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    C’È SEMPRE MENO VOGLIA DI FCA – NEL MERCATO ITALIANO FIAT CHRYSLER TRACOLLA: -22,4% - È IL LIVELLO PIÙ BASSO DELLA STORIA: SOLO UNA MACCHINA SU CINQUE È DI FCA – INDIETRO SULL’IBRIDO, PER NON PARLARE DELL’ELETTRICO, SECONDO GLI ANALISTI IL GRUPPO DOVRÀ ATTENDERE L’INIZIO DEL 2020 PER SPERARE IN UNA RIPRESA - E LA FUSIONE CON RENAULT DIPENDE DA MACRON CHE SI INSULTA OGNI GIORNO CON SALVINI


     
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    Paolo Griseri per “la Repubblica”

     

    mike manley john elkann mike manley john elkann

    Le vendite dell' auto calano leggermente ma a scendere molto è Fca che riduce al 22,4 per cento la sua quota sul mercato italiano, ai livelli più bassi della sua storia. I dati sulle immatricolazioni nella Penisola confermano le due tendenze di questi primi mesi dell' anno. Nel semestre il mercato italiano perde il 3,5 per cento ma il gruppo italiano scende a due cifre.

     

    john elkann john elkann

    Un divario, quello tra la media generale delle vendite e le consegne del gruppo del Lingotto, che a giugno è aumentato: il mese ha chiuso con un meno 2 per cento mentre le vendite di Fca sono scese dell' 11,2. Così oggi in Italia solo un' auto su cinque è del costruttore del Lingotto.

     

    JEEP RENEGADE JEEP RENEGADE

    La radiografia del mercato dice che al secondo posto nelle consegne di giugno ci sono i tedeschi di Volkswagen (16 per cento) mentre i francesi di Psa (Peugeot e Citroen) sono terzi (14). Posizioni che si scambiano a seconda dei mesi.

     

    Quarta la Renault (12), protagonista a fine maggio del matrimonio mancato con Fca.

    Le ipotesi di ripresa della trattative tra Torino e Parigi continuano a incontrare secche smentite sul versante italiano delle Alpi. Per il momento dunque, a meno di clamorosi colpi di scena, lo sviluppo di Fca dovrà basarsi esclusivamente sulla capacità di aggredire il mercato con gli attuali modelli.

     

    mike manley john elkann mike manley john elkann

    È ipotizzabile, sostengono gli analisti, che il gruppo di Torino dovrà attendere la fine dell' anno o l' inizio del 2020 per poter registrare una ripresa delle vendite. Ciò che dovrebbe accadere con l' arrivo nei saloni dei concessionari dei primi modelli ibridi, a partire dalla Jeep Renegade. Il brand Jeep e quello della Lancia sono del resto i due in controtendenza nelle vendite del Lingotto e a giugno hanno fatto segnare un incremento del 9 per cento. All' inizio del prossimo anno dovrebbe poi arrivare in produzione la nuova 500 elettrica destinata ai mercati europei.

    jean dominique senard con hiroto saikawa jean dominique senard con hiroto saikawa

     

    Per ora le vendite di auto a sola alimentazione elettrica sono limitate nei numeri anche se nel confronto tra il primo semestre 2018 e quello di quest' anno il numero è più che raddoppiato e oggi sfiora le 5.000 unità. Poco rispetto al milione di vetture consegnate da gennaio a giugno in Italia. Del resto fino a quando non ci sarà nella Penisola un' efficiente rete di stazioni di ricarica, molto difficilmente gli automobilisti si avventureranno nell' acquisto di un' auto che si muove solo con la ricarica delle batterie.

    john elkann john elkann

     

    Diverso è il discorso sulle vetture ibride che sono passate nel semestre da 44 mila a 58 mila, dal 3,9 al 5,3 per cento del mercato. Conferma il crollo il mercato italiano del diesel che da gennaio a giugno scende del 24 per cento mentre nello stesso periodo sale della stessa percentuale il mercato delle auto a benzina.

    manley elkann manley elkann

     

    Gli osservatori prevedono che il 2019 chiuderà in calo rispetto allo scorso anno a meno che una diversa politica di incentivazione fiscale del governo non faccia invertire la tendenza. La fine dei superammortamenti è, secondo Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor, una delle cause della flessione delle vendite «unita alle incertezze del quadro economico». Crede nella possibilità di una inversione di tendenza Michele Crisci, presidente di Unrae, l' associazione dei costruttori stranieri: «Una revisione del bollo sulla base delle emissioni inquinanti della vettura non può che favorire il rinnovo del parco circolante ». Tra le misure auspicate dai costruttori anche la diminuzione delle imposte sulle auto aziendali e l' abolizione del superbollo.

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