Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
Fabio Ciciliano
I suoi «rimbrotti» lo scorso anno sollevarono polemiche: «Nipoti lontani dai nonni il giorno di Natale». Oggi invece Fabio Ciciliano, uno degli undici esperti del Comitato tecnico-scientifico, è felice di poter capovolgere la frase: «Se nipoti e nonni saranno vaccinati, potranno festeggiare sotto l'albero, e ancor di più a fine anno, seduti allo stesso tavolo». Merito del vaccino che da ieri viene distribuito ai piccoli di 5-11 anni. Merito delle terze dosi: «Più acceleriamo, meglio sarà per tutti».
cena con mascherina cenone
I contagi però si stanno gonfiando, siamo a 26 mila circa e la tendenza è che salgano ancora. Un avvertimento?
«I numeri di quest'anno rispetto a quelli del 2020 sono di gran lunga migliori grazie alla campagna vaccinale e alle misure di contenimento e mitigazione che sono state modulate durante questi mesi in base all'incidenza e ai ricoveri. Questo sistema ci ha consentito di accumulare un vantaggio innegabile. Nei Paesi esteri dove la copertura vaccinale è inferiore c'è maggiore impatto sugli ospedali. L'Italia è avanti e il vantaggio ci permette di affrontare queste settimane con meno ansia. L'impegno di tutti, dal governo al singolo cittadino, è di non perderlo, anzi di aumentarlo».
Potrebbe rivelarsi un vantaggio effimero?
fabio ciciliano
«Ho molto fiducia nella campagna di profilassi per bambini e ragazzi della fascia 5-11 anni, che senza immunità rischiavano di mettere in pericolo sé stessi e la famiglia. Poterli far partecipare in sicurezza alle riunioni è un sollievo e questo induce a essere moderatamente ottimisti sul contenimento dei contagi che certo aumenteranno ma si auspica in maniera modesta. Per i più piccini, ora esclusi dalla vaccinazione, bisognerà essere ancora più attenti, anche a casa, senza esagerare. Ci sono le premesse per guardare il futuro con occhi diversi e parlo di un futuro non lontanissimo, verso la fase finale dell'inverno».
Come conciliare l'obbligo di proteggersi dal virus con il desiderio di non rinunciare alla vicinanza di persone care e amici?
«Abbiamo imparato già lo scorso anno i comportamenti virtuosi per evitare i contagi, anche durante le festività natalizie e il cenone di fine anno. Manteniamo queste abitudini responsabili, la mascherina se siamo in troppi e troppo ravvicinati in un unico ambiente, spalanchiamo le finestre ogni tanto durante le serate per favorire il ricambio d'aria. Vale nei ristoranti e a casa nostra. Il virus non conosce le feste».
cenone natale
Quali sono i momenti critici?
«Quelli in cui ci si incontra tutti insieme, o quelli in cui ci si assembra per gli acquisti dei regali dell'ultimo minuto o a casa di amici incontrando persone sconosciute».
Chiedere agli invitati a casa nostra il super green pass?
«Il buon senso e il rispetto a casa possono essere sufficienti per trascorrere in sicurezza le serate. Io so tra i miei amici chi è vaccinato e chi no. Proprio per tutelarli, farò gli auguri per telefono a chi non lo è».
cena con mascherina
Basta il test antigenico, in caso di assenza di vaccinazione, per passare la serata in sicurezza?
«Il test rinofaringeo, da solo, non può essere ritenuto sicuro al 100%. È necessario mantenere il distanziamento fisico, l'utilizzo corretto delle mascherine, possibilmente anche all'aperto, e igienizzarsi frequentemente le mani. Se tutti siamo disciplinati, il rischio di contagio si riduce notevolmente».
Milano shopping natalizio
E a teatro e al cinema?
«Con il green pass rafforzato, i teatri e i cinema sono ambienti certamente più sicuri dei ristoranti. Si tratta di restare seduti e con la mascherina indossata. Il rischio in questi casi può essere considerato minore di quando siamo a tavola, senza ovviamente indossare le protezioni».
Andiamo sulla neve tranquilli?
«Quest' anno è ripreso il turismo invernale nel nostro Paese dopo due anni di sospensione. Anche in questi contesti, la sicurezza è in cima alle priorità. Le società che gestiscono gli impianti sono le prime interessate al contenimento dei contagi. Per tale motivo, ritengo che sarà nel loro interesse controllare procedure e comportamenti virtuosi dei turisti della neve».
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Il suo collega del Cts, Franco Locatelli, adombra l'ipotesi di prevedere il tampone nei grandi eventi anche per i vaccinati con tre dosi. Che cosa ne pensa?
«Teniamo d'occhio gli indici epidemici dei prossimi giorni. Se dovesse rendersi assolutamente necessario, potremmo prendere in considerazione l'ipotesi come ulteriore meccanismo di controllo dei grandi assembramenti. Penso però che oggi la partita si giochi nel proteggere i non vaccinati evitando una nuova pressione sugli ospedali».
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