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    E LA CHIAMANO ESTATE - GLI ITALIANI AFFOLLANO LE SPIAGGE SOLO NEL WEEKEND E NEGLI STABILIMENTI PIÙ VICINI - GLI HOTEL NE RISENTONO E BRUCIANO 16,3 MILIARDI: LE CITTÀ D'ARTE SONO VUOTE, A ROMA È APERTO UN ALBERGO SU DIECI E LAVORA AL 10% DELLA SUA CAPACITÀ - PER RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE I CONTATTI FISICI COL PROSSIMO, SI RIVALUTA IL CAMPER: NELLA PRIMA METÀ DI GIUGNO LE PRENOTAZIONI DEI CAMPERISTI IN ITALIA SONO CRESCIUTE DEL 120%...


     
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    Franco Giubilei per “la Stampa”

     

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    L'epidemia sta mutando rapidamente il panorama delle vacanze in Italia: addio ai turisti stranieri e addio anche ai viaggi organizzati, a causa delle varie restrizioni da Covid-19, con la conseguenza che gli spostamenti, allo stato attuale, sono limitati soprattutto alla regione di residenza delle persone. I risultati sono evidenti: spiagge e stabilimenti balneari affollati nei weekend, ma semideserti durante la settimana. A risentirne di più è il sistema alberghiero, per cui già si ipotizzano scenari catastrofici sull'andamento dell'estate 2020.

     

    Il Centro studi di Federalberghi prevede perdite per oltre 295 milioni di presenze (quasi il 69% in meno rispetto al 2019), con un calo di fatturato del settore ricettivo della stessa entità percentuale, pari a quasi 16,3 miliardi di euro. Alessandro Nucara, direttore generale della Federazione albergatori, conferma lo stato delle cose: «Gli stranieri, a parte i tedeschi, sono azzerati, mentre gli italiani si concentrano nel fine settimana e nelle località più vicine. Si aggiunga che abbiamo cominciato a lavorare solo a metà giugno e che quasi tutti gli eventi, come il Meeting di Cl a Rimini, che infatti si svolgerà online, sono stati annullati».

     

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    Le ricadute peggiori riguardano le città d'arte, che mai come in queste settimane, d'estate, sono state così sguarnite di visitatori: «Roma e Firenze sono vuote, e così Milano, a Venezia c'è qualcosa in più ma i flussi sono comunque ridotti al lumicino - aggiunge Nucara -. Abbiamo calcolato che gli hotel aperti mediamente sono meno della metà, ma nella Capitale sono uno su dieci, e questi lavorano al 10% della loro capacità. Anche Torino e Genova, ma pure centri più piccoli come Assisi, sono in grande difficoltà».

     

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    L'osservatorio Confturismo, Confcommercio e Swg stima che le città d'arte, dalle prime posizioni nelle preferenze dei viaggiatori di casa nostra, sono scivolate al quarto posto: solo il 15% degli intervistati le indica come mete di vacanza. Che gli arrivi dall'estero segnino clamorosamente il passo è testimoniato anche dall'andamento dei principali aeroporti italiani: nei primi dieci giorni di luglio, Malpensa ha fatto registrare il 55,2% di voli in meno in confronto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma per Roma Fiumicino è stata un'autentica disfatta, con meno 75,7% (dati Eurocontrol).

     

    «I turisti americani li abbiamo persi tutti, così come russi, canadesi e australiani - dice il direttore di Federalberghi - Fino a ieri, dalla Gran Bretagna si poteva viaggiare, ma solo con l'obbligo della quarantena di due settimane all'arrivo nel nostro Paese, il che ha praticamente eliminato gli inglesi».

     

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    Soffrono hotel, residence e campeggi, tanto che in riviera romagnola si moltiplicano le offerte di camere d'albergo a prezzi stracciati: a Rimini, sui portali di prenotazione online, una decina di tre stelle in zona mare mettono a disposizione stanze doppie a meno di 30 euro a notte, mentre un'altra sessantina le offre a prezzi fra i 30 e i 40 euro. Fra questi non mancano i 4 stelle a pochi passi dalla riva, con offerte semplicemente impensabili in alta stagione in tempi normali. E mentre l'attività alberghiera langue penosamente, quello che una volta veniva chiamato "popolo delle vacanze" cambia le proprie abitudini: quest' estate 6 famiglie su 10 se ne staranno a casa loro, secondo le analisi di Termometro Italia.

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    Al 21% di quanti hanno rinunciato da un pezzo alla villeggiatura, se n'è aggiunto un 37% che ne farà a meno per la prima volta. Un altro 14,6% ha rinviato il viaggio a quando potrà scegliere liberamente la meta, mentre i 12,6% si è già giocato le ferie durante il lockdown. Fra quanti partiranno comunque, il 60% opta per l'Italia invece del consueto viaggio all'estero. Quanto alle mete prescelte, dominano i luoghi meno affollati, gli alloggi più isolati e le seconde case.

     

    Saranno periodi più brevi per tutti, anche perché più di un quarto del campione ha meno giorni di ferie. Solo per il 9% non ci sarà alcuna variazione rispetto alle estati passate. Chi, nonostante tutto, farà comunque la sua vacanza, si attrezza per ridurre il più possibile i contatti fisici col prossimo e rivaluta il camper: la piattaforma Yescapa ha accertato che nella prima metà di giugno le prenotazioni dei camperisti in Italia sono cresciute del 120%. Per il 45% si tratta della prima volta in camper in assoluto.

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