Giorgio Ursicino per “Il Messaggero”
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Se il buongiorno si vede dal mattino. La promettente Ferrari conferma il suo stato di grazia e, con una prestazione maiuscola, si prende la pole position. Non è una qualsiasi. È la prima dell'anno. Ma è anche la prima del nuovo corso tecnico dopo gli otto anni un po' amari dell'era ibrida monopolizzata Mercedes.
In più, debuttano le ultime power unit che, salvo interventi sull'affidabilità, dovrebbero andare in frigorifero per quattro lunghi anni. E le centrali di potenza del Cavallino sembrano avere il passo giusto poiché l'ottimo Bottas, con l'Alfa Romeo motorizzata da Maranello, partirà in terza fila a fianco del suo vecchio compagno, il centenario Lewis Hamilton.
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Settimo si è infilato il ripescato Magnussen con la Haas che, dopo un anno sabbatico, è tornato anche lui a ruggire con un cuore modenese.
I riflettori, però, sono tutti per Charles Leclerc che ha centrato l'obiettivo grosso e, oggi pomeriggio, scatterà davanti a tutti. Che una Rossa non partisse in testa al gruppone all'avvio di stagione non accadeva da 15 anni quando, all'esordio con la Ferrari, c'era Kimi Raikkonen. Il brindisi all'alba di Melbourne fu di buon auspicio.
LOTTA FINO AL TERMINE
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Tutti ricordano come finì quell'anno visto che è stato l'ultimo in cui Maranello dominò sia fra i Piloti che fra i Costruttori. Sognare non è vietato. Anche se la F1 moderna è più impegnativa e tirata e il nuovo regolamento dovrebbe aver centrato l'obiettivo di avvicinare tutte le macchine dello schieramento.
Corazzate come la Red Bull e la Mercedes, in ogni caso, saranno difficilissime da domare e Mattia Binotto e i suoi ragazzi sanno benissimo che, bene che vada, bisognerà lottare per 23 GP con coltello fra i denti. Senza distrarsi e senza rifiatare.
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Il predestinato è stato impeccabile. Atteggiamento tipico delle giornate in cui sente il bottino a portata. Il monegasco, è noto, è veloce come un ghepardo e, specialmente in prova, quando ha il Cavallino giusto, è terribilmente difficile contrastarlo.
Lo sa bene il coetaneo più titolato Max Verstappen che non è riuscito a partire davanti a tutti alla sua prima gara con il numero 1. Il fresco campione del mondo, in realtà, sembrava controllare la situazione, avendo dimostrato consistenza e velocità sia nei test della settimana scorsa, sia in tutte le prove libere.
CARLOS SAINZ DELLA FERRARI
Quando è servito, invece, non ha fatto uno dei suoi giri capolavoro, cosa che è magnificamente riuscita a Charles. «Abbiamo fatto un eccellente lavoro e al momento giusto lo abbiamo messo insieme», è stato il commento del poleman mentre ritirava la Pirelli in miniatura di chi è il più veloce nelle qualifiche. L'olandese è dietro per poco più di un decimo e ostenta sicurezza per la gara nella quale entrano in ballo le strategie e la gestione delle gomme che, ricordiamolo, quest'anno sono tutte nuove, con un diametro di 18 pollici. Nonostante questo, non sembra avere velleità di inserirsi nelle corrida Ferrari-Red Bull (Perez è quarto) il Re Nero che deve ancora trovare l'equilibrio della sua Stella.
CARLOS SAINZ DELLA FERRARI
Avendo in parte ridotto i problemi di saltellamento, alla Freccia manca ancora di coordinamento fra avantreno e retrotreno, un must per spremere il limone fino in fondo. C'è l'impressione che, seppur abbacchiato, difficilmente il baronetto britannico scatterà al semaforo senza avere il podio nel mirino.
LA BRAVURA DI CARLOS
Se gli applausi sono per Leclerc, veramente molto bravo è stato Carlos, a conferma che la coppia di Maranello è la più equilibrata ed affiatata. Sainz, infatti, è meno spavaldo di Charles, ma non meno veloce.
Forse ci mette di più a gettarsi sulla preda, ma quando è il momento non si tira mai indietro e sa sempre quello che fa. Non per nulla, lo scorso anno è stato lui il campione fra i piloti che non guidavano una monoposto tedesca o una austriaca.
L'iberico ha centrato il terzo tempo ma a soli 129 millesimi dal compagno considerato un razzo ed ad appena 6 da super Max. Dalla quarta fila si avvierà il senatore della F1, Fernando Alonso con l'Alpine che, sballati i quaranta, sta ritrovando una seconda giovinezza. Solo nono George Russel, ma l'inglese oggi farà una bella gara perché nel giro che contava (nel Q3 le Mercedes avevano solo un treno di rosse nuove...) ha esagerato ascoltando troppo il muretto che lo spronava. Chiude la top ten l'ottimo Gasly con una buona Alpha Tauri.