a raccontare un amore ormai troppo lontano.

     

    Lontano quanto, Eva?

    "Avevo 23 anni".

     

    EVA ROBINS EVA ROBINS

    Come nacque?

    "Durante una fuga. Ero in motorino e stavo scappando dai carabinieri".

     

    E che cosa aveva mai combinato per essere inseguita dai carabinieri?

    "Niente. Non avevo niente da nascondere. Ma loro sapevano chi ero, e a quei tempi... Ero una ragazza avventurosa, giravo anche di notte, in bici o in motorino. Mi capitava spesso di essere inseguita e fermata per 'controlli'. Come negli aeroporti: quando vedevano i miei documenti, con il nome maschile, volevano controllare. E mi perquisivano. Era un'epoca così: i transessuali non erano ben visti".

    EVA ROBINS - MOANA POZZI - SYUSY BLADY EVA ROBINS - MOANA POZZI - SYUSY BLADY

     

    Torniamo a quella sera.

    "Eravamo a Bologna, zona tribunali. Riuscii a seminare i carabinieri infilandomi in un senso vietato. Loro rimasero bloccati. Mi rifugiai al Centro Natura di via degli Albari. Era tardissimo, ma erano anche gli anni in cui a Bologna potevi cenare pure di notte. Mi sedetti e ordinai da mangiare".

     

    Sola?

    "Sola. Ma incrociai lo sguardo con quello di un ragazzo. Non ricordo se fui io o se fui lui, a prendere il coraggio. Ma presto ci trovammo seduti allo stesso tavolo".

     

    Era bello?

    eva robins a teatro con l'avaro di moliere eva robins a teatro con l'avaro di moliere

    "Piccolino, ma assomigliava un po' a James Dean e un po' a Charlie Chaplin. Ha presente che James Dean aveva un problema ai denti? Una specie di corona da canino a canino che ogni tanto si toglieva? Ecco, anche lui".

     

    Sta dicendo che si innamorò di un ragazzo con la dentiera?

    "Non proprio una dentiera, ma insomma, aveva dei denti non belli, rifatti. Però le mani... Guardando le mani mi faccio un sacco di fantasie. Le guardo sempre, sia agli uomini che alle donne".

    eva robins nel film la cerimonia dei sensi eva robins nel film la cerimonia dei sensi

     

    Com'erano le mani di quel ragazzo?

    "Callose. Mi piacevano molto. Erano le mani di un arrampicatore. E infatti faceva trekking, teneva dei corsi su come andare in montagna. Poi rimasi attratta anche da un occhio. […] Quello sguardo mi aveva stregato".

     

    […] Lui sapeva chi era lei?

    "Sì, sì. Sapeva tutto. Sapeva che ero transessuale. Mi accompagnò a casa, allora abitavo in via Marsala. Salimmo. Guardammo la tv. E basta. Lui aveva una fidanzata, e poi era intimidito. Non mi volle, insomma. E io ero in una fase della mia vita in cui pensavo che la seduzione fosse la mia arma vincente. Quella volta rimasi sconfitta".

    eva robins nel film la cerimonia dei sensi 4 eva robins nel film la cerimonia dei sensi 4

     

    Uno smacco?

    "Sì, uno smacco. Ero nel pieno della spavalderia e della superbia giovanile. All'epoca mi era molto facile sbottonare dei pantaloni. Quello fu il primo grande rifiuto. Ma mi è servito".

     

    E dopo quella sera non vi vedeste più?

    "Al contrario! Quella sera cominciò un grande amore durato cinque anni. Anche se mai consumato".

     

    la cerimonia dei sensi eva robins la cerimonia dei sensi eva robins

    Mai consumato?

    "Mai. Ma prendemmo a frequentarci con assiduità. Mi presentò i suoi amici, i suoi fratelli... Quell'anno andammo in vacanza tutti insieme in Jugoslavia, in tenda: girammo mari, laghi, fiumi, montagne. […] Quel viaggio continuo nella natura mi compensava della mancanza di un rapporto sessuale con lui […] anche dal punto di vista fisico è uno degli uomini che mi hanno dato di più".

     

    […] È stato un amore unico, per lei?

    "Sicuramente un amore diverso da tutti gli altri rapporti di quel tempo. Allora ero una regina del sesso. Il suo rifiuto fu un duro colpo alla mia vanità".

    eva robins anni 80 eva robins anni 80

     

    Lei fu gelosa di lui?

    "No, non me lo potevo permettere. Ma in genere non sono mai stata gelosa di nessuno. Poi credo che le persone gelose siano, alla fine, quelle meno fedeli. La loro immaginazione, che li porta a sospettare del compagno o della compagna, è dovuta alla propria esperienza di traditori".

     

    Pianse per lui?

    "Tantissimo. Ho avuto anche altre relazioni, in quegli anni. Ma io volevo lui. Il desiderio vive sulla mancanza. Si può desiderare solo una cosa che non c'è".

    eva robins a belve 4 eva robins a belve 4

     

    […] Come finì quell'amore di tanti anni fa? E quando? E perché?

    "Avevo ventotto anni, andai a Londra a fare un corso di inglese. Ero ospite in una famiglia. Presi il coraggio per scrivergli una lettera e dichiarargli tutto il mio amore. Non l'avevo mai fatto prima".

    eva robins belle al bar eva robins belle al bar

     

    Lui rispose?

    "No. Ma, stranamente, il fatto di averglielo detto mi liberò dall'incantesimo. Avevo buttato fuori tutto. E mi passò. L'avessi saputo prima, che sarebbe bastata una lettera, avrei evitato tanta sofferenza".

     

    Lo rivide?

    "Sì, sì. Quando tornai da Londra lui venne a casa mia, e a quel punto avrebbe voluto consumare. Ma a me era passata. Ero io a non averne più voglia". […]

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