Alessio Sgherza per La Repubblica
jeff bezos
«Bisogna scrivere bene, scrivere la verità e chiedere ai lettori di pagare. Loro sanno che il buon giornalismo non è gratis». La ricetta per salvare i giornali Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario da quattro anni del Washington Post, la sintetizza in due frasi, al termine dell' incontro a Torino con John Elkann, editore della Stampa, in occasione della conferenza sul futuro dell' editoria organizzata per i 150 anni del quotidiano torinese.
Ricetta che trova d' accordo il presidente di Exor: «La chiave è trovare una platea crescente di lettori leali e pronti a pagare». Elkann e Bezos sono saliti sul palco per un faccia a faccia moderato da Massimo Russo, direttore della Divisione digitale del gruppo editoriale Gedi. Si sono stretti la mano, sorridenti, e hanno risposto alle domande sui rischi del giornalismo oggi, sulle sfide economiche da affrontare ma anche sulle prospettive future. Ed entrambi si sono detti "ottimisti".
THE WASHINGTON POST
«Nel 2013 - ripercorre Bezos - comprare il Washington Post non era nei miei progetti. Dicevo: "Non so nulla di giornali". Ma era quello di cui avevano bisogno. È una sfida molto eccitante. La prima cosa che abbiamo fatto è stata impostare il Post come Amazon, mettendo al centro l' utente, che per il giornale è il lettore. No, non la pubblicità. Semplicemente perché i pubblicitari vogliono più lettori, quindi mettendoli al centro si va incontro alle esigenze della pubblicità».
Ma un giornale deve essere profittevole, altrimenti non può reggere nella sua indipendenza. Un punto su cui Elkann e Bezos sono pienamente d' accordo. «La soluzione - dice Elkann - non è mai riversare su un' azienda soldi a fondo perduto. Sono certo che nessuno è contento di lavorare in un giornale in perdita». Annuisce il padre di Amazon: «Io non ho obiettivi filantropici. La cosa peggiore che avrei potuto fare sarebbe stata dire "non vi preoccupate dei ricavi". Io voglio un giornale in salute e indipendente».
E sottolinea il suo mantra, che ripete almeno tre volte: «Non si può tagliare per raggiungere profitti», è un modo perdente di procedere. Perché la qualità è nell' altra direzione, e solo con il giornalismo di qualità si cresce. Così Bezos, approdato alla guida del giornale, ha assunto più di cento reporter e molti sviluppatori: «L' obiettivo del Post è raccontare il governo degli Stati Uniti e fare giornalismo d' inchiesta: solo in questo modo puoi convincere la tua audience potenziale ad abbonarsi ».
fondo montanelli Il Giornale (primo numero)
Chiosa Elkann: «Solo un giornale che è in attivo può permettersi di essere indipendente ». Ma le aziende editoriali si trovano in uno scenario difficile, con la torta pubblicitaria, spostatasi in maniera rilevante verso tech company come Google e Facebook, che in Italia controllano i due terzi del mercato.
Denaro che una volta andava agli editori. Elkann spiega: «Con la fusione tra Stampa, Secolo XIX e i giornali del Gruppo L' Espresso riusciremo a ridurre i costi, sfruttando gli elementi comuni delle molte testate che continueranno ad avere la loro riconoscibilità. Speriamo entro la prossima settimana di concludere l' operazione».
JOHN ELKANN
Il problema della fiducia nei media e quello dei ricavi sono connessi: «I giornali sono profittevoli se hanno la fiducia del lettore», se il lettore è disposto a pagare, se i conti sono a posto. «Nel momento in cui inizi a cercare soluzioni per un modello economico che non regge, quando inizi a fare compromessi con l' indipendenza del tuo giornalismo, se usi il native advertising, stai rovinando il tuo rapporto con chi ti legge». E non può bastare la pubblicità per fare giornalismo "originale" e "d' inchiesta".
Spiega Bezos: «Per tenere in piedi una testata solo con la pubblicità dovresti tagliare sui contenuti di prima mano, riutilizzare il materiale di altre testate, ridurre i giornalisti. Per il tipo di giornalismo che voglio al Post devi investire e devi convincere le persone a pagare. E ho le prove che posso essere ottimista: i nostri abbonamenti stanno crescendo velocemente ».
fedele confalonieri carlo de benedetti
«Io credo - riprende la parola Elkann - che per i giornalisti oggi sia fondamentale comprendere il problema economico che l' industria affronta. Fino ad oggi si è pensato che Chiesa e Stato dovessero essere separati nettamente, che i giornalisti non dovessero interessarsi della gestione economica. Non è più così: capire è fondamentale anche per difendere la fiducia che i lettori ripongono nei reporter ».
La domanda sul futuro dei giornali arriva poco prima della fine dell' incontro. Nel 2025 il Washington Post avrà ancora una versione cartacea? «Credo che la carta non scomparirà - dice Bezos - ma diventerà un oggetto di lusso, anche se non in tempi così brevi. Sarà come comprare un cavallo: oggi nessuno compra un cavallo come mezzo di trasporto, ma perché è bello. E gli amici quando lo vedranno potranno dire "wow"».