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    “LE SEGNALAZIONI DI OPERAZIONI SOSPETTE USCIVANO DA ALTRI CANALI, LA DNA NON È UN COLABRODO” – FEDERICO CAFIERO DE RAHO, EX PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA E OGGI DEPUTATO CON IL M5S, MINIMIZZA IL CASO DEI DOSSIERINI SUI POLITICI: “SI STA FACENDO CONFUSIONE SU COMPETENZE E REGOLE SUGLI UFFICI. TRATTATI COME CENTRALI DI DOSSIERAGGI. COSA FALSA” – “QUANDO ERO PROCURATORE, UN GIORNO SI CREÒ ALLARME PERCHÉ UN GIORNALE PUBBLICÒ UNA SOS SU UN POLITICO. CHIESI SPIEGAZIONI AI COLLEGHI E VERIFICARONO CHE NON ERA MAI ARRIVATA ALLA PROCURA NAZIONALE. DUNQUE ERA USCITA DA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa”

     

    CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO

    «La Procura nazionale antimafia non è un colabrodo, le Sos uscivano da altri canali», dice Federico Cafiero De Raho, che l'ha guidata dal 2017 al 2022 e oggi è deputato del M5S.

     

    Che impressione del caso dei dossier sui politici?

    «Appare gravissimo per il sospetto di utilizzo di elementi riservatissimi, ricavati dalle Sos, segnalazioni di operazioni sospette. Ma si sta facendo confusione su competenze e regole degli uffici che ne dispongono. Trattati come centrali di dossieraggi. Cosa totalmente falsa».

     

    In che senso?

    DNA - DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA DNA - DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA

    «Si omettono due circostanze fondamentali. La prima: non tutte le Sos arrivano alla Procura nazionale antimafia, ma solo quelle attinenti alle sue competenze su riciclaggio di denaro compiuto dalle organizzazioni mafiose e terroristiche. La seconda: le Sos sono schermate da un codice criptato che rende i nomi non leggibili; invece a Direzione investigativa antimafia e Nucleo speciale valutario della Guardia di finanza arrivano Sos in chiaro, con i nomi leggibili».

     

    Come fa la Procura nazionale antimafia con le Sos?

    CAFIERO DE RAHO GIUSEPPE CONTE CAFIERO DE RAHO GIUSEPPE CONTE

    «Vengono trattate da un applicativo informatico molto avanzato, che incrocia in automatico i nomi di persone e società presenti nelle Sos con quelle delle banche dati delle Procure. Nessuno può avere accesso».

     

    Poi che cosa succede?

    «All'esito della ricerca automatica, le Sos che hanno dato corrispondenza positiva vengono inviate alle Procure distrettuali. Secondo regole precise e con protocolli di sicurezza […]».

     

    […] Chi lavora su queste Sos, all'interno della Procura nazionale?

    «Il magistrato con gli ufficiali di polizia giudiziaria».

     

    Com'era organizzato l'ufficio quando lei arrivò?

    DOSSIER DOSSIER

    «C'era un magistrato, Antonio Laudati, con una ventina di persone della Dia e del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza. Distaccati presso la Procura nazionale per esperienza, competenza, capacità lavorativa. […] a coordinare l'ufficio era un procuratore aggiunto: Giovanni Russo, che oggi è stato nominato dal governo Meloni al prestigioso incarico di capo del Dap, dipartimento dell'amministrazione penitenziaria».

     

    Ricorda il finanziere Striano, su cui ora indaga la Procura di Perugia?

    «Solo di nome».

     

    ANTONIO LAUDATI ANTONIO LAUDATI

    […] Quando è andato via l'ufficio era ancora così?

    «Sì. Fino al 18 febbraio 2022, quando sono andato in pensione».

     

    Poi il suo successore, Melillo, ha modificato l'organizzazione, con tre pm al posto di uno.

    «Non conosco quello che è successo dopo. So che il sistema era rigorosamente controllato, con una filiera stringente […]».

     

    Negli anni in cui è stato procuratore ha mai avuto sospetti?

    «Assolutamente no. Se abbiamo chiesto trasferimenti di ufficiali di polizia giudiziaria, è per motivi di produttività, non di infedeltà. Anzi, ricordo che un giorno si creò allarme perché un giornale pubblicò una Sos su un politico. Chiesi spiegazioni ai colleghi. Verificarono che quella Sos non era mai arrivata alla Procura nazionale. Dunque era uscita da un altro circuito. Feci una nota apposita».

    giovanni melillo giovanni melillo

     

    […] Come fa a escludere che qualcuno entri nelle banche dati?

    «È normale che gli ufficiali di polizia giudiziaria abbiano accesso alle banche dati. Ma con due limiti: il perimetro del dossier che gli è stato assegnato; la tracciabilità dell'operazione. Fuori da questi limiti, l'accesso è abusivo, un reato. Non si fanno pesche a strascico. Naturalmente non c'è una telecamera di sorveglianza, ma attraverso le password si può risalire all'autore».

    LA REPUBBLICA - IL GIORNALE - IL RIFORMISTA - TITOLI SUL PRESUNTO DOSSIERAGGIO LA REPUBBLICA - IL GIORNALE - IL RIFORMISTA - TITOLI SUL PRESUNTO DOSSIERAGGIO

     

    federico cafiero de raho foto di bacco (2) federico cafiero de raho foto di bacco (2)

    Fratelli d'Italia ha sottolineato che gli ultimi tre procuratori nazionali antimafia sono poi entrati in Parlamento: due con il Pd, lei con il M5S.

    «Sembrano attribuire il dossieraggio al procuratore nazionale. Fuori dal mondo. Si parla di cose che non si conoscono. Molto raramente le Sos sui politici arrivano alla Procura nazionale. Solo quando riguardano un sospetto riciclaggio mafioso. Dunque se sono uscite, ciò è avvenuto utilizzando altri canali».

     

    Che cosa intende?

    «Sarà l'inchiesta del procuratore Cantone, che conosco e stimo, a dircelo. […]»

    .

    Ha fatto bene Crosetto a denunciare qualcosa di simile alla P2?

    «Un discorso valido avendo la certezza di un'unica regia, che per anni ha messo a rischio la democrazia. Al momento non credo che si sappia».

     

    La Procura nazionale ne uscirà ridimensionata?

    «Credo di no. Svolge un ruolo di grandissima importanza e le Sos costituiscono indicatori utili per smascherare fatti di riciclaggio mafioso o terroristico. […]». —

    federico cafiero de raho foto di bacco (1) federico cafiero de raho foto di bacco (1) NICOLA GRATTERI CAFIERO DE RAHO NICOLA GRATTERI CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO

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