grillo di maio casaleggio
Federico Capurso e Ilario Lombardo per “la Stampa”
Il patto dell' hotel Forum tra Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio ruota attorno a una convinzione: «Le elezioni europee sono il palcoscenico perfetto per rilanciare le nostre battaglie e liberarci dell' ombra di Salvini». Ma c' è un posto vuoto a tavola, durante il pranzo di quattro ore andato in scena sulla terrazza dell' hotel romano che si affaccia sui Fori Imperiali. È quello del presidente della Camera Roberto Fico, non invitato: proprio lui che di Matteo Salvini è stato la spina nel fianco, in questi primi mesi di governo. La sua assenza non è un caso. Oltre al «problema Lega» da risolvere, Di Maio chiede a Grillo e Casaleggio anche il permesso di rivoluzionare il Movimento.
luigi di maio roberto fico napoli
Per trasformarlo in partito, «strutturarsi» e abbattere alcuni tabù, come quello sul vincolo del doppio mandato. E questa è una rivoluzione che, pur passando dal voto degli iscritti su Rousseau, il presidente della Camera preferirebbe evitare. Il vincolo del doppio mandato cadrà passando da «una riflessione sui consiglieri comunali», annuncia Di Maio. Chi ha fatto due giri da consigliere comunale o da sindaco, potrà contare su altri due mandati in Regione o in Parlamento o a Bruxelles, e il percorso potrà essere fatto anche al contrario, partendo dai palazzi per tornare poi ai comuni.
FICO GRILLO DI MAIO
Il primo obiettivo è quello di riuscire a candidare a sindaco quei parlamentari della vecchia guardia che in questi anni sono riusciti ad acquisire esperienza e popolarità. «Abbiamo bisogno di nomi forti, per vincere le amministrative», ha sottolineato Di Maio. E allo stesso modo, chi si è fatto le ossa in Comune per due mandati, potrà portare la propria voce in Regione, in Parlamento o in Europa per altri due giri.
beppe grillo no tav
«Altrimenti non riusciremo mai a costruire una classe dirigente», ha spiegato Di Maio. E così, nel M5S si vivrebbe di politica per quattro mandati: vent' anni. Il presidente della Camera potrebbe realizzare il sogno di diventare sindaco di Napoli, ma lui rigetta l' idea: «Erano pensieri della scorsa legislatura», dice a La Stampa. E la volontà di non derogare alle regole sembra più forte di qualunque altro desiderio: «Non si può restare sempre in politica - sottolinea -. Perché nella vita si deve cambiare. Non si può fare all' infinito questo mestiere».
paola taverna io nun so un politicoooo
La distanza con Di Maio appare già incolmabile, ma «quando le cose saranno più chiare, parlerò», promette Fico. Anche se i parlamentari ortodossi già iniziano a minacciare la scissione: «Cosa restiamo a fare in un movimento, se diventa un partito?». Paola Taverna li spinge fuori: «Sono una pletora di miserabili». Chiedono rispetto dei valori, condivisione, di arginare Salvini.
GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA
Su quest' ultimo punto, almeno, sono tutti d' accordo. Ed è Grillo, buon interprete della fronda più movimentista, a dettare a Di Maio la necessità di una svolta: «Acqua pubblica, ambiente, nuove tecnologie, dobbiamo costringere Salvini a inseguirci». Soprattutto sul primo punto, Grillo non vuole cedimenti al Carroccio. Basta essere schiacciati dall' incontinenza politico-mediatica del leghista, «dimostriamo che siamo noi a condizionare loro».
BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
Il padre del Movimento sa che questo è l' unico modo per tenere ancora unite le due anime della sua creatura. E per dare ossigeno a Di Maio, mentre dà forma al suo progetto di partito. «Concordiamo tutti che serva un' organizzazione del M5S sia a livello nazionale che territoriale per essere più competitivi alle amministrative», ha detto il leader al termine dell' incontro. Ieri, di fatto, Grillo ha dato l' ok al capo politico. Lo stesso, ma con molti più dubbi, ha fatto Casaleggio Jr.
rousseau il sistema operativo
Entrambi però hanno voluto in cambio qualcosa: il comico le rassicurazioni sull' acqua pubblica, i referendum, e gli altri temi da imporre alla Lega. L' imprenditore, erede di Gianroberto, ha ottenuto la garanzia di rinforzare il sito web Rousseau attraverso un numero maggiore di votazioni. Per rimetterlo al centro del Movimento e, al tempo stesso, per sedare la rivolta dei parlamentari, scettici sull' utilità di destinare 300 euro al mese a Casaleggio Jr.
rousseau voto sul processo a salvini 4
Si partirà dalla segreteria politica, magari divisa per temi come vuole Casaleggio, per arrivare ai coordinatori locali, incaricati di monitorare quel che resta dei meet-up, comporre le liste, scegliere i candidati più adatti. Saranno loro a occuparsi anche di studiare le migliori alleanze con le liste civiche. Di Maio è arrivato forte dei sondaggi sui social e sul blog ai primi annunci del cambiamento. «Anche i nostri attivisti stanno cambiando e ci seguiranno. Le reazioni sono favorevoli ».