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    EXPONIAMO I BRONZI - IL DUO MARONI & SGARBI CHIEDE UFFICIALMENTE AL MINISTERO LE DUE STATUE: “SOLO IGNORANZA E MALAFEDE LI LEGANO ESCLUSIVAMENTE ALLA CALABRIA” - CI PROVÒ ANCHE CHIRAC, SENZA SUCCESSO


     
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    Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”

     

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    La richiesta ha ora tutti i crismi dell’ufficialità. Sotto forma di lettera al ministro Franceschini: «Esponiamo i Bronzi di Riace all’Expo di Milano». In calce la doppia firma Vittorio Sgarbi e Roberto Maroni, presidente della Lombardia. «Illustre signor ministro, in occasione dell’Expo, la Regione Lombardia intende rappresentare i valori più alti della civiltà artistica italiana», scrivono.

     

    «Non per ragioni spettacolari ma per mostrare le radici più profonde della civiltà occidentale, si è pensato, e si chiede di valutare di esporre i Bronzi di Riace, che solo ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria».
     

    Ma più che una provocazione, quella di far viaggiare i Bronzi, per il critico d’arte, oggi ambasciatore delle Belle arti per l’esposizione, è una «ossessione». Basta scorrere gli archivi. Si è sempre vantato di essere stato tra i primi a vederli, 42 anni fa. Appena ripescati dal loro letargo marino nelle acque dello Ionio. E da allora non si contano i tentativi di «mandarli in giro per il mondo». Non solo suoi.

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    Dal 16 agosto ‘72, data del ritrovamento, ci hanno provato in molti. Anche Jacques Chirac. Tutti respinti. I reggini hanno sempre difeso i loro eroi bronzei con i denti. Impedendo, via referendum, anche ipotetiche copie.
     

    Tra l’altro, la proposta di portarli a Milano nel 2015 l’aveva già lanciata quattro anni fa l’allora assessore comunale, Finazzer Flory. Nel 2010, invece, quando Mario Resca (dg al ministero della Cultura sotto Bondi) immaginò di mandare le statue in tournée, invece di «prendere la polvere» a Reggio, Sgarbi era al suo fianco. Un anno prima scatenò l’ira dei reggini provando ad accontentare il «sogno» del premier Berlusconi: trasferirli alla Maddalena e stupire i «grandi del mondo». Poi, il terremoto e il trasferimento del G8 all’Aquila frenarono tutto.

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    Ieri, al fianco di Maroni (a cui nel 2011 propose di spedire i Bronzi al Louvre per ottenere il prestito della Gioconda) Sgarbi è tornato alla carica. «È un’operazione non contro ma per la Calabria. L’Expo — spiega mentre illustra i padiglioni culturali che animeranno la città — è il luogo ideale per innalzare la dignità culturale della Calabria e raccogliere il maggior numero di visitatori. È bizzarro pensare che un visitatore dell’Expo, stremato, prenda un treno e vada a Reggio».

     

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    Si ferma, fa due conti: «A Milano li ammireranno almeno cinque milioni di persone. Immaginiamo un milione. A 15 euro l’uno, sono 15 milioni. Ecco, possiamo darne cinque alla Calabria». E le critiche? Protesta: «Fragili non sono. È una menzogna di chi diffonde terrorismo, sono trasportabilissimi, con tutte le cautele». Cita altri casi di opere «fragili» traslocate: l’Efebo portato da Mozia a Mantova, il Satiro danzante di Mazara del Vallo.

     

    E contrattacca: minaccia di denunciare la soprintendenza calabrese per i tre restauri in trent’anni «tanto più inutili e pericolosi di un trasferimento»; boccia la «pseudoscienza del restauro che ha reso ostaggi molti capolavori»; chiede che nella commissione d’esperti annunciata da Franceschini per valutare il rischio sia incluso il restauratore Bruno Zanardi. E anche Maroni è netto: «Sono obiezioni ideologiche. Aspettiamo una risposta rapida. Vedrò il ministro a settembre».
     

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    La soprintendente della Calabria, Simonetta Bonomi, ha più volte ricordato la loro «fragilità strutturale e vulnerabilità». Ricordando la loro sensibilità all’ambiente. Tema che chiama in causa l’ipotetico luogo d’esposizione. Sgarbi immagina Palazzo Italia o un padiglione ad hoc, che dovrebbe però avere adeguati sistemi di controllo dell’aria e di sicurezza.

     

    Gianluca Callipo, candidato alle primarie di centrosinistra alla guida della Calabria, chiede collegamenti «direttissimi» per portare i turisti a Reggio. Lo stesso fa il Comune di Milano: «L’obiettivo — dice l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno — non è far viaggiare i Bronzi ma i visitatori verso i Bronzi, per far scoprire l’Italia». E come sottolineato anche dal vicesindaco Ada Lucia De Cesaris «Milano è pronta a offrire un programma culturale ricco e articolato». 

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