VAIOLO DELLE SCIMMIE
(ANSA) - Nell'attuale epidemia di vaiolo delle scimmie, la trasmissione dell'infezione tramite fluidi corporei come la saliva potrebbe giocare un ruolo importante finora sottovalutato. È quanto suggerisce uno studio condotto da ricercatori dell'Hospital Clínic-Universitat de Barcelona e pubblicato su Eurosurveillance, rivista degli European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc).
Lo studio ha analizzato campioni prelevati da 12 pazienti con vaiolo delle scimmie seguiti dall'ospedale spagnolo. In tutti i pazienti, i ricercatori hanno riscontrato il Dna del virus nella saliva, talvolta con una carica virale alta. In 11 pazienti su 12 il Dna del virus era presente nel tampone rettale, in 10 su 12 in quello naso-faringeo, in 9 su 12 nelle urine, in 8 su 12 nelle feci, in 7 su 9 nello sperma (in 3 non è stato seguito questo esame). Fino a oggi la principale via di trasmissione dell'infezione era stata considerata il contatto con le lesioni infette.
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"Nell'attuale focolaio, numerosi dati clinici ed epidemiologici supportano che il contatto stretto, spesso nel contesto dell'attività sessuale, sta guidando la trasmissione della malattia", scrivono i ricercatori. Tuttavia, la ricerca ora aggiunge altre possibili vie di diffusione del virus: "Questi risultati migliorano le conoscenze sulla diffusione del virus e sul possibile ruolo dei fluidi corporei nella trasmissione della malattia", concludono i ricercatori.
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