urbano cairo diego della valle
Sara Bennewitz per ''la Repubblica''
Rien ne va plus. I due sfidanti che da mesi si contendono il controllo di RcsMediagroup, ieri hanno presentato simultaneamente alla Consob la loro migliore proposta per rilevare il controllo del gruppo che pubblica il Corriere della Sera.
E nel dettaglio Urbano Cairo ha formulato la sua quarta Offerta pubblica di scambio (Ops) aumentando il concambio tra le azioni dell' azienda editoriale da lui fondata con quelle Rcs dallo 0,12 iniziale fino a 0,18 con un' aggiunta di 0,25 euro in contanti. Un valore, che dato il prezzo delle azioni Cairo (4,38 euro), si traduce in 1,038 euro.
urbano cairo giovanni floris
Bisogna vedere però se il rilancio in contanti appesantirà le quotazioni di Cairo, che di fatto si caricano di 130 milioni di debito (finanziato da Banca Intesa) per lanciare l' Opa.
Ma anche la cordata capitanata dall' Investindustrial di Andrea Bonomi insieme con Diego Della Valle, Pirelli, Mediobanca e Unipol ha ritoccato per la terza volta all' insù la sua Offerta pubblica di acquisto (Opa), facendo salire il prezzo dagli 0,70 iniziali a 1 euro. In Borsa le azioni Rcs avevano invece chiuso a 0,85 euro. Le due offerte che ieri hanno entrambe ricevuto il via libera dell' Antitrust, finora hanno riscosso scarse adesioni, perché i soci attendevano i rilanci finali.
Ora che tutte le carte sono sul tavolo, gli investitori avranno tempo di decidere quali delle due proposte accettare fino alla fine della prossima settimana. Già giovedì 14, quando i titoli comprati sul mercato non potranno più essere portati in adesione alle due offerte, si avrà un' indicazione di come andranno i prezzi dei titoli coinvolti. Una sorta di previsione del mercato sull' esito delle due offerte.
andrea bonomi
Venerdì 15 scadrà infatti il termine per aderire alla proposta di Cairo che permette ai soci di partecipare al rilancio del gruppo editoriale, oppure per accettare il conguaglio in contanti offerto da Bonomi e dai suoi soci. L' editore alessandrino ieri sera si è detto convinto della bontà della sua offerta: «Mi sono svenato, ho dato l' anima », ha commentato. E su Rcs: «Abbiamo un progetto che può dare una svolta alla Rizzoli.
«Penso che il mercato apprezzerà molto questa cosa. Credeva molto nel progetto, tifava per me, ma voleva che mettessi cassa. Sono sceso in campo con la cassa».
La scelta dei soci Rcs dipende comunque da molti fattori: dal loro profilo di rischio, ma anche dal prezzo a cui hanno in carico le loro azioni. Lo stesso Cairo, che aveva rilevato il suo pacchetto del 4,72% nel 2013, dovrebbe avere valori di carico addirittura superiori all' offerta di Bonomi. Gli analisti finanziari con qualche eccezione - da mesi suggeriscono che in tempi di mercati incerti come quelli attuali - dove peraltro il debole quadro economico penalizza i titoli ciclici come gli editoriali è meglio incassare i contanti offerti da Bonomi, piuttosto che attendere che Cairo riesca a estrarre più valore da Rcs.
alberto nagel carlo messina
La cordata Bonomi, che è già azionista al 22,6% della società, ha fissato al 30% la soglia minima da raggiungere per dichiarare il successo dell' offerta, e quindi ha posto un traguardo abbastanza vicino. Cairo (socio al 4,7%) ha posto la soglia minima al 35%, ma conta sui buoni uffici di alcuni soci come Intesa Sanpaolo che non ha nascosto di simpatizzare per l' editore piemontese.