fiorella mannoia
Michela Tamburrino per la Stampa
Quelli che con il Pd non si può più stare e quelli che il Movimento farà la differenza. Quelli della gente nuova e giovane e quelli che così la sinistra impara la lezione.
Erano gli artisti, cantanti, attori, registi, scrittori, tutti mossi dall' idea del cambiamento, della discontinuità fattiva. Avevano votato M5s dopo una vita progressista. Pochi mesi di endorsement a favore di telecamera e le prime defezioni. I pentimenti, addirittura le abiure. L' alleanza spuria con la destra non l' avevano messa in conto, capace di spiazzare una vita di comportamenti di sinistra.
Oggi imparata la lezione molti aspettano che il sogno si avveri o che l' incubo si ripresenti. Voglia di parlare, nessuna. A differenza del passato è come se un leggero timore attraversasse il mondo dello spettacolo, una tacita parola d' ordine che invita alla prudenza. Una volta si può sbagliare ma la seconda non si perdona.
fiorella mannoia tweet
Dario Vergassola è in barca, un classico del mese, dice che la cosa è lunga, ci sarà tempo di parlarne una volta smesso il costume la bagno per il golf. Fiorella Mannoia nemmeno twitta più e sta a vedere. Michele Riondino tace, Claudio Santamaria per bocca della signora Barra sua moglie fa sapere che lui pensa al suo film che andrà alla Mostra del Cinema di Venezia e che dopo quello che è accaduto appunto alla consorte dopo la candidatura, con tutte le polemiche a seguire, non vuole mai più entrare in tema.
ivano marescotti
Sabrina Ferilli è in vacanza ma nonostante questo si è giurata di non parlare con alcuno di temi che esulino dal cinematografo. Come dire, ho già dato. E tra i silenti c' è pure chi finge improvvisa sordità.
Parla invece Ivano Marescotti, l' attore che tra i primi si era schierato a favore del cambiamento per poi sentirsene deluso. «Quelli di sinistra come me hanno votato il Movimento perché governasse con il Pd certo non con la Lega. Abbiamo perso un anno regalando all' Italia un governo di destra. Colpa di Renzi che ad accordo già avviato andò in tv a dire che mai avrebbe acconsentito.
Oggi come ieri nel partito ci sono due anime contrapposte: Renzi che teme le elezioni perché andrebbe a perdere i suoi uomini e il suo potere ne sarebbe scalfito e Zingaretti che le elezioni le vuole per togliersi di mezzo i renziani. Il governo lo devono fare a tutti i costi, foss' altro per toglierci la Lega di torno. Mi sarei augurato fosse Fico a fare il premier ma Conte mi sta bene. E non sarebbe un Conte bis ma un Conte 2.0. Lui era stato scelto da Di Maio ed è stato capace di opporsi ai pentastellati sulla Tav appoggiando il Pd, dunque...».
marisa laurito
Anche Marisa Laurito aveva festeggiato l' avvento del Movimento e poi aveva avanzato delle critiche: «Abbiamo bisogno di un governo stabile. L' ideale sarebbe il voto ma siamo in piena estate e non possiamo aspettare mesi per le urne. Abbiamo la Finanziaria, il taglio dei parlamentari e altre scadenze urgenti in calendario. Ogni crisi costa cara agli italiani in termini economici e c' è bisogno di andare avanti in modo fattivo anche con un Governo che, non ce lo nascondiamo, nasce sulle macerie di quello precedente. Fortunatamente abbiamo un grande presidente della Repubblica e lui saprà come regolarsi al meglio.
sabrina ferilli
Conte premier? Mi è piaciuto il discorso che ha fatto al Senato e le sue critiche, anche se tardive come ha sottolineato giustamente Emma Bonino, erano puntuali e non ha fatto sconti. Ha avuto coraggio, autorità e fermezza».
Jacopo Fo tira un respiro di sollievo: «Ce l' abbiamo fatta, dopo l' incontro imbarazzante Bersani-Lombardi. Dovessimo andare alle elezioni Di Maio potrebbe ancora determinare le scelte per i candidati. Zingaretti è nella situazione opposta. Ci vorrebbe un sacrificio degli interessi personali in favore del paese. Il Pd ha grandi professionisti come amministratori e i pentastellati, come il ministro Grillo, hanno beneficiato di alcuni provvedimenti presi dal Pd in Piemonte sull' acquisto dei medicinali a costi molto ribassati. Il taglio è stato consistente e se questo fosse fatto a livello europeo come la Grillo auspica sarebbe veramente una cifra enorme, si arriverebbe a 5 miliardi di risparmio su tutta la sanità. Il problema è che lei come altri che seguono una logica fattiva, resta emarginata.
jacopo fo
Arrivati a questo punto Pd e M5s insieme devono cambiare il sistema altrimenti è tutto inutile. Sto pensando al taglio della burocrazia e a tanti altri impedimenti verso la strada di un futuro meno ingessato. Io insieme li vedo anche bene. I pentastellati con il loro entusiasmo, l' impeto, la freschezza e il Pd che ha una grandissima capacità imprenditoriale. Potrebbero fare grandi cose. Purtroppo non esiste un solo Pd come non esiste un solo movimento 5 stelle, spero che le diverse anime sappiano raggiungere una sintesi per l' interesse del Paese».
mannoia marisa laurito