FEDEZ, 'LA SALUTE MENTALE NON VIENE CONSIDERATA IN ITALIA'
fedez al circolo dei lettori di torino
(ANSA) - "La salute mentale e fisica devono andare di pari passo, ma quella mentale in questo Paese non viene considerata". Lo afferma il rapper Fedez, durante un incontro con 370 studenti, che hanno riempito tre sale del Circolo dei Lettori di Torino, in corso questa mattina sul tema. "La salute mentale è un diritto dei giovani", promosso dall'associazione Acmos. Fedez ha raccontato la sua esperienza con la malattia e con l'uso del psicofarmaci.
"Ho affrontato un tumore al pancreas molto raro e ho dovuto fare i conti con la morte nonostante io sia un privilegiato - ha raccontato Fedez - in quel periodo ho avuto l'esperienza peggiore con gli psicofarmaci. Ne prendevo addirittura sette e il medico che me li dava non comprendeva che stavo male".
FEDEZ, 'QUESTA GENERAZIONE È LA CAVIA DEI SOCIAL'
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(ANSA) - "Questa generazione è la cavia dei social. Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche, psichiatriche e sociali degli stessi social network, ma oggi ci sono pochissimi studi, per questo siamo cavie". Lo afferma il rapper Fedez durante l'incontro che ha avuto questa mattina al Circolo dei Lettori di Torino stracolmo al limite della capienza, con 370 studenti del liceo Passoni, di Piazza dei Mestieri e di Immaginazione Lavoro.
L'incontro, organizzato dall'associazione Acmos, è stato sul tema "La salute mentale è un diritto dei giovani". Fede all'anulare sinistro, non ha parlato delle vicende legate alla moglie Chiara Ferragni, rifiutandosi con un sorriso di rispondere ai giornalisti. Per quanto riguarda le alternative per la generazione Z Fedez ha parlato dell'importanza dei centri sociali, citando lo storico Alessandro Barbero che, parlando dell'Askatasuna di Torino aveva definito questi spazi "una ricchezza". "Io arrivo dai centri sociali - ha detto il rapper - e sono d'accordo con Barbero. Sebbene ci fossero contesti violenti, nei centri sociali venivi a contatto con le persone. Il futuro dei ragazzi ora sarà di stare di fronte a un telefono ed è un peccato secondo me. Il problema non è dei ragazzi, è di chi non offre loro alternative".
FEDEZ AGLI STUDENTI: «HO FATTO I CONTI CON LA MORTE E NONOSTANTE SIA UN PRIVILEGIATO, PRENDEVO SETTE PSICOFARMACI E SOFFRIVO DI BALBUZIE»
Estratto dell’articolo di Simona De Ciero per https://torino.corriere.it/
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Lo sguardo è tirato ma, nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, si sforza nel non lesinare sorrisi alla folla di studenti acclamanti che questa mattina, martedì 27 febbraio, lo sta accogliendo a Torino. E non manca una punta di sarcasmo: «È bello vedere tanti giornalisti interessati alla salute mentale».
È Federico Leonardo Lucia – in arte Fedez - oggi al Circolo dei Lettori per un incontro promosso dall’associazione Acmos e dalla Fondazione Circolo dei lettori nell'ambito della rassegna in programma fino al primo marzo e dal titolo «una comunità che cura», organizzata per parlare di salute mentale.
A pochi giorni dalla rottura del matrimonio con Chiara Ferragni, quindi, il rapper milanese non rinuncia a incontrare il pubblico per parlare di un tema, quello della salute mentale appunto, che gli sta molto a cuore e per il quale si è già espresso diverse volte, soprattutto dopo i gravi problemi di salute che lo hanno colpito. «Io stesso mi vergognavo di parlare di psicofarmaci ma poi, quando ho rischiato di morire, mi sono detto: che "c...o me ne frega, se posso aiutare qualcuno lo faccio».
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[…] «Sono arrivato a dover fare i conti con la morte - ha detto - E, nonostante in questo Paese possa dirmi privilegiato, sono arrivato a prendere sette psicofarmaci tutti insieme e a soffrire di balbuzie».
«La maggior parte delle morti giovanili avviene per suicidio. Eppure nessuno ne parla», dice il rapper. «La pandemia ha reso ancora più fragili di futuro di tante ragazze e ragazzi già gravati della crisi climatica dalla mancanza di lavoro da una riduzione di prospettive» spiegano gli organizzatori chiarendo le ragioni che hanno spinto alla realizzazione della breve kermesse «auspichiamo, infatti, che il benessere mentale diventi una priorità sociale». […]
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