1 – VITTORIO FELTRI SU CARLO VERNA: "LEGGI LA RUBRICA DI GRASSO, COSÌ TI RICORDERAI DI ESSERE UN GIORNALISTA DI SERIE C"
VITTORIO FELTRI
“Invece di dare lezioni a me, leggi oggi sul Corriere della Sera la rubrica del prof. Aldo Grasso così ti ricorderai di essere un giornalista di serie C”. Vittorio Feltri torna sulla polemica con Carlo Verna, il presidente dell’Ordine dei giornalisti che proprio non riesce a superare l’amarezza per non aver potuto “rieducare” il direttore editoriale di Libero. “Avrei preferito riaccompagnarlo sulla strada giusta”, ha dichiarato Verna in merito alle dimissioni che Feltri ha presentato all’Ordine.
carlo verna c siamo
C’è chi ha esultato a questa notizia, come Ottavio Lucarelli che da capo delle firme della Campania è arrivato a parlare addirittura di vittoria di Napoli e del Sud. Aldo Grasso è intervenuto sulla vicenda ponendo la domanda più pertinente: esiste una strada giusta nel giornalismo? “Verna lo ricordo come voce di Tutto il calcio minuto per minuto e come conduttore di C Siamo, programma dedicato alla serie C di calcio.
Ora, in tutta onestà, non è che parlando di serie C - è il commento di Grasso - uno si debba per forza pavoneggiare di deontologia a schiena dritta, di affettazioni di indipendenza, della libertà di dirsi al di sopra delle parti”.
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2 – CARLO VERNA, L’INTERVISTA A MARZULLO E LA RICERCA DELLA STRADA GIUSTA
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Alla ricerca della strada giusta. Per trovare la strada giusta ho «sfogliato» a lungo Rai Play, sicuro di trovarla. Spiego il perché. Di fronte alle dimissioni di Vittorio Feltri dall’Ordine dei giornalisti, il presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Verna ha dichiarato: «Avrei preferito riaccompagnarlo sulla strada giusta».
Esiste una strada giusta nel giornalismo? Verna lo ricordo come voce di «Tutto il calcio minuto per minuto» (l’età dell’oro era finita da un pezzo) e come conduttore di «C Siamo», programma dedicato alla serie C di calcio.
aldo grasso
Ora, in tutta onestà, non è che parlando di serie C uno si debba per forzapavoneggiare di deontologia a schiena dritta, di affettazioni di indipendenza, della libertà di dirsi al di sopra delle parti. Più che altro bisogna fare ascolti, altrimenti si chiude. Già in una radiocronaca sportiva del Servizio pubblico (che da sempre è il bottino di chi vince le elezioni) è difficile trovare la strada giusta, figuriamoci nel vasto mare della stampa e delle tv.
Come ha scritto Giuliano Ferrara, «i giornalisti sono dipendenti, la loro indipendenza è un tratto del carattere, se c’è c’è e se non c’è non c’è, ma non è un distintivo professionale o una bandiera editoriale da sventolare con pallido orgoglio e torvaggine virtuosa».
VITTORIO FELTRI
Nella ricerca su Rai Play ho però trovato una lunga intervista che Carlo Verna ha concesso al giornalista Gigi Marzullo (nessuno provi a chiedersi come Marzullo è entrato in Rai!). Ecco, quell’intervista la proporrei come libro di testo in tutte le scuole di giornalismo, compresa l’interpretazione dei sogni in chiusura di puntata.
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A un certo punto, dopo non poche concessioni alla vanità personale, Verna sostiene che «il giornalismo è un bene comune» e che i giornalisti sono come postini: «Recapitiamo il pacco della conoscenza». Purché la conoscenza non sia, come dicono a Napoli, un pacco, doppio pacco e contropaccotto. O è quella la strada giusta?
VITTORIO FELTRI CARLO VERNA VITTORIO FELTRI MANGIA PROTESTA DELLE EDICOLE MERIDIONALI CONTRO LIBERO E VITTORIO FELTRI 1 un giovane vittorio feltri carlo verna