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Michele Santoro soffre tanto la lontananza dalla televisione e dalle battaglie di un tempo, al punto da valutare una nuova avventura da imprenditore con un'offerta per il cadavere dell'Unità, lo storico quotidiano comunista ormai scomparso dalle edicole nel 2017. Secondo quanto riporta la Stampa, Santoro ha incontrato l'Ad di Unità Srl, Guido Stefanelli e valutare lo stato dell'arte.
L'ex europarlamentare Pd si è ritrovato davanti una situazione al limite della catastrofe: il giornale non viene pubblicato più, ma ci sono oltre 30 dipendenti in cassa integrazione in uscita. Dall'azienda avrebbero negato ogni tipo di trattativa, Santoro addirittura si è trincerato dietro un "no comment".
GUIDO STEFANELLI
Eppure c'è chi conferma che l'interesse per il quotidiano fondato da Antonio Gramsci sia cresciuto negli ultimi tempi. Addirittura il gruppo Pessina, che detiene il 100%, sta valutando un clamoroso ritorno in edicola per l'inizio del 2019. Una mossa che servirebbe almeno a tenere a galla il valore della testata, anche in vista di una possibile cessione a una nuova cordata di soci.
Già in passato il nome di Santoro era stato accostato a quello de L'Unità. La scorsa primavera la testata era stata pignorata su istanza dei giornalisti, così da ottenere gli stipendi arretrati. La società all'epoca evitò che partisse l'asta per la società, valutata in quel momento 300mila euro. Un affarone per Santoro, che fino all'ultimo si tirò indietro.