Francesco Bei per “la Stampa”
nicola zingaretti giuseppe conte
Giuseppe Conte sulla prescrizione non sa più a quale santo votarsi per evitare l' esplosione della sua maggioranza. Stasera gli verrà in soccorso San Remo (il santo e il festival), che almeno per qualche giorno distrarrà gli italiani dalle grane del governo. La verità è che fino al 26 gennaio, giorno del voto in Emilia-Romagna, chiunque nella maggioranza spiegava come fosse opportuno fermare la sala macchine «per evitare di fare regali a Salvini».
Una logica che ha portato alla battaglia (incomprensibile ai più) per evitare in ogni modo di arrivare a un voto sul caso Gregoretti a palazzo Madama. La stessa logica che ha sconsigliato di prendere qualsiasi decisione sugli altri dossier politicamente caldi come la revoca della concessione ad Autostrade, l'Alitalia, l' ex Ilva, la riforma fiscale. Tutti problemi messi sotto il tappeto, con una sostanziale paralisi politica dell' esecutivo, per non creare polemiche e regalare la palla all' avversario.
GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO
Ora però il tempo delle decisioni è arrivato e febbraio rischia di essere un mensis horribilis, un mese orribile, visto che il tempo è impietoso e ha portato a valle i problemi tutti insieme, con il rischio di creare una gigantesca onda anomala. Basti pensare a come la sola prescrizione stia terremotando il governo da 48 ore.
AVVOCATI DI NAPOLI CON LE MANETTE PER PROTESTA CONTRO LA RIFORMA BONAFEDE DELLA PRESCRIZIONE
Per non parlare dell' ex Ilva, con la decisione su Mittal da prendere prestissimo, visto che il 7 febbraio a Milano si discute il ricorso dei commissari contro il recesso. E poi il caso Autostrade. Le ultime voci danno di nuovo in ascesa l' ipotesi di una revoca parziale, limitata alla tratta ligure della concessione. Ma anche qui, sono mesi che se ne discute tra Pd e M5S senza arrivare a un punto. L' elenco potrebbe andare avanti.
OPERAIO ILVA
Non è in questione la capacità di mediare del presidente del Consiglio che, invero, fa la sua parte come può (a proposito, che fine ha fatto il Lodo Conte sulla prescrizione?). Il problema è che, a parte il Partito democratico e Leu, gli altri partner dell' alleanza sembrano ormai disinteressati al destino comune, quasi non li riguardasse. In particolare la competizione, la polemica continua e la ricerca di visibilità tra M5S e Italia Viva sono arrivate ben oltre i livelli di guardia. Sulla giustizia Renzi ha tirato la palla talmente avanti che sembra difficile immaginare una soluzione che non passi per la definitiva umiliazione delle posizioni Cinquestelle.
luigi di maio guarda fuori camera
Ma se nessuno è disposto a un compromesso, la corda alla fine si spezza. Inoltre, chi prende le decisioni nel Movimento? Se Conte vuole sapere come si comporteranno i trecento parlamentari grillini, quale numero di cellulare compone, quello di Vito Crimi? La nebbia sulla catena di comando M5S moltiplica l' incertezza sul governo e amplifica la sensazione di un blocco dell' esecutivo, attenuata solo in parte dalla discreta prova di efficienza nella gestione dell' emergenza coronavirus.
vito crimi reggente del m5s by osho
E attenzione al calendario: il 29 marzo si voterà per il referendum sul taglio dei parlamentari. Dopo quella data di fatto non ci sarà più nessuno disposto ad andare al voto visto che i posti disponibili in Parlamento saranno ridotti di un terzo. Ma il ragionamento può anche valere al contrario: da qui al 29 marzo c' è ancora una finestra di opportunità aperta per chi volesse approfittarne per dare una spallata al governo.
luigi di maio vito crimi