Valerio Piccioni per gazzetta.it
CANTONE
Basta, fermi, non andiamo avanti, sospeso tutto. Raffaele Cantone, il procuratore capo di Perugia, ha deciso – lo scrive l’Ansa – di bloccare da oggi a tempo indeterminato tutte le attività d’indagine relative al famoso “esame farsa” di italiano di Luis Suarez.
Una decisione clamorosa maturata però dopo diversi giorni di arrabbiature per le fughe di notizie e di documenti. Il procuratore ha anche deciso l’apertura di un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. “Sono indignato per quanto successo finora, compreso l’assembramento dei mezzi di informazione oggi sotto alla Procura. Faremo in modo che tutto questo non accada più”.
suarez
Già nei giorni scorsi, Cantone aveva mostrato irritazione per quelle che ritiene ripetute “violazioni del segreto istruttorio”. L’inchiesta stava vivendo fra l’altro proprio oggi una giornata particolarmente cruciale con gli interrogatori, da persone informate sui fatti e non da indagati, dei legali della Juve, Luigi Chiappero e Maria Turco, e con il conferimento degli incarichi ai periti informatici per il lavoro su pc e telefonini dopo perquisizioni di martedì. Probabilmente quello di Cantone è un tentativo di evitare una pressione mediatica in un momento delicato delle indagini.
TROPPA FRETTA
raffaele cantone
Il capo della Procura è stato molto attento in questi giorni a scoraggiare letture affrettate fino al punto di diramare un comunicato a perquisizioni in corso proprio per evitare un caos di interpretazioni in svariate direzioni. Di certo c’è il dato di quello che a suo giudizio si può considerare un “esame farsa”. Ma il quadro delle responsabilità è tutto da accertare e il lavoro investigativo è ancora nella fase iniziale.
La partenza dell’indagine è stata d’altronde casuale, visto che le intercettazioni avevano come motivazione presunti buchi di bilancio nell’Università per Stranieri. In pratica, è tutto successo in un pugno di giorni, tre settimane al massimo, ed è ovvio che ci sono ancora tanti accertamenti da fare.
LUIS SUAREZ E L'ITALIANO BY OSHO
Cantone vuole che si ripristini un livello minimo di riservatezza delle indagini anche per non compromettere tutto. Nelle prossime ore si capirà quali saranno i tempi di questa sospensione. Molto probabilmente si tratta di un passaggio breve per ripristinare un certo spazio per le attività istruttorie libero da pressioni troppo forti. E’ probabile che già all’inizio della prossima settimana l’indagine si possa riaprire.
Cantone, magistrato simbolo della lotta alla camorra, sotto scorta del 2003 dopo la scoperta di un progetto di attentato contro di lui da parte del clan dei casalesi, presidente dell’Autorità Anticorruzione dal 2014 al 2019, è un grande appassionato di sport e di calcio. Guida la procura perugina da giugno. Nato a Napoli, e cresciuto nell’hinterland, a Giugliano, ha scritto anche un libro sul calcio insieme con Gianluca Di Feo, “Football Club, perché il calcio è lo sport più amato dalle mafie”, pubblicato da Rizzoli nel 2012.
LUIS SUAREZ E SIMONE OLIVIERI SUAREZ ATENEO PERUGIA
E proprio in questo volume racconta la sua passione per il pallone sin dall’inizio: “Fin da bambino ho cominciato ad andare allo stadio; non con mio padre a cui il calcio non piaceva molto, ma con i miei zii. Mi portavano a vedere il Giugliano o persino la Casertana. Da ragazzo poi ho cominciato a seguire il Napoli in Curva A. Maradona non era ancora arrivato ma le geometrie di Rudy Krol ci facevano sognare lo scudetto”.
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