Filippo Ceccarelli per “il Venerdì di Repubblica”
bice valori
Impressionante è la voce che nel crescendo acquista una inconfondibile cadenza romanesca. Stessa statura da piccoletta, stessa verve femminile, ironica e popolaresca, stessa risposta pronta e schietta, stessa risata allegra o, se necessario, sprezzante. Pare di rivederla il sabato sera sul piccolo schermo, in bianco nero, enfatica, simpatica: «Le balle! Le balle che racconteno, n'ho capito...»; oppure: «Ma lo sai che hai propio stufato?».
Si presentava con un sorriso aperto: «Piascere, Cecconi Bruna, da regazza Stanghellini...».
Questa è una rubrichetta da boomer, o se si preferisce da vecchio bacucco, però appassionato di YouTube, inesauribile fonte di risonanze, consonanze, somiglianze, modelli umani che incessantemente si ripropongono sulla ribalta dello Stato spettacolo.
Ebbene, durante un'indagine neurovisiva sull'attuale presidente del Consiglio, ci si è imbattuti in un blob di Rai3, quindici minuti di spezzoni video che due anni orsono la stessa Meloni aveva ripubblicato sul canale di Fratelli d'Italia con l'avvertenza: «Tra il serio e il faceto non posso negare di riconoscermi molto».
giorgia meloni conferenza stampa sulla manovra 5
La si vedeva in frammenti di comizi, confessioni, duetti, telescazzi, mentre cantava, cucinava, s' imbavagliava, faceva il presepio, impugnava due zucchine e così via, sempre con grande padronanza di scena.
Meloni ha un temperamento molto istrionico, lo sa e se ne compiace. Prima delle elezioni del 2016, all'Auditorium, fece proiettare sul maxischermo l'imitazione di Sabina Guzzanti. Nel prendere la parola sottolineò che si trattava della quinta imitazione di fila che le facevano.
FILIPPO CECCARELLI
Cinque anni dopo, era il 2021, quando Massimo Giletti le mostrò in studio l'ennesima parodia, le attrici che le rifacevano il verso, ci tenne a precisare, erano salite a nove. Molto probabile che ora il numero sia ancora aumentato, vedi Alessandra Rametta, in playback sui social.
Tale dunque il magnetismo da suscitare l'interrogativo se esista un modello espressivo primigenio al quale il tono, la gesticolazione, insomma la presenza scenica meloniana possa in qualche modo farsi risalire. E la risposta, andando parecchio indietro nel tempo, è che la sua maschera espressiva fa pensare a Bice Valori (1927-1980), grandissima attrice specialmente versatile, dal teatro più alto alla rivista, dalla radio al doppiaggio, dai musicarelli all'intrattenimento televisivo che le diede enorme popolarità.
Attrice istintiva, moglie e compagna di palcoscenico di Paolo Panelli, appassionata e colta: indomita e sguaiata come la sora Cecconi, ciarliera nei panni della centralinista della Rai, ma anche tirannica come la direttrice del collegio di Giamburrasca. Nulla si crea, d'altra parte, e nulla si distrugge - comprese le fissazioni dei quasi settantenni.
bice valori paolo panelli