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    1. AL GRIDO DI “LET’S GET FUCKING WEIRD”, CHE SI PUÒ TRADURRE CON UN “FAMOLO STRANO, CAZZO!” MA APPLICATO A TUTTO E NON SOLO AL SESSO, VENERDÌ È PARTITO A MIAMI “ULTRA MUSIC FESTIVAL”, IL PIÙ GRANDE RADUNO DI MUSICA ELETTRONICA AL MONDO 2. UN TECNO-MISCHIONE CHE ESPLODE CON LA SETTIMANA PIÙ CALDA DELLO “SPRING BREAK” AMERICANO, CHILOMETRI DI SPIAGGE SMUTANDATE, E IL PIÙ GRANDE CROCEVIA DI DROGHE RICREATIVE DEL CONTINENTE, PER OTTENERE UN FRAPPÈ FOSFORESCENTE A METÀ TRA UN RAVE E WOODSTOCK, CON MENO VESTITI E ANCORA MENO PRETESE POLITICHE O SOCIALI


     
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    DAGOREPORT
    Al grido di "Let's get fucking weird", che si può tradurre con un "famolo strano, cazzo!" ma applicato a tutto e non solo al sesso, venerdì scorso è partito a Miami "Ultra Music Festival", il più grande raduno di musica elettronica al mondo. Arrivato alla quindicesima edizione, per la prima volta si svolgerà in due weekend, aprendo e chiudendo la "Winter Music Conference" (WMC), che dal 1986 raccoglie il meglio dei professionisti della disco-culture: dj, musicisti, produttori indipendenti e grandi etichette, promoter, radio e stampa specializzata.

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    Esattamente come nel caso di Art Basel Miami, qualcuno deve essersi chiesto: dove possiamo fare la nostra mega-convention invernale? A Berlino, capitale mondiale dell'elettronica, dove a Marzo le temperature oscillano tra 0 e 8 gradi, o a Miami, che sarà pure la capitale dei pensionati e dei ballerini latinoamericani, ma il tanga si porta anche dopo le 10 di sera?

    E così dal 1999 si ficca nel frullatore la Winter Music Conference con la settimana più calda dello "spring break" americano, chilometri di spiagge smutandate, e il più grande crocevia di droghe ricreative del continente, e si ottiene un frappè fosforescente a metà tra un rave e Woodstock, con meno vestiti e ancora meno pretese politiche o sociali.

    Uno sballo pieno di colori "fluo" e con nessun colore politico o razziale, per quanto ci sia una netta maggioranza di bianchi, perché il pubblico della musica elettronica e degli spring breaks è borghese e mediamente benestante. E il biglietto più economico costa 300 dollari...

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    Senza slogan e senza battaglie, l'unico modo di esprimersi è con i vestiti. E il pubblico dell'Ultra non si fa mancare niente, purché fosforescente: braccialetti, tutù per uomini e per donne, treccine per capelli, bikini. Ma quest'anno dominava un accessorio fuori posto e perciò fondamentale: lo stivale moon boot.

    L'edizione 2013 è partita con un incidente: giovedì sera un gigantesco schermo LED è crollato su un palco, ferendo gravemente due operai che lo stavano allestendo. Niente paura: lo show è partito il giorno dopo come se nulla fosse. Con 7 diversi palchi, è bastato transennare l'area e aggiustare il calendario.

    Nel cartellone, solo per citare i più famosi, c'erano l'italiano Benny Benassi, Martin Solveig, Armin Van Buuren, Avicii, Carl Cox, David Guetta, Fatboy Slim, Swedish House Mafia, Tiesto, Faithless, Snoop Dog, Eric Prydz,

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    Poi Alesso, Dirty South, Dog Blood (Skrillex and Boys Noize), Fedde Le Grand, Hardwell, Loco Dice, Luciano, Laidback Luke, Pretty Lights, Steve Aokiand Sven Väth, Afrojack, Kaskade, Knife Party, Richie Hawtin, Bassnectar, Calvin Harris, Azealia Banks, Sleigh Bells, The Weeknd, Bloody Beetroots, Booka Shade, Boys Noize, Crystal Castles, deadmau5, Disclosure, Hot Chip, Major Lazer, Thievery Corporation, Yeasayer Matt & Kim, e Icona Pop.

     

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