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    A ME LE MANETTE! – FACCI: “PER TRAVAGLIO IL MERITO DELLA DECADENZA DEL CAV È SOLO SUO E DEL GIUDICE ESPOSITO”


     
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    Filippo Facci per "Liberoquotidiano"

    Non andrà più in Senato (non ci andava mai) e starà a casa sua (ci stava sempre) e però qualcuno ha deciso che il film è finito, credendoci e non credendoci. Solo il vignettista Vauro, sul Fatto Quotidiano di ieri, ha capito tutto: ha disegnato una coppia triste che stappa uno champagne svaporato, tenuto in serbo per vent'anni.

    Marco TravaglioMarco Travaglio

    Sullo stesso quotidiano, affianco, il vicedirettore Marco Travaglio decideva invece di intestarsi la vittoria, meglio: «Il merito non è del Parlamento, ma di una serie di soggetti che stanno fuori, anzitutto un pugno di giornalisti, alcuni dei quali scrivono su questo giornale». Firmato Marco Travaglio: il quale, vent'anni fa, aveva ancora tutti i capelli e scriveva libri per la Mondadori del Cavaliere;mentre ora Travaglio, vent'anni dopo, ha molti meno capelli con Berlusconi che non solo ce li ha ancora, ma è a capo del partito dato per vincente alle elezioni. Ma queste sono sciocchezze.

    MARCO TRAVAGLIO AL MATRIMONIO DESPOSITO VALANZANOMARCO TRAVAGLIO AL MATRIMONIO DESPOSITO VALANZANO

    L'analisi di Travaglio è comunque interessante, val la pena di spenderci due parole. Anzitutto Travaglio glissa sul dettaglio che Berlusconi, se davvero sparisse dalle prime pagine, farebbe decadere le copie del suo giornale e poi di tutti gli altri, come è accaduto da quando Monti si stagliò all'orizzonte: ma queste sono cose per addetti ai lavori.

    Travaglio, in secondo luogo, distribuisce medaglie un po'a casaccio: la disgraziata legge Severino, per esempio, a suo dire non sarebbe «merito» di Pd e Pdl che l'hanno votata (il centrodestra aveva la maggioranza nelle commissioni di Senato e Camera che se ne sono occupate) bensì del «martellamento» di Beppe Grillo e delle sue proposte, per quanto nessuno le abbia mai prese in considerazione.

    FILIPPO FACCI E FEDERICO CORONAFILIPPO FACCI E FEDERICO CORONA

    Anche le varie leggi europee che pre-esistevano ai martellamenti di Grillo, in realtà, non contano nulla: la professoressa Paola Severino, dopo una vita accademica, ha avuto bisogno del «Vday » del 2007 per trovare ispirazione. Evidentemente non gliel'ha offerta neanche Mario Monti, un altro che ieri offriva il petto alle medaglie: «Non è stata la sinistra, non è stato il Movimento 5 Stelle a portare a questo progresso. È stato un governo di grande coalizione, che io presiedevo, e che, sul finire del 2011, interpretando anche il desiderio di tutti partiti... ».

    Filippo FacciFilippo Facci

    La decadenza di Berlusconi, insomma, è merito di tutti, merito del mondo, una vittoria con mille padri. Ma Travaglio non è d'accordo, e da se stesso, estende le decorazioni anche ai magistrati, ovvio. Mica tutti. I magistrati buoni sono quelli che hanno sancito le condanne di Berlusconi (De Pasquale, d'Avossa, Galli) mentre i magistrati cattivi sono quelli che lo prosciolsero o che lasciarono prescrivere il processo Mills, per dirne uno: ma forse un giorno certe stranezze «troveranno una spiegazione e una sanzione per i responsabili». Niente resterà impunito. I buoni viceversa non hanno nulla da temere, hanno tirato diritto «senza raccogliere le infinite provocazioni dell'imputato e dei suoi onorevoli avvocati, sostenuti da sparuti settori della società civile».

    IL GIUDICE ESPOSITO A TAVOLA CON AMEDEO FRANCO PRIMA DELLA SENTENZA SU BERLUSCONIIL GIUDICE ESPOSITO A TAVOLA CON AMEDEO FRANCO PRIMA DELLA SENTENZA SU BERLUSCONI

    Sta parlando del diritto di difesa e del centrodestra. Ma anche queste sono sciocchezze: «Il merito più grande l'ha Antonio Esposito», chiarisce il nostro. Finalmente ci siamo arrivati. Orbene, quali sono i meriti di Esposito? In sostanza - anticipiamo - sono l'essersi comportato eccezionalmente rispetto alla norma, l'aver riservato a Berlusconi una determinazione ad personam non fatta propria da altri giudici, da gente, cioè, che avrebbe rischiato di sottoporre il Cavaliere al banale destino dei cittadini normali:

    «Se Esposito si fosse voltato dall'altra parte, il processo avrebbe seguito i tempi normali: sarebbe stato assegnato alla III sezione della Cassazione, che aveva già confermato i proscioglimenti di Berlusconi nei processi milanese e romano per il caso gemello di Mediatrade». Sarebbe stato assegnato, cioè, a dei giudici cattivi che l'avevano già prosciolto in passato. E invece che cosa ha fatto, Esposito? Qui casca il Travaglio: dopo aver scritto che, senza Esposito, «il processo avrebbe seguito i tempi normali» (riga 54) Travaglio scrive (riga 70) che «Esposito trattò quel processo e quell'imputato come un processo e un imputato normali».

    NAPOLITANO BERLUSCONINAPOLITANO BERLUSCONI

    Vabbeh, scrivere tutti i giorni è dura, non sempre si ha il tempo di rileggere. Traduzione logica e nostra: Esposito ha fatto il diavolo a quattro per far condannare Berlusconi e alla fine c'è riuscito, riservandogli una prassi eccezionale pur all'interno dei crismi di legge: a costo di scrivere una sentenza di Cassazione che - aggiungiamo - è notoriamente una fotocopia dei primi due gradi. Forse il Paese ha bisogno di questo: di magistrati che facciano il diavolo a quattro con gli imputati che detestano, come Esposito aveva ammesso a convivio.

    A ciò segue lo scenario che Travaglio dipinge nel finale del suo articolo: Esposito, per aver fatto quello che ha fatto, è detestato dal Csm («proiezione ortogonale di tutti i poteri») in quanto «ha fatto saltare il patto non scritto su cui si reggevano le larghe intese». Cioè: Napolitano e Letta, con proiezione ortogonale nel Csm - in effetti Letta è un po' quadrato - volevano salvare Berlusconi riservandogli i tempi della giustizia che appartengono agli altri cittadini, ma per fortuna è arrivato il giudice Esposito che ha sventato ogni geometria e si è rifiutato di seguire i tempi normali, tanto che alla fine Berlusconi ha avuto tre gradi di giudizio in un anno. Così Travaglio, ma non solo lui. E chi sostiene tutto questo, oltretutto, va pure dicendo che Berlusconi non è più tanto lucido.

    FABIO DE PASQUALEFABIO DE PASQUALEcecile kyenge tra enrico letta e giorgio napolitanocecile kyenge tra enrico letta e giorgio napolitano napolitano letta renzinapolitano letta renzi BEPPEGRILLOBEPPEGRILLO

     

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