Da "Repubblica" (d.d.p-co.sa.)

Valter Lavitola poteva contare su un trattamento «speciale» in Finmeccanica. «Perché? Era l'uomo di Berlusconi». Tre ore di interrogatorio. Paolo Pozzessere, l'ex direttore commerciale di Finmeccanica - arrestato nell'inchiesta che coinvolge anche i deputati del Pdl Claudio Scajola e Massimo Nicolucci - parla di Lavitola e dell'ex premier, della maxi tangente sulla fornitura di navi in Brasile e del suo conto svizzero.

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PAOLO POZZESSERE CON DEBORA CASTANEDA E SILVIO BERLUSCONI

Ammette di aver fatto rientrare in Italia tra i 200 e i 300 mila euro, poi «scudati ». Soldi provenienti «da consulenze del tutto lecite». Da Pozzessere arrivano conferme a quanto dichiarato da Lorenzo Borgogni, già direttore delle Relazioni esterne, ai pm di Napoli Napoli, Piscitelli e Woodcock.

Pozzessere, difeso dall'avvocato Carlo Marchiolo, conferma al gip Dario Gallo di aver saputo «della commissione da 18 milioni», la presunta tangente sulla fornitura a Panama da 180 milioni (elicotteri e motovedette), destinata secondo l'accusa a Lavitola e Martinelli. Ma ora il manager corregge: «Ho sempre pensato che i soldi non andassero a Martinelli, il presidente è troppo ricco, ma al telefono lasciavo parlare Lavitola. Per me i soldi erano destinati a lui».

E sull'appalto da 5 miliardi per le navi al Brasile, per cui sarebbe stata pattuita la mega tangente da 550 milioni, dice: «Ricordo di averne parlato con Borgogni. Si parlava di una commissione del 10 per cento. Ma appresi di questa storia da un operatore esterno a Finmeccanica».