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    VIDEO! FINCHE’ C’E’ TALK, C’E’ SPERANZA (DI UNA RISSA) - MOLENDINI RICORDA LA MEMORABILE SCAZZOTTATA DI GERALDO SULLA RETE AMERICANA NBC: “CON I NOSTRI TALK CASALINGHI NON SIAMO ARRIVATI ANCORA A QUESTO PUNTO, MA GLI ANIMI SURRISCALDATI DALLA PANDEMIA POTREBBERO FARE AL CASO. BASTA FARE GLI INVITI GIUSTI. MAGARI METTENDO INSIEME QUALCHE IRRIDUCIBILE NO VAX CON QUALCUNO DEI SOLITI VIROLOGI E, PERCHÉ NO?, CON QUALCHE PARENTE DI VITTIME DEL VIRUS" – VIDEO


     
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    Marco Molendini per Dagospia

     

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    Ha ragione Aldo Grasso, i talk show vivono sugli scontri. Se non ci si accapiglia, si sbadiglia. Così vanno a ruba gli attaccabrighe, quelli che non vedono l'ora di prendere a male parole gli altri.

     

    I conduttori li corteggiano, li inseguono, li scritturano, li ringraziano. L'ultimo match, quello fra Scanzi e Contri è un esempio chiaro di come funziona. E gli ascolti ne danno conferma.

     

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    La litania dei salotti televisivi ha bisogno di pepe. La lezione è antica e lascia ampi margini di crescita. Basta andare indietro con la memoria a trent'anni fa, a una memorabile e irraggiungibile trasmissione andata in onda sulla rete americana Nbc, esplosa in una clamorosa rissa, fra cazzotti, sedie sfasciate, tentativi di strangolamento, fratture. E' stata la sublimazione assoluta del potere del talk.

     

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    La trasmissione si chiamava Geraldo, dal nome del conduttore avvocato e giornalista di origini portoricane che, per far felici i suoi datori di lavoro, i dirigenti della Nbc (e ci riuscì), ebbe l'idea di mettere in piedi un bel salottino nel quale dirsi con franchezza le cose in faccia. Così, tanto per non farsi mancare nulla, convocò un leader dei suprematisti bianchi, il capo di una formazione nazista, il rappresentante nero di un'associazione per l'uguaglianza razziale, un rabbino, una coppia di ebrei. E per condire la riunione, fece piazzare nel pubblico una pattuglia di skinhead, tanto per gradire. Geraldo (che di cognome fa Rivera).

     

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    Quel giorno, non ha dovuto impegnarsi molto per scaldare il clima. E' bastato che il rappresentante dei suprematisti cominciasse a esporre le sue idee sul tema razziale perché dalle parole si saltasse ai fatti. Con il leader afroamericano che perde la pazienza e afferra alla gola il leader razzista. A quel punto, gli skinhead entrano in azione facendo volare le sedie dello studio e menando cazzotti. Il parapiglia diventa rissa e, a farne le spese, è lo stesso Geraldo che finisce al pronto soccorso con il naso rotto, ma per nulla deluso. Il suo show fa balzare gli ascolti, alla Nbc brindano, i titoli dei giornali mandano il conduttore alle stelle. Che cosa poteva pretendere di più?

     

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    Con i nostri talk casalinghi non siamo arrivati ancora a questo punto, ma finché c'è vita (e c'è talk), c'è speranza, basta seguire la via indicata da mister Rivera. Gli animi surriscaldati dalla pandemia potrebbero fare al caso. Basta fare gli inviti giusti. Magari mettendo insieme qualche irriducibile no vax, scortato da una rappresentanza dell'estrema destra più battagliera e facendoli incontrare non solo con qualcuno dei soliti virologi, ma anche con qualche reduce dalla terapia intensiva dopo essere stato colpito dal covid e, perché no?, con qualche parente di vittime del virus. Magari lo scontro non sfocerà in una baruffa in piena regola e la trasmissione non otterrà il successo di Geraldo, ma ci si potrebbe accontentare: le maleparole sono assicurate.

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