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(ANSA) - LONDRA, 21 GEN - Il terzo lockdown nazionale britannico imposto dal governo di Boris Johnson sull'isola in risposta all'impennata di contagi determinata dall'aggressività di una nuova variante del Covid potrebbe non bastare a fermare l'ondata.
Lo indica uno studio aggiornato, per quanto preliminare, sulla situazione pubblicato dall'Imperial College, il cui modello si bassa su dati raccolti fra il 6 e il 15 gennaio, in meno di 10 giorno di confinamento. Il quadro, ha spiegato Steven Riley, professore di Dinamica delle Malattie Infettive e coordinatore del gruppo di ricerca, resta in ogni caso "estremamente preoccupante".
STEVEN RILEY IMPERIAL COLLEGE
"Ci saremmo aspettati di vedere un declino" maggiore dei contagi già dopo quei giorni, ha detto oggi a Times Radio, ma così non è stato e le conclusioni preliminari "non consentono quindi certamente di sostenere che il lockdown stia funzionando".
L'accademico non ha poi escluso che, se il trend verrà confermato, i consulenti scientifici possano suggerire all'esecutivo di rafforzare ulteriormente le restrizioni, tanto più che i ricoveri negli ospedali restano "astronomicamente alti".
Mentre ha puntato il dito su una riduzione ancora insufficiente dei contatti sociali da parte di segmenti della popolazione. "A mio parere - ha affermato - esistono prove scientifiche schiaccianti del fatto che il calo della trasmissione (del coronavirus) sia legato ai comportamenti della gente" e alla riduzione "dei contatti fisici" fra le persone. Il governo ha tuttavia notato che per misurare l'impatto reale del lockdown attuale occorrerà prendere in esame un periodo più lungo.
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