Eugenia Fiore per “il Giornale”
DRAG QUEEN THE REAL LADY STRETCH FAVOLE BAMBINI
«C' era una volta un mondo arcobaleno dove le donne si innamoravano delle donne e gli uomini degli uomini». Siamo in piazzale Lavater a Milano, e a raccontare questa favola ai bambini, beh, non è Babbo Natale. Ma una drag queen.
«Cari bambini, ci sono uomini che si sentono donne e donne che si sentono uomini. In passato, però, queste persone avevano paura e dovevano nascondersi». Il suo nome d' arte è The Real Lady Stretch. Tacchi vertiginosi, calze stravaganti e trucco pesante: è lei la protagonista del Rainbow Garden, «uno spazio dedicato alle famiglie e ai più piccoli, per fare arrivare anche a loro i messaggi importanti dell' inclusività e dell' amore» in occasione del Gay Pride.
PICCOLO UOVO GENDER
I bambini smettono di giocare e si siedono ad ascoltare. «Una volta le persone si innamoravano, e dallo loro bocca sapete cosa usciva? Usciva l' arcobaleno», racconta la drag queen. Una bambina accanto a lei a un certo punto la interrompe. «Io non sono arcobaleno, però», afferma. I genitori intanto si avvicinano e iniziano a scattare fotografie. C' è chi sorride, chi sussurra qualcosa all' orecchio dell' amica e chi guarda perplesso.
PICCOLO UOVO FAVOLA GENDER
Sono circa un centinaio le persone presenti all' evento, la maggior parte bimbi. Oltre a giochi, pastelli, gelato e un grosso scivolo gonfiabile, c' è anche uno spazio dedicato alla lettura. E tra i libri a disposizione dei bimbi non manca la dibattuta favola Piccolo uovo, promotrice della teoria gender.
«Domani leggeremo alcune favole, tra cui questa», racconta Andrea, uno degli organizzatori. «Il nostro obiettivo è insegnare ai più piccoli il rispetto e la diversità», aggiunge. «Il Pride è sempre stato nel corso degli anni una festa inclusiva ed è questo che vogliamo fare oggi. La favola che racconta la drag queen ha infatti l' obiettivo di spiegare perché è giusto celebrare questa festa e quali sono i suoi valori. L' inizio della fiaba è molto romanzato ma poi alla fine ci sarà una cronistoria sui moti di Stonewall».
TEATRO GENDER
I genitori presenti sono entusiasti. «È davvero bello tutto questo», dice un genitore. «Io sono qui con mia figlia e quella è mia moglie», racconta una donna. Una signora anziana è invece rimasta in disparte, su una panchina. «Io sono vecchia, è meglio che non parli», dice. E poi si lascia scappare un «no comment».
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