DAGOREPORT
Ad una manciata di ore dal voto, quella che segue è un'analisi che non avremmo voluto mai fare poiché essa prefigura una situazione di estrema fragilità dell'esito elettorale, una situazione che senza una risposta adeguata delle istituzioni e di tutte le forze politiche immediatamente dopo il voto non solo non rimetterà in moto il meccanismo della fiducia e della crescita ma rischia di avvitare il tutto al ribasso.
Ma poiché, secondo tutti i sondaggi, un terzo degli elettori sono ancora indecisi confidiamo nella loro responsabilità: basterebbe che un terzo degli indecisi facesse la stessa scelta per cambiare il risultato e, con un colpo di reni, la fotografia di oggi.
L'URLO DI BEPPE GRILLO jpegLA FOTOGRAFIA DI OGGI
E' cambiato totalmente il gioco: con Grillo Beppe al 20 o addirittura sopra al 20 per cento (di fatto un voto di protesta e un voto congelato perché non immediatamente spendibile in alleanze parlamentari e di governo) e con un 25 per cento fatto, nell'ordine, dall'area del non voto, dalle schede bianche e da quelle nulle, queste elezioni faranno registrare il record dell'elettorato contro: 45 per cento, senza contare Ingroia, casapound ed altro. Questo significa che chiunque vinca le elezioni è l'espressione di una "maggioranza minoritaria" che non è espressione della volontà popolare ma espressione solo del premio di maggioranza che la legge elettorale riconosce alla Camera.
Governare sarà dunque difficile per chiunque per una serie di motivi facilmente intuibili che ricapitoliamo per chiarezza:
- non si avrà comunque una rappresentanza politica e di governo in sintonia con la maggioranza del Paese
- Le istituzioni saranno ancora più deboli
- La situazione economica è davvero grave: è prevedibile che chiunque debba fare una imposizione sui grandi patrimoni e una tassa sui conti correnti. Intanto gli aumenti di iva, benzina e quant'altro inciderà ancora di più sul tenore di vita dei pensionati e della classe media.
- Anche la rappresentanza sindacale potrà avere grossi problemi, non riuscendo a dare risposte al disagio delle classi deboli, dei giovani e degli ex occupati, esodati e quant'altri in difficoltà
Il tutto mentre Grillo Beppe e Berlusconi Silvio all'opposizione possono far ballare come vogliono la maggioranza minoritaria
Questo, purtroppo, è lo scenario, al netto delle previste nevicate al Nord che penalizzeranno maggiormente l'elettorato anziano che va al seggio per votare i partiti maggiori. Questo spiega come mai Mosè Monti con la sua solita disinvoltura ora parli di grande coalizione e come, a posteriori, vada apprezzata la dichiarazione di intenti di qualche mese fa di Bersani Pierluigi quando ebbe a dire che il Pd anche se prendesse il 51 per cento dei voti si comporterà come se avesse preso il 49 per cento.
Mario Monti simbolo partito reutersAmorale della favola: senza una maggioranza forte, saremo tutti più fragili. Come economia e come democrazia.