Giuliano Ferrara per Dagospia - Estratti
SILVIO BERLUSCONI E GIULIANO FERRARA
Todde. La Todde non si può dire.
Dunque Todde. Un mistero. Come sempre quando si tratti dei grillini.
Non li ho mai visti arrivare. Ancora adesso in certo senso penso non siano mai nemmeno partiti. Eppure mi hanno superato di slancio senza fare alcuna fatica. Sono l’unico a riconoscerlo, loro non sono cibo digeribile per l’establishment, a me tutto è permesso per via dell’amicizia, tutto mi è perdonato, ma quante rampogne. Nemmeno per me, in verità, ci sarebbe piena digeribilità di quella sostanza cosiddetta antipolitica.
giuseppe conte alessandra todde elly schlein
(…) Questi ora rompono anche il famoso soffitto di cristallo e sfondano il Nuraghe supremo con una donna scoperta da Gigi Di Maio e promossa da Giuseppi, una donna di cui improvvisamente si scopre che, nonostante il tempo passato a leggere la Murgia, ha avuto la possibilità di coltivarsi in quattro lingue, sardo compreso, come sottosegretario di Patuanelli e viceministro di Draghi, altra agenda, sul piano dell’eleganza, ma non la sola.
Chi glielo dice ai miei amici liberali che perfino quel simpatico testone pedagogo di Calenda si è reso conto che senza i figli e figliocci di Grillo, bè, diciamo di Conte che è meglio, non si va da nessuna parte? Che poi da che parte mai si possa andare con loro non è chiaro. E’ chiaro soltanto che in politica ai fatti bisogna portare rispetto, è uno sprone a produrne al posto delle chiacchiere. Ah, Todde, la Todde!
giuliano ferrara anselma dell olio foto di bacco