Marco Fagandini per La Stampa - Estratti
FESTINI GENOVA ESCORT
«La verità potrà uscire solo dalla mia bocca, state sereni che arriverà la mia verità!». È il messaggio che ieri Jessica Nikolic ha affidato al suo profilo Instagram. Si tratta della trentunenne, indagata per sfruttamento della prostituzione ed estorsione, che secondo gli inquirenti era fra i protagonisti delle feste con «vassoi di cocaina» ed escort per gli ospiti.
Un’inchiesta che ha portato in carcere il noto architetto genovese Alessandro Cristilli e l’albergatore e ristoratore Christian Rosolani, accusati di essere gli organizzatori di quelle serate all’interno delle loro ville di Apparizione e Quarto. Le parole di Nikolic, già sentita durante le indagini dagli investigatori, suonano come una minaccia neppure troppo velata. Che potrebbero far tremare, in primis, coloro che hanno partecipato ai festini.
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Anche perché, sostengono gli inquirenti, spesso per Cristilli il fine delle serate era il suo tornaconto professionale. E la riservatezza il presupposto necessario per raggiungerlo. Soddisfare i desideri dei propri invitati, tutti professionisti quotati, senza metterne a repentaglio l’immagine. Senza tralasciare, se utile, qualche intimidazione: Cristilli «ci disse che (un ospite, ndr) aveva una famiglia di cui facevano parte dei delinquenti e che ci avrebbero potuto far del male se avessimo parlato della serata», aveva raccontato agli inquirenti Nikolic. Leggendo le carte dell’inchiesta questo meccanismo viene evidenziato più volte. E definito «sistema Cristilli».
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Del quale avrebbero beneficiato in un’occasione, per chi indaga, anche il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana e il notaio Piero Biglia di Saronno. Entrambi non indagati, hanno negato fermamente qualsiasi coinvolgimento. Il primo ha chiesto di essere sentito e la Procura lo convocherà nelle prossime ore.
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Anche le ragazze, a volte, si sincerano che le serate non diventino di dominio pubblico. È il caso di quella del 1° marzo 2022, alla quale, nell’ordinanza, vengono accostati i nomi di Piana e Biglia. Nikolic chiede a una ragazza se Cristilli e gli altri siano riservati: «Stanno zitti amo?».
La risposta è chiara: «Certo assolutamente sì». Questo almeno vale per l’architetto che, intercettato, spiega il giudice, «critica il modo aperto e sfacciato con cui Rosolani confessa a donne appena conosciute che lui e Cristilli hanno l’hobby di consumare cocaina». Tanto sfacciato che le telecamere di sorveglianza degli spazi comuni della sua villa filmano scene ritenute utili dagli inquirenti. Una serata poi viene organizzata in casa di un altro broker e Cristilli ribadisce a una ragazza che uno dei presenti non deve accorgersi della cocaina.
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Ma se i nomi dei possibili ospiti dei festini appartengono a un certo profilo - a casa Rosolani arriva anche un imprenditore - diverso è il discorso per le figure alle quali Cristilli, secondo la Mobile, fornisce la cocaina. Senza la loro partecipazione alle serate. C’è un’insegnante di liceo, alla quale l’architetto porta le dosi anche fuori dall’istituto. E un artista locale. È il luglio 2022 quando Cristilli, ascoltato al telefono, gli spiega che «nel week end si sarebbe recato in Francia con due amiche, per fare il “carico pesante” di stupefacente». E l’artista, per il giudice, coglie al balzo l’occasione e chiede di poter andare da lui, a prendere della droga.
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