Claudio Del Frate per il corriere.it
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Anche la Svizzera si appresta a colpire la Russia con una serie di sanzioni, adeguandosi a quelle decise dalla Ue. Lo ha annunciato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, parlando ai microfoni del canale francese della tv pubblica e definendo «molto probabile» che lunedì la Svizzera congelerà una serie di beni detenuti da cittadini russi.
Si tratta di una svolta importante e per certi versi storica: Berna da un lato rompe la sua tradizionale neutralità di fronte alle guerre e dall'altro copre una «falla» che avrebbe potuto aprirsi nella morsa finanziaria che l'Occidente ha deciso di stringere attorno a Mosca.
Fino a sabato infatti la Svizzera aveva assunto una posizione piuttosto prudente nei confronti delle mosse di Putin. Il governo si era limitato a formulare una «black list comprendente circa 300 cittadini russi e 4 banche» a cui aveva imposto il divieto di intrattenere rapporti d'affari. In teoria, dunque i numerosi oligarchi e milionari russi che hanno conti nelle banche elvetiche avrebbero potuto continuare ad operare.
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Certo, il Paese avrebbe potuto andare incontro a un rischio giuridico e «reputazionale»: le banche che avessero mantenuto un rapporto disinvolto con interlocutori russi sarebbero potute andare incontro a citazioni in giudizio ma soprattutto essere considerate fiancheggiatrici indirette del regime di Putin. Rischiava insomma di riprodursi una situazione simile a quella della Seconda Guerra Mondiale quando la Svizzera continuò a intrattenere rapporti economici con la Germania di Hitler.
Il fronte compatto creatosi in Europa e non solo contro gli aggressori dell'Ucraina ha convinto ora anche Berna ad allinearsi, evitando il rischio di rimanere isolata. «Neutralità non significa indifferenza» aveva dichiarato il presidente Cassis in un messaggio alla nazione letto poche ore dopo l'attacco russo all'Ucraina.
vladimir putin.
«La Russia ha violato in maniera flagrante il diritto internazionale e la sovranità di un altro Stato». Le posizioni dei partiti svizzera sembravano divergere sull'atteggiamento da mantenere verso Mosca: i Verdi spingevano per un maggiore rigore, L'Udc (partito della destra nazionalista) all'opposto chiedeva di preservare la neutralità del Paese.