Giuseppe Bono
P.R. per "il Messaggero"
A Fincantieri indossano l'elmetto. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono l'anno scorso ha messo a segno un incremento rimarchevole dei ricavi derivati dalla sua parte militare. Ha registrato una crescita del 23% in un solo anno - da 2.171 milioni di dollari a 2.660 milioni, un dato significativo anche se bisogna tener conto che il mercato marittimo è fluttuante, a causa dei tempi lunghi necessari alle sue produzioni.
FINCANTIERI
Resta il fatto che grazie a questi numeri Fincantieri ha compiuto un balzo dalla 54esima alla 47esima posizione nella The Sipri top 100 Arms-Producing, l'annuale classifica dei maggiori cento produttori di armamenti redatta dal Sipri di Stoccolma, uno dei principali pensatoi del settore. Nel 2020 il mercato mondiale dei sistemi d'arma è aumentato dell'1,3% a 530 miliardi di dollari. Rispetto al 2015 l'incremento segna un +17% circa. In cima alla graduatoria cinque gruppi Usa.
Ancora una volta in testa è Lockheed Martin, produttore dell'aereo da combattimento F-35. La prima società europea è la britannica Bae Systems (sesta) seguita da tre società cinesi. Leonardo è 14esima e ha guadagnato un posto pur segnando un arretramento dell'1,5% anno su anno con un fatturato militare di 11,160 miliardi.
FREGATE FINCANTIERI
Tra Leonardo e Fincantieri assommano a 13,8 miliardi di dollari le vendite delle due aziende italiane, pari al 2,6% del totale mondiale. Anche se a questi introiti andrebbe aggiunta la quota parte di Mbda, il consorzio missilistico europeo di cui Leonardo detiene il 25%, che ha registrato vendite per 4,050 miliardi di dollari.