Elisabetta Rosaspina per www.corriere.it
NACHO PALAU E MIGUEL BOSE
Annasperebbe forse anche re Salomone di fronte alla vertenza fra i due padri: dividere, o non, a metà la prole fra i litiganti? La questione è un po' più complessa di quella che toccò dirimere al sovrano d'Israele. Davanti ai giudici del tribunale di Pozuelo de Alarcón, nella comunità di Madrid, si discute il destino di due coppie di gemelli figli biologici, rispettivamente, del cantante italo-spagnolo Miguel Bosé e del suo ex compagno, lo scultore Nacho Palau. E di madri anonime che una decina d'anni fa, negli Stati Uniti, si sono incaricate, intuibilmente a pagamento, delle gravidanze.
Pur senza aver mai approfittato della legalizzazione dei matrimoni omosessuali, introdotta dal governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero nel 2005, nè aver mai ufficializzato il loro rapporto, Bosé e Palau hanno convissuto d'amore e d'accordo per 26 anni, dopo essersi incontrati nel 1992. Nel 2011 il cantante ha annunciato a sorpresa di essere diventato papà di due gemelli, Diego e Tadeo; e, sette mesi più tardi, il raddoppio, con Ivo e Telmo, anche se il padre naturale in questo caso era il partner scultore, relegato nell'ombra.
MIGUEL BOSE - NACHO PALAU E I FIGLI
L'esatta composizione della famiglia sarebbe rimasta nota soltanto agli amici, ai parenti e all'entourage di Miguel Bosé, se l'armonia fra i due padri non si fosse guastata un paio d'anni fa e, giunti ai ferri corti, Miguel e Nacho non si fossero bruscamente separati. Tallonato dall'Agenzia dell'Entrate che, in quegli stessi mesi, rivendicava un credito di quasi due milioni di euro, il cantante si è trasferito nell'estate di due anni fa a Città del Messico, con 11 valigie e due dei quattro pargoli.
Quelli geneticamente di sua pertinenza. Ma forse senza calcolare la reazione dell'amante di fronte al focolare dimezzato. Il coperchio della pentola è saltato dopo una nota per la stampa dello studio legale Ortolà Dinnbier di Valencia che, per conto del suo assistito Ignacio Palau Medina, informava di essere pronto a ricorrere alle vie legali per richiamare l'altro padre ai suoi doveri.
MIGUEL BOSE E NACHO PALAU
Il mondo ha appreso così, in una sola volta, che il figlio di Lucia Bosé aveva avuto un ménage di 26 anni, a dispetto della sua dichiarata avversione ai legami; che i quattro bimbi non erano tutti suoi e che la separazione avrebbe avuto un'interessante appendice giudiziaria, come in qualunque tumultuoso divorzio di gente famosa. A dire il vero, lo scultore non era poi una figura così invisibile.
Anche se non aveva mai affiancato Bosé nelle serate di gala, Nacho era gradito al clan famigliare e aveva rivestito ruoli di assistente, segretario, consigliere, trascurando la propria carriera artistica. La popolarità, e gli incassi, erano prerogativa del cantante. E garanzia di una vita agiata per tutti.
MIGUEL BOSE - NACHO PALAU E I FIGLI
Dopo l'addio, Nacho, cinquantenne, è tornato a casa della madre, a Chelva, dalle parti di Valencia, assieme ai suoi gemelli e a una liquidazione. Disoccupato, ha inanellato una serie di lavori occasionali, dalla raccolta delle olive alle cucine di una residenza per anziani, a un impiego in una ditta di insaccati. Ma il problema, assicura, non sono i soldi. O non soltanto.
Altrimenti avrebbe lucrato con succose interviste sui suoi anni di passione con l'interprete di «Amante bandido», «Morena mia», «Sevilla» e altri successi milionari: «Quello che voglio è che i nostri figli stiano uniti, perché sono cresciuti insieme per otto anni come fratelli» ha ribadito lo scultore lunedì scorso, dopo aver rivisto l'ex compagno nell'aula di giustizia. Al tribunale chiede di riconoscere la paternità legale di entrambi sui quattro bambini, senza distinzioni di patrimonio genetico. Il che comporterebbe ovviamente per il cantante anche l'obbligo di garantire alle due coppie di gemelli uguale tenore di vita.
MIGUEL BOSE E NACHO PALAU