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    COL FIATO SUL COLLE - FACCIA A FACCIA AL QUIRINALE TRA IL GOVERNO E MATTARELLA PRIMA DELLA CENA CONTE-JUNCKER: ALL'INCONTRO PRESENTI SALVINI, DI MAIO, TRIA E MOAVERO - IL CAPO DELLO STATO IN PRESSING PER RIAPRIRE IL DIALOGO CON BRUXELLES - ECCO LE REAZIONI NELL'ESECUTIVO


     
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    salvini mattarella salvini mattarella

    Sergio Rame per il Giornale

    Il faccia a faccia c'è stato. Ed è stato tenuto sotto traccia fino a oggi quando il Fatto Quotidiano ne ha rivelato i contenuti.

     

    A salire al Quirinale per conto del governo gialloverde, prima che il premier Giuseppe Conte si vedesse a cena con il numero uno della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, sono stati tutti i massimi esponenti del governo. Che hanno voluto rassicurare personalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull'effettiva volontà di dialogo con i vertici di Bruxelles per portare a casa la manovra economica senza che venga aperta la procedura di infrazione.

    MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

     

    Oltre al presidente del Consiglio, come riporta l'Huffington Post, erano presenti i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.

     

    Dopo la missione di Conte a Bruxelles, il tavolo con l'Unione europea è formalmente aperto, anche se Palazzo Berlaymont ha fatto capire che senza nessun cambiamento alla legge di Bilancio l'avvio della procedura di infrazione è scritto. Il governo dal canto suo continua a mostrare ottimismo nella trattativa, chiedendo "tempi distesi", come ha spiegato il premier, per superare lo scoglio delle elezioni europee e far sì che gli investimenti previsti abbiano effetti ricostituenti per le imprese italiane.

    SERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE

     

    Sei mesi quindi e non tre, in attesa delle raccomandazioni formali che l'Ecofin dovrà prendere a gennaio e sperando, ovviamente, che non arrivi una decisione già nel meeting di inizio dicembre.

     

    A spingere per il dialogo con le istituzioni europea si è sempre speso Mattarella che anche lo scorso giovedì ha voluto incontrare l'esecutivo per esortarlo a non insistere sulla linea dello muso contro muso con la Commissione europea. In quel vertice segreto, come rivelano oggi il Fatto Quotidiano e l'Huffington Post, Conte e i due vice premier gli hanno promesso che nelle prossime settimane si spenderanno per raffreddare gli animi e riportare la pace nei rapporti tra Roma e Bruxelles.

     

    MATTARELLA E CONTE MATTARELLA E CONTE

    All'interno del governo gialloverde si è registrato un effettivo cambio di passo. E non solo per i toni delle dichiarazioni rilasciate alla stampa. "Il dialogo con l'Europa continua - ha assicurato Conte nei giorni scorsi - dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis". Rimane però un interrogativo. La trattativa sta già vertendo sulla modifica dei saldi finali? Il 2,4% finora aureo sembra ora modificabile.

     

    L'apertura arriva da fonti del Carroccio, che spiegano come "cambiare qualche decimale della manovra non sarà un problema, l'importante è che non si vadano a toccare i fondamenti della legge di bilancio, cioè la riforma delle pensioni e del lavoro, non ultimo gli aiuti alle imprese".

    MATTARELLA E LUIGI DI MAIO MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

     

    Anche dal Movimento 5 Stelle è arrivata, nelle scorse ore, la tiepida conferma ai ritocchi. "Il presidente Conte ha tutto il nostro sostegno - ribadiscono fonti pentastellate - come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c'è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali".

    luigi di maio sergio mattarella luigi di maio sergio mattarella

     

    A conti fatti il governo starebbe ragionando su una riduzione dello 0,2% del deficit. Una limatura che farebbe risparmiare tre miliardi e mezzo che verrebbero reindirizzati su altri capitoli di spesa. Non resta che capire se la limatura dello 0,2% basterà o no a Bruxelles. Di certo servirà tempo per un accordo definitivo.

    DI MAIO MATTARELLA DI MAIO MATTARELLA

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