Estratto dell’articolo di Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
andrea ceccherini evan spiegel osservatorio permanente giovani editori
I social network? «Non li uso». La tv? «Non la guardo, non lo facevo neanche da ragazzo». L’intelligenza artificiale? «Oggi non ci schiaccia e va sfruttata come strumento di produttività ma bisogna stare attenti ai danni che potrebbe creare se usata, ad esempio, per commettere truffe».
A rispondere non è un anziano signore ma il 33enne californiano Evan Spiegel: il co-fondatore e ceo di Snapchat [...], lanciata nel 2011, che ha come icona un fantasma giallo: la prima ad avere i messaggi effimeri o le foto verticali. «Nel mondo, ogni giorno, è utilizzata da 375 milioni di utenti».
evan spiegel osservatorio permanente giovani editori
Ad ascoltarlo a Firenze sono stati 400 studenti delle scuole secondarie superiori italiane in rappresentanza degli alunni che partecipano al progetto «Quotidiano in Classe», promosso dall’Osservatorio permanente giovani-editori, presieduto da Andrea Ceccherini.
Ragazzi che «vivono» sui social [...]. «Io non li uso e per questo non hanno alcuna influenza nella mia vita — ha spiegato Spiegel incalzato da Luciano Fontana, direttore del Corriere — ma, a volte, sono i colleghi che mi dicono cosa accade su Instagram e comunque non mi interessa».
evan spiegel osservatorio permanente giovani editori
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Spiegel non si è sottratto a domande sul mondo dell’informazione. «L’accesso a notizie accurate è un elemento fondante della democrazia — ha continuato — ma l’informazione online è stata protagonista di profonde evoluzioni ed è sempre più difficile capire cosa sia vero e cosa no e, per questo, lavoriamo costantemente per assicurarci che i contenuti pubblici della nostra app rispettino le più severe linee guida sui contenuti».
evan spiegel a firenze osservatorio permanente giovani editori
C’è di più: «Bisogna sostenere i giornali di qualità e noi distribuiamo anche contenuti da fonti certificate, Snapchat è sviluppata per prevenire la diffusione di fake news ».
Inevitabile un passaggio sull’intelligenza artificiale: «La mia visione è abbastanza ottimistica e non mi preoccupa capire come verrà usata fra 20 anni ma guardo ai danni che può fare oggi».
Poi l’appello ai ragazzi: «State attenti alle frodi perché è usata per imitare le voce di conoscenti che magari vi convincono a inviare denaro; o è usata per propagare disinformazione [...]». [...]
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