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    FA TROPPO CALDO, AL PNRR CI PENSIAMO IN AUTUNNO – IL MINISTRO FITTO FA SAPERE CHE, PER METTERE A PUNTO LE RICHIESTE DI REVISIONE DEL RECOVERY, IL GOVERNO ITALIANO HA BISOGNO DI “DUE O TRE MESI”. TRADOTTO: SALTA LA SCADENZA FISSATA DA BRUXELLES AL 31 AGOSTO – DALLA COMMISSIONE EUROPEA NON LA PRENDONO BENE. IL COMMISSARIO AL BILANCIO HANS: “COSÌ C'È IL RISCHIO DI PERDERE I FONDI” – IL TUTTO CON LA TERZA RATA DA 19 MILIARDI ANCORA IN BILICO E LA QUARTA CHE APPARE UN MIRAGGIO…


     
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    Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera e Marco Bresolin per “La Stampa”

     

    giorgia meloni e raffaele fitto giorgia meloni e raffaele fitto

    Raffaele Fitto dice di «non avere fretta». Per un quadro completo delle modifiche al Recovery Plan saranno necessari «due o tre mesi». Negli uffici della Commissione europea si sono subito chiesti se la dichiarazione del ministro degli Affari comunitari significhi che l’Italia abbia già deciso di non rispettare la scadenza legale del 31 agosto per le richieste di revisione complessiva del Piano.

     

    Il problema fra Roma e Bruxelles sul maxi-finanziamento da 200 miliardi però è a monte: con la terza rata ancora in sospeso e la richiesta di modifica della quarta, le istituzioni comunitarie si interrogano soprattutto sulle reali intenzioni del governo italiano a ormai meno di un anno dalle elezioni europee.

     

    raffaele fitto 3 raffaele fitto 3

    Ieri, incontrando un gruppo di testate europee fra cui La Stampa, il commissario al Bilancio Johannes Hans ha mandato un messaggio che suona come un avvertimento: «Gli Stati dovrebbero concentrarsi sull'attuazione dei piani e non impegnarsi troppo in una loro revisione completa. Più ci si distrae dall'attuazione del piano, maggiore è il rischio di perdere i fondi».

     

    […]  Fitto ha più volte promesso entro il 31 agosto una revisione complessiva del Piano, e per questo ha sospeso tutta la programmazione dei fondi ordinari di coesione del settennato iniziato l’anno scorso, normalmente appannaggio delle Regioni.

     

    meloni e le modifiche al pnrr vignetta by rolli il giornalone la stampa meloni e le modifiche al pnrr vignetta by rolli il giornalone la stampa

    Nelle intenzioni del ministro - che ha il mandato pieno di Giorgia Meloni - alcuni progetti, soprattutto le infrastrutture che non saranno terminate entro giugno 2026, andrebbero cancellate dalla lista del Pnrr e spostate nel capitolo dei fondi ordinari. Queste ultime sono risorse che è possibile rendicontare fino al 2029, e senza il faticoso do ut des di target e milestone, gli impegni che il governo in questi mesi ha faticato a raggiungere.

     

    Hahn ieri ha sostanzialmente dato uno stop a questa soluzione rivoluzionaria: «Il mio consiglio, da ex commissario ai fondi strutturali, è che i Paesi con grandi progetti pluriennali, dovrebbero pensare già a suddividerli in una prima parte che può essere finanziata con il Recovery Fund e poi finanziare la parte finale con i fondi strutturali». Ciò perché «i primi possono essere spesi soltanto fino al 2026, mentre i fondi strutturali possono essere spesi fino al 2029».

     

    Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

    E poi ha aggiunto: «Per essere chiari, io non sostengo l'idea di spostare la deadline del 2026. Ogni volta che è stata presa una misura simile, si è aperta la strada al compiacimento. Il mio consiglio è di non discutere già nel 2023 di una possibile proroga oltre il 2026 e di non cercare di negoziare ogni singola cosa di nuovo, ma di concentrarsi su ciò che è necessario per l'attuazione».

     

    Dando un’occhiata al calendario, si intuisce anche il sottofondo politico delle parole di Hahn. Con l’inverno inizierà la campagna elettorale per le elezioni di giugno 2024, e molto difficilmente la Commissione uscente avrà la forza di negoziare una così complicata revisione del piano italiano. Ecco dunque che con il passare delle settimane le ipotesi rivoluzionarie vagheggiate dall’Italia vengono respinte con il consiglio a ritocchi, gli unici che possono garantire di ricevere ancora regolarmente le rate del Pnrr.

    RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

     

    L’impressione è che a Palazzo Chigi si alternino sentimenti di preoccupazione a mosse dal sapore tattico. Martedì, in un’intervista a Libero, il fedelissimo sottosegretario di Giorgia Meloni Giovanbattista Fazzolari ha attaccato frontalmente l’ex premier Pd - e oggi delegato europeo al Pnrr - Paolo Gentiloni: «Rilevo l’anomalia di un commissario che si sente ogni volta in dovere di fare il controcanto al governo italiano con dichiarazioni che mettono in difficoltà la nazione e credo comincino a sorprendere molti a Bruxelles». Non sembra il caso del sopracitato Hahn. […]

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