ANDREA LA ROSA
(ANSA) La Corte d'assise di Milano ha condannato all'ergastolo Raffaele Rullo, imputato per l'omicidio dell'ex calciatore Andrea La Rosa ritrovato in un fusto di benzina nel bagagliaio dell'auto della madre del tecnico informatico nel dicembre 2017. Anche la madre Antonietta Biancaniello, ritenuta complice del figlio, è stata condannata all'ergastolo. I giudici hanno disposto anche risarcimenti provvisionali complessivi per 275mila euro. I due sono accusati anche del tentato omicidio della moglie di Rullo.
La Corte d'Assise di Milano ha disposto che Rullo e Biancaniello versino risarcimenti provvisionali, immediatamente esecutivi, per circa 475 mila euro (e non 275mila come scritto in precedenza): ovvero 400 mila euro per i genitori di La Rosa e 75 mila euro per Valentina Angotti, la moglie di Rullo, che si è costituta parte civile in quanto sarebbe stata vittima di un tentato omicidio da parte del marito e della suocera, episodio avvenuto un mese prima del delitto La Rosa.
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Madre e figlio dovranno inoltre versare circa 23mila euro di spese legali. Biancaniello è scoppiata in lacrime dopo il verdetto, mentre Rullo è rimasto impassibile. I familiari di La Rosa si sono abbracciati dopo la sentenza ma non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni. Questa mattina rendendo dichiarazioni spontanee, la 60enne si è assunta tutta la colpa del delitto La Rosa. "Ho fatto tutto io - ha detto - eccome se l'ho fatto io". Una frase che ha fatto sbottare la madre della vittima.
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"Basta, adesso basta", ha gridato la donna in aula interrompendo le dichiarazioni della donna. Anche Raffaele Rullo, in giacca e camicia, ha fatto dichiarazioni spontanee. "Mia moglie non c'entra nulla con questo omicidio", ha detto l'imputato, che ha voluto scagionare completamente sua moglie Valentina Angotti, da un eventuale coinvolgimento nel delitto dell'ex calciatore. Coinvolgimento invece ipotizzato dal difensore dell'informatico, l'avvocato Ermanno Gorpia. Quest'ultimo ha continuato a chiedere alla Corte di non pronunciare il verdetto subito ma di disporre oggi una perizia psichiatrica sugli imputati, riaprendo così l'istruttoria dibattimentale. Richiesta che non è stata accolta dalla prima sezione della Corte d'Assise presieduta da Ilio Mannucci Pacini.
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