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    FINCHE’ DURA (NON) FA VERDURA! UN MEDICO AMERICANO RIVELA I PERICOLI PER LA SALUTE NASCOSTI NEI VEGETALI: ECCO QUALI - ANCHE LA FRUTTA E' PERICOLOSA: "LEVATEVI DALLA TESTA CHE SIA UN CIBO SANO" - ORMAI SIAMO AL TERRORISMO ALIMENTARE!


     
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    verdura fresca verdura fresca

    Francesco Borgonovo per La Verità

     

     

    Da oggi in poi, potrete lasciare le verdure nel piatto senza sensi di colpa. Se la mamma vi propina una bella razione di vegetali, potrete rimandarli indietro adducendo sensatissime motivazioni scientifiche. Se vostra moglie o vostro marito vi scodellano un minestrone fumante - quando voi vorreste soltanto addentare un arrosto saporito - saprete finalmente protestare a ragion veduta, e sarete in grado di accusare il coniuge di non preoccuparsi della vostra salute.

     

    Già, perché forse non lo sapete ancora ma le verdure fanno male. E non lo dice un giornalista qualsiasi, bensì un luminare della medicina, cioè Steven Gundry, uno dei più celebri e stimati cardiochirurghi americani. Gundry è direttore dell' Istituto internazionale per il cuore e i polmoni e fondatore e del Center for restorative medicine di Palm Springs e Santa Barbara, in California. In Italia è appena uscito, per Piemme, il suo La verdura fa male!, bestseller del New York Times tradotto in 17 lingue. Non si tratta del solito pamphlet dal titolo accattivante, ma di un saggio molto documentato e approfondito, frutto di anni di studi.

    frutta e verdura non esistono dosi precise frutta e verdura non esistono dosi precise

     

    La tesi, ovviamente, sorprende non poco, ma Gundry la sostiene con prove convincenti. Il problema, spiega, è rappresentato dalle lectine.

    «Si tratta di proteine di origine sia animale che vegetale, che rappresentano un' arma fondamentale nell' arsenale utilizzato dalle piante per difendersi nella guerra contro gli animali». Queste proteine possono «disturbare la comunicazione tra le cellule o provocare reazioni tossiche e infiammatorie». In particolare, «le lectine presenti nei legumi, nei cereali, e in certe piante sono particolarmente dannose per gli esseri umani». Il fatto è che, dice Gundry, «non è trascorso abbastanza tempo da permettere alla nostra specie di sviluppare una tolleranza immunologica a queste sostanze [...]. Il risultato sono tutta una serie di problemi di salute dei quali l' acidità gastrica rappresenta solo la punta dell' iceberg».

    melanzane melanzane

     

    Le lectine si trovano, ovviamente, nella pasta, nel riso, nelle patate, nel latte e nel pane, nella farina, nello zucchero, nell' agave, in numerosi dolcificanti, in quasi tutti i cereali. Poi nelle verdure come legumi, piselli, ceci, soia e derivati, edamame (quei fagiolini tanto carini che ingurgitate al ristorante giapponese), fagioli di ogni tipo, lenticchie. E, ancora, sono presenti nei semi di zucca, girasole e chia, nelle arachidi e negli anacardi. Potevano forse mancare nella frutta? Macché. Ne sono ricchi cetrioli, zucchine, zucche, meloni, melanzane, pomodori, peperoni, peperoncini e bacche di goji.

     

    Le lectine sono sempre esistite, ma oggi, nota Gundry, consumiamo molto più grano, mais, soia e cereali che in ogni altra epoca storica. Inoltre, «abbiamo dimenticato (o ignoriamo) i metodi di cottura più collaudati per neutralizzare gli effetti negativi derivanti dal consumo dei cibi che contengono lectine».

     

    Abbiamo l' ennesima conferma, insomma, che l' alimentazione dell' era industriale ci sta facendo del male: non solo ci fa ingrassare, ma ci procura anche disturbi gravi.

    frutta verdura prelavata frutta verdura prelavata

    È bene, dunque, informarsi e rimodellare la propria dieta seguendo i consigli degli esperti che sfatano i luoghi comuni (spesso imposti dalla pubblicità o dalla cattiva informazione). C' è, però, anche un' altra questione, che riguarda il semplice buon senso. Di libri come quello di Gundry, ormai, ne vengono stampati a centinaia. Alcuni sono validi, altri molto meno. Tutti, in ogni caso, tendono a sconfinare nell' allarmismo. Da qualche tempo a questa parte, il cibo si è trasformato in un' ossessione. Lo guardiamo compulsivamente in tv, lo cerchiamo sul Web, in edicola e appunto in libreria. Siamo affamati di consigli, ricette rivoluzionarie, soluzioni drastiche.

     

    Nemmeno troppo lentamente, il nostro rapporto con il cibo si sta trasformando. Abbiamo cominciato a percepirlo quasi esclusivamente come una medicina. Troviamo in vendita ponderosi tomi sugli alimenti che nutrono il cervello, su quelli che ci curano il cancro, il diabete, l' artrite e mille altri mali. È senz' altro vero che un' alimentazione sana (cioè diversa da quella a cui normalmente ci sottoponiamo) sia fondamentale per la salute. Ma il cibo non ha la stessa azione di un farmaco da banco. Senza un radicale cambiamento dello stile di vita, e senza una dieta adeguata al singolo individuo, non possiamo aspettarci miracoli. Anzi, rischiamo di peggiorare la situazione.

     

    Se ci si fa prendere dalla psicosi alimentare, non se ne esce. Secondo Gundry, per esempio, anche la frutta è pericolosa: «Levatevi dalla testa che sia un cibo sano», scrive.

    banana moderna banana moderna

    «La prossima volta che volete fare una colazione sana e pensate di ordinare una macedonia, provate invece a ordinare una ciotola di Skittles. Entrambe sono veleno». Sicuro: lo zucchero è davvero estremamente dannoso, specie se consumato, come oggi avviene, in enormi quantità. Qui, però, si ripiomba in quello che Michael Pollan chiamava «il dilemma dell' onnivoro». Ritorna, cioè, l' atroce domanda: «Ma che diamine devo (o posso) mangiare?».

     

    Siamo al terrorismo alimentare: lo zucchero mi uccide. La verdura fa male. La frutta è un veleno. La carne rossa mi fa schiattare sul colpo. Gli insaccati non ne parliamo. Se ingoio soia cambio sesso. Se annuso un dolce divento un tricheco all' istante... Lo spaesamento è totale, e deriva dal fatto che decenni di consumismo ci hanno fatto perdere tutto il sapere antico in materia di alimentazione. Ora, faticosamente, cerchiamo di ricostruirlo, ma le fonti sono troppe e spesso troppo confuse.

     

    frutta e verdura a forma di culo 6 frutta e verdura a forma di culo 6

    Come se ne esce? Beh, il digiuno è una soluzione, ma a lungo termine non è una grande idea. L' alternativa è il buon senso della nonna: poco di tutto. Informatevi, ma con giudizio. Scoprirete che nelle ricette tradizionali ci sono quasi tutte le soluzioni ai vostri problemi. Ed eviterete di scappare terrorizzati alla vista della feroce zucchina.

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