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    PUO' UN PADRE "TORTURARE" I SUOI FIGLI COSTRINGENDOLI A RASARSI I CAPELLI SCOLPENDO SULLA NUCA LO STEMMA DELLA JUVENTUS? E INFATTI UN ROMANO E' FINITO A PROCESSO PER QUESTA E ALTRE VIOLENZE, INIZIATE DOPO LA FINE DEL MATRIMONIO, SENZA CONTARE INSULTI, MINACCE E APPOSTAMENTI SOTTO CASA DELLA EX – L’EPISODIO DELLO STEMMA DELLA JUVE È STATA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO E...


     
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    Michela Allegri per “il Messaggero”

     

    taglio capelli juventus taglio capelli juventus

    Maltrattamenti, vessazioni, insulti, clima di tensione costante. L'ultima di una lunga serie di costrizioni a cui avrebbe sottoposto i suoi figli di 8 e 6 anni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto la ex moglie a sporgere denuncia. Un quarantacinquenne romano ha portato i due bambini dal barbiere e li ha obbligati a rasarsi i capelli scolpendo sulla nuca lo stemma della Juventus, la sua squadra del cuore. 

     

    I ragazzini sono tornati a casa in lacrime e si sono lamentati con la madre, convinti che i compagni di classe, quasi tutti tifosi della Roma e della Lazio, li avrebbero presi in giro. Ora, gli atteggiamenti vessatori nei confronti della ex e dei bambini costano all'uomo l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, il pubblico ministero ha specificato che, sommato agli altri atteggiamenti vessatori e a tratti violenti, l'obbligo di rasarsi i capelli disegnandosi sul capo lo stemma della squadra torinese, della quale il quarantacinquenne è un fan sfegatato, vale come maltrattamento.

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    I FATTI 

    I fatti risalgono al 2021. Secondo quanto denunciato dalla ex moglie dell'indagato, l'uomo non sarebbe riuscito ad accettare la rottura e, soprattutto, sarebbe andato su tutte le furie quando la donna aveva iniziato a frequentare un'altra persona. Da quel momento, gli atteggiamenti vessatori e violenti, gli stessi che avevano portato alla fine del matrimonio e della convivenza, si sarebbero moltiplicati, aumentando in modo esponenziale. 

     

    Si sarebbe passati dagli insulti alle minacce, agli appostamenti sotto casa, fino alla strumentalizzazione dei figli per vendicarsi della donna. Nella denuncia depositata in procura viene sottolineato che l'uomo avrebbe più volte parlato male della madre ai bambini, descrivendola con epiteti poco lusinghieri e denigrando anche il nuovo compagno della vittima. 

     

    IL DISAGIO 

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    Gli atteggiamenti violenti avrebbero coinvolto anche i due bambini, che tornando a casa della mamma avrebbero esternato disagio e agitazione per la situazione. Dopo il taglio di capelli realizzato ad arte per ricreare sulla testa dei bimbi lo stemma della Juventus, i piccoli avrebbero anche dovuto fare i conti con le prese in giro tra i banchi di scuola. Per il magistrato, il genitore avrebbe imposto l'acconciatura per celebrare la sua fede calcistica, senza tenere conto delle conseguenze. 

     

    Un gesto apparentemente banale che, però, avrebbe creato problemi ai piccoli e, soprattutto, avrebbe fatto infuriare la madre, che non era nemmeno stata consultata prima di prendere appuntamento dal barbiere. Nei mesi scorsi l'uomo è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini. Il prossimo passo della Procura potrebbe essere una richiesta di rinvio a giudizio.

    stalker in azione stalker in azione

     

    I PRECEDENTI 

    Non è l'unico caso del genere avvenuto nella Capitale. È di poche settimane fa la sentenza con cui la Cassazione ha condannato in via definitiva un quarantunenne che aveva obbligato la compagna a tatuarsi il suo nome sul viso. E ancora: è a processo per vessazioni ai figli di 13, 8 e 5 anni, un padre che obbligava i bambini a sottoporsi a riti apotropaici e a recitare in continuazione preghiere e litanie.

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     L'uomo, ossessionato dalla religione, accendeva incenso in ogni angolo della casa sostenendo di dover allontanare gli spiriti maligni, aveva obbligato la figlia tredicenne a tagliare i capelli contro la sua volontà e aveva anche scritto a caratteri cubitali sul muro un monito inquietante: «Se farete come dico andrete in Paradiso, oppure finirete all'Inferno».

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