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    “TROPPI CRETINI DICONO DI VOLER DIFENDERE IL PIANETA E POI UCCIDONO ORSI” – FELTRI: “SONOAMAREGGIATO DAL CRESCENTE SENTIMENTO DI OSTILITÀ NEI CONFRONTI DEI POVERI ORSI CHE, NEL TRENTINO, SEMBRA SIANO DIVENTATI PERICOLI PUBBLICI. ECCO SPIEGATI I MOTIVI PER CUI IL FAMOSO M49, IL MAGNIFICO ESEMPLARE SFUGGITO ALLA CATTURA SUSCITA IN GRAN PARTE DEL POPOLO UNA GRAN SIMPATIA…” - VIDEO


     
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    VITTORIO FELTRI per Libero Quotidiano

    la fuga dell'orso papillon la fuga dell'orso papillon

     

    Sono molto amareggiato dal crescente sentimento di ostilità nei confronti dei poveri orsi che, nel Trentino, sembra siano diventati pericoli pubblici. Io non sono un etologo e mi astengo dall'impartire lezioni in materia di fauna selvatica. Però due nozioni sui suoi comportamenti le posseggo, avendo letto sia pure distrattamente qualche trattato. L'orso è solitario, rifugge la compagnia, ama passeggiare più di notte che di giorno.

     

    Difatti quando un individuo è burbero e poco sociale viene definito orso. Già questo dovrebbe far capire a chi lo teme insensatamente che l'unico modo per non esserne aggredito è quello di evitare con cura di rompergli i coglioni. Comprendo che l'animale, avvistato nella vegetazione di un monte, possa suscitare in una persona curiosità tale da indurla a superare la distanza di sicurezza.

     

    orso m49 orso m49

    Ma essendo noto che il bestione non è un micio, è sconsigliabile avvicinarsi troppo onde non insospettirlo. Esso infatti è consapevole che dall'uomo non può che aspettarsi del male e quindi è guardingo benché non abbia voglia di guerreggiare specialmente se è ben nutrito. Ecco il punto.

     

    Nelle valli del Trentino si è puntato alla ripopolazione delle stupende creature, e si sono spesi milioni per ottenerla. Adesso che è stata ottenuta, invece di nutrirla come Dio comanda, pretendiamo che si arrangi a procurarsi il cibo.

     

    E se un orso alla fame si avventa su una gallina (mi spiace per lei) ci stracciamo le vesti e invochiamo la fucilazione del plantigrado mangione. Dimostriamo così di essere completamente idioti. Prima vogliamo gli orsi sui monti e allorché li abbiamo pensiamo sia meglio abbatterli piuttosto che rifocillarli.

     

    fuga dell'orso papillon fuga dell'orso papillon

     Riveliamo pertanto una mentalità da trogloditi. E ci dimentichiamo perfino che questo animale è da sempre simbolo di tenerezza, tant' è che ogni bambino ha avuto in dono dai genitori un orsacchiotto morbido da cui per lungo tempo non si è mai separato, una specie di fratellino col quale giocare di giorno e consolarsi di notte, nel buio della camera da letto.

     

    Io ne regalai uno a mia figlia Fiorenza per un compleanno e a quaranta anni e più da quella circostanza lei se lo tiene ancora caro, un ricordo dolce. Credo che l'affetto di molta gente per gli orsi nasca proprio dal legame rassicurante che si stabilisce nell'infanzia tra il peluche e il bimbo che ne se impossessa.

     

    Certamente avvicinarsi a un'orsa che ha della prole non è prudente, le femmine di ogni mammifero e anche oviparo difendono preventivamente i loro piccoli attaccando con violenza. Chi non lo sa e le sfida appropinquandosi al gruppo rischia, e merita un morso. Troppi cretini dicono di voler difendere il pianeta dal surriscaldamento e poi non rispettano la natura, che è maestra di vita.

    orso papillon orso papillon

     

    Cari amici trentini, al posto di sterminare gli orsi invitateli a cena, come avviene in Abruzzo dove alcuni di essi la sera scendono in Paese e si recano, graditi ospiti, in gelateria. Ecco spiegati i motivi per cui il famoso M49, il magnifico esemplare sistematicamente sfuggito alla cattura e alla detenzione, mettendo in atto astuzie degne di Arsenio Lupin, suscita in gran parte del popolo una gran simpatia.

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     I suoi tifosi sono addirittura aumentati dopo che esso è riuscito a guadagnarsi la libertà avendo divelto le inferriate che lo imprigionavano. Non solo. Successivamente, tornato in montagna a respirare aria buona, non inquinata dalla crudele umanità, si è tolto il collare ricognitivo, sicché i suoi schiavisti pensavano fosse morto, mentre era morto tale collare, e lui si è fatto beffe degli aspiranti becchini.

     

    VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI

    Ovvio che qualsiasi animalista consideri questo orso un esemplare da adorare, un mito da tutelare. Mia madre diceva che noi cristiani abbiamo costruito le città per viverci; viviamoci e, anziché andare sui bricchi a scocciare la fauna, rechiamoci al supermercato, un luogo a cui gli orsi fa schifo.

     

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