VITTORIO FELTRI
«Sì, ho ricevuto qualche segnale in questo senso...». Vittorio Feltri lascia la frase appena un po' in sospeso. Poi la conclude: «Ma siccome per adesso non c' è nulla di concreto, mi limito a sorridere».
La cosa nell' aria era che il candidato sindaco di Milano potesse proprio essere il direttore editoriale di Libero, magari con Gabriele Albertini come vicesindaco. Anche se poi Matteo Salvini ha tracciato l' identikit di un professore universitario e anche imprenditore del sociale con cui avrebbe parlato giovedì sera e di cui dice un gran bene.
Direttore, però il suo no non sembra proprio un no.
«Beh, in effetti la cosa mi solletica. Anzi, più che solleticarmi, mi lusinga. Sarebbe un riconoscimento dopo tutti questi anni. Però, sa: io non sarei capace di amministrare un condominio, figuriamoci un po' Milano».
vittorio feltri
Feltri, perdoni: il suo profilo in qualche modo non torna. Ci era stato detto che il candidato doveva essere civico perché più adatto a catturare il consenso degli elettori meno ideologizzati. Lei è sì civico, ma indiscutibilmente di centrodestra.
«È vero. Anche se nella mia vita io sono stato anche di sinistra. Negli anni sessanta, a Bergamo, ero socialista. Allora là era tutto controllato dalla Democrazia cristiana, ma a me non è mai piaciuto stare nel gruppo. Devo dire che nel Psi in quegli anni mi ero anche trovato bene, poi però è arrivato il '68 e tutto è diventato un casino».
Dica la verità. Non le piacerebbe fare il sindaco di Milano?
vittorio feltri a non e' l'arena 2
«Ripeto, che si sia pensato a me, mi ha lusingato. Però, mi rendo anche conto di non essere la persona più adatta. Io non ho mai fatto una campagna elettorale in vita mia, non so come si faccia. E poi, oltre a fare la campagna, bisogna anche vincere le elezioni. E quando le vinci, lo stipendio lascia a desiderare. Ma il fatto è che io non ho mai amministrato proprio niente».
Beh, lì potrebbe aiutare parecchio l' esperienza di Gabriele Albertini, che il sindaco ha dimostrato di saperlo fare per quasi dieci anni.
«Giusto. Sa una cosa? Potrei chiedere a lui di fare tutto - scherza - io eserciterei il potere di indirizzo: vado lì, faccio un paio di discorsi e vado...».
vittorio feltri vittorio feltri