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    FAVOLOSI, MA DE CHE? – ALDO GRASSO SULLA PUNTATA DI TECHETECHETÉ DEDICATA AI “FAVOLOSI ANNI NOVANTA”: “NELL'ANTOLOGIA PROPOSTA, DI FAVOLOSO C'ERA BEN POCO. I NOVANTA AVREBBERO BISOGNO DELL'APPORTO DI MEDIASET, A COMINCIARE DA “MAI DIRE GOL”. ERANO PIÙ INTERESSANTI GLI ANNI ’80 CON LA TV CHE SI AVVIA A CONQUISTARE IL SUO VENTENNIO D'ORO. DALL'AMERICA ARRIVANO I SUCCESSI SERIALI E I FORMAT, NASCE IL TALK ITALIANO, E POI “DRIVE IN”, “QUELLI DELLA NOTTE”..."


     
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    Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

     

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    «I favolosi anni Novanta» era il titolo di «Techetecheté » di martedì. In verità, nell'antologia proposta, di favoloso c'era ben poco. Preso a prestito dagli americani, l'aggettivo fabulous si accompagna a molti decenni, secondo i propri gusti. Nella storia della tv italiana favolosi sono stati gli anni Sessanta, il decennio del boom economico, caratterizzato dal più importante rinnovamento generazionale che il secolo scorso abbia mai visto. Sono gli anni in cui si affermano i media, la cultura pop e la minigonna, sono gli anni in cui la tv comincia a legittimarsi.

     

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    Al contrario, il periodo meno esaltante della tv italiana resta quello degli anni Settanta e non solo per il clima sociale del Paese. Fluttuano lì, in mezzo, né carne né pesce: anni malandrini ma ancora fortemente centristi, anni in cui vigeva il dogma del «credere, obbedire, minimizzare», i famosi anni dei mezzibusti così sapidamente raccontati da Sergio Saviane.

     

    Poi, però, a esaltare quegli anni arriva un acclamato artista come Francesco Vezzoli, soggiogato dai varietà dell'epoca, da «Canzonissima» a «Milleluci», da «Stryx» a « C'era due volte », sprofondato nell'ombelico della Carrà e nella seduzione sessual-familiare di Mina. Molto, ma molto più interessanti sono gli anni Ottanta. Con l'avvento delle tv locali e di quelle commerciali assistiamo a una seconda rinascita del mezzo. La tv generalista si avvia a conquistare il suo ventennio d'oro: è lei che detta l'agenda in molti campi.

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    Dall'America arrivano i grandi successi seriali ( «Dallas », «Hill Street giorno e notte ») e i format, nasce il talk italiano, e poi «Drive in» , «Quelli della notte », Wanna Marchi Dal punto di vista linguistico, viene messa in discussione la sintassi della tv in b&n, la commistione di generi si fa più pressante. I Novanta, per accedere alla soglia della favolosità techetechista, avrebbero bisogno dell'apporto di Mediaset, a cominciare da «Mai dire gol».

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