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    ROMA NON PERDONA - FA BENE DI MAIO AD ESSERE AGITATISSIMO DOPO L'ARRESTO DI MARCELLO DE VITO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA. PERCHÉ LA VICENDA NON SI FERMERA' QUI: I CARABINIERI, ALL’EPOCA DELLA SCANDALO PARNASI-LANZALONE, HANNO INTERCETTATO PER 7 MESI TUTTI, DALLA RAGGI AGLI IMPRENDITORI, COMPRESE LE TELEFONATE QUOTIDIANE DI MAIO-LANZALONE…


     
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    LANZALONE E LUIGI DI MAIO LANZALONE E LUIGI DI MAIO

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    "Abbiamo preso una botta pazzesca". Luigi Di Maio è agitatissimo dopo l'arresto di Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma. Cerca di mettere subito una toppa al disastro: "De Vito è fuori dal M5s. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione come capo politico, e l'ho già comunicata ai probiviri; deve stare a chilometri di distanza da noi".

    virginia raggi marcello de vito virginia raggi marcello de vito

     

    Ma la "botta pazzesca" non si stronca con una espulsione "in direttissima". Tra i pentastellati, rivela il Giorno in un retroscena, regna l'angoscia e la paura. Innanzitutto si teme che la vicenda non si fermi a De Vito ma possa travolgere altri della giunta Raggi. "Adesso diranno che mafia capitale siamo noi".

    MARCELLO DE VITO VIRGINIA RAGGI MARCELLO DE VITO VIRGINIA RAGGI

     

    E se Matteo Salvini non infierisce sugli alleati dentro la Lega - e ovviamente nel M5s - si teme un tracollo dei grillini alle elezioni europee, un fatto che però mette a rischio la tenuta del governo. E si teme pure la reazione della base. "L'unico modo che hanno per venirne fuori", commenta la ex pentastellata Cristina Grancio, "è quella di fermare il progetto dello stadio, altrimenti tutti a casa. E Di Maio lo trovo patetico".  

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