il contratto firmato dai candidati grillini m5s 5 stelle 4
1. M5S: TRIBUNALE RESPINGE RICORSO SU CONTRATTO RAGGI
(ANSA) - Il Tribunale civile di Roma ha respinto il ricorso sul contratto firmato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che disponeva una penale di 150mila euro in caso di violazione del codice etico di M5S. Secondo quanto si apprende la I Sezione ha respinto il ricorso dell'avvocato Venerando Monello sia nella parte in cui si chiedeva la nullità del contratto sia sulla conseguente questione riguardante l'ineleggibilità della sindaca.
2. COSA C'È SCRITTO NEL CONTRATTO CHE RAGGI HA FIRMATO CON LA CASALEGGIO (E I PUNTI CONTESTATI)
AGI - E' arrivato il giudizio del Tribunale civile di Roma sul ricorso presentato dall'avvocato Venerando Monello sulla presunta incostituzionalità del contratto tra la sindaca Virginia Raggi e la Casaleggio Assciati stipulato prima delle elezioni a primo cittadino della Capitale. Presentato dall’avvocato Venerando Monello, esperto di diritto amministrativo, il ricorso sostiene che il contratto firmato dagli eletti del M5S con la Casaleggio rende nulla la sua candidatura. Nel contratto gli eletti si impegnano a seguire le indicazioni di Beppe Grillo e del suo staff per amministrare la città. Il contratto si chiama “Codice di comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle”.
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
Il contratto impegna gli eletti a consultare sempre il garante del movimento per ogni decisione cruciale dell’amministrazione. Il garante è Beppe Grillo. E di seguire le linee etiche del Movimento. Pena 150mila euro, la “quantificazione del danno all’immagine che subirà il M5S in caso di violazioni”. Soldi che verranno dati in favore “di un Ente che opera a fini benefici” scelto dalla Casaleggio Associati. Di fatto un contratto con una società privata, per impegnarsi a rispettare delle regole nello svolgimento delle cariche pubbliche.
virginia raggi
Cosa leggiamo nel contratto M5S, i punti su cui deciderà il Tribunale
Le proposte di “atti di alta amministrazione e le questioni giuridicamente complesse verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 stelle”. Non è specificato quale sia la ragione della “complessità” degli atti.
Che “il sindaco, gli assessori e i consiglieri del M5S dovranno operare in sintonia con i principi del M5S, con gli obiettivi sintetizzati nel programma del M5S per Roma Capitale, con le indicazioni date dallo staff coordinato dai garanti del Movimento 5 stelle al fine di garantire che l’azione amministrativa degli eletti M5S avvenga nel rispetto di prassi amministrative omogenee”.
Il rispetto di queste prassi sarà deciso dal garante. Cioè ancora Beppe Grillo, rimasto unico garante dopo la scomparsa di Gianroberto Casaleggio che ricopriva con lui l’incarico. I due passaggi citati sono quelli che maggiormente contesta l’avvocato Monello.
RAGGI
Che in un’intervista a Il Foglio dello scorso 20 dicembre dichiarava che “La finalità del contratto non è solo quella di coordinare e gestire l’attività politica degli amministratori eletti nelle liste del M5S, ma quella di coartare la volontà decisionale degli atti politici e amministrativi degli stessi eletti, attraverso l’imposizione di specifiche direttive in deroga al principio costituzionale di divieto di mandato imperativo, ottenute anche attraverso la concreta possibilità di azionare contro gli amministratori il pagamento di una sanzione pecuniaria, in caso di dissenso”.
Cosa leggiamo nel contratto M5S, la gestione della comunicazione
Fin qui la parte oggetto di discussione. Ma il contratto prevede anche altro.
virginia raggi con magalli a capodanno
Si chiede agli eletti di “Operare in sintonia con i principi del M5S” e con “le indicazioni date dallo staff coordinato dai garanti del movimento”.
Che “Lo strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni e la partecipazione dei cittadini è il sito Beppegrillo.it/list”.
Che la comunicazione e la costruzione dello staff sarà “definita da Beppe Grillo” in termini di “ organizzazione, strumenti e scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione”.
E che tutti, sindaco, assessori, eletti e collaboratori “ a titolo gratuito o oneroso” debbano “coordinarsi con i responsabili della comunicazione del Movimento”.
gianroberto casaleggio
La trasparenza e la comunicazione delle “attività compiute e in corso di svolgimento” dovranno essere rese pubbliche “non meno di una volta al mese” facendo un video sul canale YouTube del Movimento.
Le decisioni, le votazioni, gli atti, dovranno essere pubblicati sul canale YouTube del Movimemento.
Cosa leggiamo nel contratto M5S, cosa si chiede agli eletti
Si chiede a sindaco, giunta e consiglieri un passo indietro in caso di “condanna in sede penale, anche solo in primo grado” e di dimettersi “laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti venga iscritto nel registro degli indagati”.
Questo però solo se “la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete” oppure “i garanti” decidano che debbano dimettersi.
beppe grillo davide casaleggio
L’ultimo punto, il decimo del contratto, è quello dove si prevede la sanzione di 150mila euro per la violazione dei principi “etici e giuridici fondamentali e inderogabili del M5S”. Messa come risarcimento per il danno di immagine che potrebbero subirne Movimento e garante.
La violazione comporta una pena pecuniaria e le “dimissioni dell’eletto”, il “ritiro dell’uso del simbolo” e “l’espulsione dal M5S”. E una lista di 6 dichiarazioni. Non essere stato condannato, non essere dei servizi segreti, non aver lavorato per società coinvolte nell’inchiesta Mafia Capitale.
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