Estratto dell’articolo di Giacomo Galanti per repubblica.it
carmen russo
Carmen Russo, all’anagrafe Carmela Carolina Fernanda Russo, nasce a Genova nel 1959. Attrice, ballerina e showgirl, tra gli anni ‘80 e ‘90 ha tenuto incollati allo schermo milioni di italiani. Alcuni suoi film un po’ scollacciati hanno segnato un’epoca, così come lo show televisivo Drive In di Antonio Ricci dove interpretava la cassiera sexy in bikini leopardato. Sposata con il ballerino e coreografo Enzo Paolo Turchi, insieme hanno avuto una figlia che si chiama Maria.
Paolo Sorrentino una volta ha detto che tra i suoi ricordi da adolescente c’è l’irruzione delle curve di Carmen Russo. Inoltre in un suo romanzo lei è tra i protagonisti. Ha stregato il regista della Grande bellezza?
carmen russo
Le racconto un fatto. Tempo fa Sorrentino ha voluto passare un’intera giornata insieme a me e a mio marito. Ci ha chiamato lui, ci voleva conoscere forse perché Enzo Paolo e io siamo una coppia un po’ inusuale. Insomma, si è presentato a casa nostra di primo mattino, abbiamo fatto colazione, poi abbiamo cucinato per il pranzo e ci siamo detti un sacco di cose. È stato davvero un giorno indimenticabile. Lui super gentile, poi sa, è napoletano come mio marito e si sono subito presi. Mi dispiace solo non aver fatto nessun video o nessuna foto ricordo.
Le piacerebbe fare un film diretta da lui?
Ma magari! Se Sorrentino trovasse una particina per me sarei felicissima. Basterebbe un cameo, sono qua, pronta.
(…) Devo dire che sono stata subito una ragazzina molto indipendente. Tanto che a 13 anni e mezzo ho fatto Miss Italia.
Non era un po’ giovane?
carmen russo scherzi a parte 3
Infatti non potevo farlo.
E come ha fatto?
Ho falsificato un documento, il libretto per i treni, ho segnato che avevo 16 anni. Ero arrivata in finale come Miss Emilia Romagna ma purtroppo mi hanno scoperta e squalificata. L’anno dopo ci sono ritornata come Miss Liguria. C’erano in palio delle cose che mi servivano, tipo il motorino per andare a scuola.
Chi la convince a fare il grande passo nello spettacolo?
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Paolo Villaggio. Durante Miss Liguria venne a Genova per girare l’ultimo episodio del film Ecco noi per esempio…, mi chiamarono e io feci la mia prima apparizione al cinema. Avevo 16 anni. Così il buon Villaggio, con cui ho avuto sempre un ottimo rapporto mi disse: “Carmen, finisci la scuola poi scendi a Roma e ti presento un agente. Fai un bel servizio fotografico e cominciamo”. Devo dire che è stato di parola.
I primi ricordi a Roma?
L’inizio a teatro in uno spettacolo con Walter Chiari. Un’esperienza magnifica. Lui aveva quel fascino da divo, da affabulatore.
Walter Chiari era considerato un latin lover. L'ha corteggiata?
Ma sì, sicuramente mi avrà corteggiato!
CARMEN RUSSO ENZO PAOLO TURCHI
E?
Ma nulla. Guardi, non mi nascondo: chiaramente davo nell’occhio. Avere un 90-60-90 era una cosa non da tutti, ecco. Quindi gli uomini si sentivano autorizzati a corteggiarmi. Però sentivo che era un corteggiamento finalizzato e quindi la cosa non è che mi facesse molto piacere. E mettevo subito le cose in chiaro. Malgrado il mio corpo non ho mai avuto quella femminilità maliziosa magari per stare al gioco o dare corda.
Non ci sono mai stati momenti in cui qualcuno l’ha molestata?
È capitato di sentire promesse in cambio di qualcosa. Due o tre volte qualcuno ha un po’ esagerato ma io sono una con i piedi per terra e so difendermi molto bene.
Non è mai troppo tardi per denunciare, il movimento del Me Too insegna.
Ma no, non c’è nulla da denunciare. Ripeto, mi sono sempre saputa difendere.
carmen russo mia moglie torna a scuola
Certo che il suo corpo l’ha aiutata molto nella sua carriera. Oggi non crede magari di essere stata un po’ sfruttata da questo punto di vista?
Direi proprio di no. Ho sempre avuto un rapporto meraviglioso con il mio corpo, non ho mai avuto complessi. Ho avuto un'impostazione sportiva. Ho sempre pensato che avere un paio di belle gambe o un po’ più di seno fosse una fortuna. E comunque ho subito studiato tanto, dalla recitazione alla danza. Per esempio volevo imparare a ballare bene per far passare le mie forme in secondo piano.
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Lo stesso però, agli inizi, prende parte ad alcuni film della cosiddetta commedia sexy. Diciamo che l’interpretazione non è la prima cosa a balzare agli occhi degli spettatori.
C’erano tutte queste commedie brillanti con Edwige Fenech, Gloria Guida, Barbara Bouchet. E io non vedevo l’ora di farne qualcuno. Così ne ho girati cinque o sei con Renzo Montagnani, Lino Banfi, Alvaro Vitali. Che poi diciamocelo, erano film in cui il massimo dell’erotismo era una doccia. Sono stata sempre un’attrice molto pulita con tutte le docce che ho fatto.
Vitali che tipo era?
Simpatico e carino. In quel momento rappresentava un certo personaggio. Alvaro era un gran lavoratore e molto professionale. Quelli erano film a basso budget e non c’era molto tempo da perdere. Insomma, era obbligatorio arrivare sul set con il copione imparato a memoria.
Montagnani?
Un grande attore e devo a lui il fatto che in tutti i miei film mi sono sempre doppiata, quindi la voce è sempre mia. Renzo che era un eccellente direttore di doppiaggio mi disse: “Carmen, all’inizio sarà faticoso. Però poi ti ritrovi con un qualcosa in più che sai fare. E così è stato”.
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Ha recitato anche per Federico Fellini nella Città delle donne. Com’era il maestro?
Un mese sul set di Fellini. Caspita, si pagherebbe per fare uno stage così. Mi ricordo come fosse ieri, anche se la mia era una piccola parte. Tutte le mattine arrivavo alle 7 a Cinecittà, due ore di trucco. Poi si entrava in studio, il mitico studio 5, bellissimo con tutte le comparse e gli attori. Poi arrivava lui che salutava tutti. Fellini si ricordava il nome di tutti. Mi chiamava la Russina, Passava, mi dava una pacca amichevole sul sedere e diceva “Russina!” perché avevo i fianchi stretti e piccoli rispetto al resto.
Scusi, ma la pacca nel sedere non le dava fastidio?
Ma nooo, non scherziamo: era una pacca amichevolissima. Con Fellini poi ci siamo incontrati anche dopo, baci e abbracci. Pensi che sua moglie, Giulietta Masina, venne anche a vedere un mio spettacolo di danza a teatro.
Con i primi successi e i primi soldi cosa fa?
Mi sono comprata subito una macchina, una Renault 5. Poi appena ho potuto ho acceso un mutuo e mi sono presa una casetta a Roma, all’Olgiata.
Dopo il cinema ha fatto tanta televisione, nel 1983 c’è il successo di Drive In su Italia 1. Come ci arriva?
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Prima di Drive In feci tre spettacoli al Bagaglino con Pingitore, Oreste Lionello e Bombolo: tutti successi clamorosi. Era solo teatro, non ancora in tv. Facevamo sempre il tutto esaurito. Allora avevo un bravissimo impresario che organizzò per quell’estate una tournée dove facevo uno show di musica e ballo. Per le coreografie andai a cercare Enzo Paolo Turchi, il migliore su piazza, che mi portò dieci ballerini: quattro uomini e sei donne tra cui c’era anche una giovanissima Lorella Cuccarini. Girai tutti i locali più famosi d’Italia come la Bussola. Così si parlò molto di questa ragazza appariscente e Antonio Ricci mi chiamò per un provino.
Ricci ha detto di lei: “È un uomo, l’ho vista cadere a terra, farsi malissimo, rialzarsi e ripartire senza un lamento”. Ci si ritrova?
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Sono proprio così. Non mi piace piangermi addosso, preferisco reagire. Ricci è un fenomeno, per lui provo molta gratitudine e ammirazione.
Silvio Berlusconi si vedeva sul set?
Certo. Un uomo meraviglioso. Quando iniziò Drive In era sempre presente e dava consigli. Anche se era il capo lui passava e viveva lo studio. Quando facevamo a Milano Risatissima o Grand Hotel, finivamo tardissimo la notte e lui ci mandava sempre un pensiero. Ci faceva sentire una grande famiglia. Ho lavorato bene con Berlusconi.
Nell’estate prima di Drive In quindi ha conosciuto suo marito, Enzo Paolo Turchi. È stato subito un grande amore?
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È iniziato tutto come un flirt bello e interessante. Non sapevamo che fosse il grande amore. Di solito non si può sapere. Poi abbiamo continuato e siamo ancora qua.
Il vostro è stato un amore molto appassionato, qualche volta vi siete lasciati prendere la mano.
Qualche volta è capitato.
Per esempio?
Una volta eravamo in una sala d’incisione, lui mi ha abbracciato e non ci siamo trattenuti. Una volta invece abbiamo rischiato di farci sentire in diretta nazionale, che ridere.
Racconti.
I nostri microfoni erano aperti ed eravamo in un backstage di un programma Rai, per fortuna il regista se n’è accorto e ci ha interrotti
È stata gelosa di suo marito?
Be’ sì è normale. Ma è reciproco, perché come lui era circondato da belle donne, ero molto gettonata anche io. E poi quando uno è innamorato deve essere geloso. Poi sa, l’amore è come la vita, cambia a seconda dei periodi.
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(...)
All’inizio degli anni ‘90 presenta anche Domenica In. Nel 1997 addirittura viene mandata a Sarajevo durante la guerra per esibirsi davanti ai nostri militari in missione. Un po’ come Marylin Monroe.
Adesso non esageriamo. Ricordo che andammo con Fiordaliso e alcuni comici. Si tratta di un ricordo molto toccante. La città era devastata, i giardini privati delle abitazioni erano pieni di croci. Il nostro hotel, dentro bellissimo, fuori era pieno di fori di proiettili.
Ha avuto un grande successo in Spagna.
Alla fine del ‘91 non mi confermarono a Domenica In. Ci rimasi anche male perché avevamo fatto un paio di anni alla grande e me lo dissero all’ultimo momento, al mio posto presero Alba Parietti. Va be’. Alla fine del ‘91 andai a fare quattro puntate con un presentatore molto bravo, Emilio Ragon di Telecinco. Ci rimasi sei mesi. Mi sono tolta una bella soddisfazione.
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Negli ultimi anni ha partecipato più volte ai reality, sia L’isola dei famosi sia il Grande Fratello Vip. Si è divertita?
I reality mi piacciono. Ho partecipato all’Isola dei famosi in Italia e l’ho vinta, idem in Spagna. Sono esperimenti sociali. L’Isola dei famosi è bellissima perché è una sfida quasi di sopravvivenza. In Spagna sono stata due mesi in un’isoletta da sola e ho conquistato tutte le donne spagnole. Anche il Grande Fratello è stato divertente.
Dieci anni fa avete avuto una figlia, Maria. Non sono mancate le polemiche. Come mai?
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A 53 anni ho avuto Maria con la fecondazione assistita e quando è successo ero la donna più felice del mondo. Però un po’ di persone si sono sentite autorizzate a rompermi le scatole. Ora, nessuno fa più figli e io devo giustificare perché faccio una figlia, ma diamo i numeri? Oltretutto Maria è nata dentro una storia d’amore bellissima. Poi non è che io mi sono alzata una mattina e ho detto: faccio la fecondazione assistita. Era da dieci anni che ci provavo.
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