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    ACQUA AZZURRA, ACQUA AMARA - FINISCE IN PAREGGIO IL PRIMO ROUND GIUDIZIARIO TRA MOGOL E LA VEDOVA DI LUCIO BATTISTI, GRAZIA LETIZIA VERONESE: IL TRIBUNALE DI MILANO ORDINA ALLA SOCIETA’ “ACQUA AZZURRA EDIZIONI MUSICALI” DI PAGARE DUE MILIONI E MEZZO A MOGOL, CHE NE AVEVA CHIESTI OTTO


     
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    Carlo Moretti per “la Repubblica

     

    LUCIO BATTISTI E GRAZIA LETIZIA VERONESE LUCIO BATTISTI E GRAZIA LETIZIA VERONESE

    La lunga battaglia legale tra Mogol e la vedova di Lucio Battisti è arrivata alla prima sentenza: venerdì scorso, ma la notizia si è appresa soltanto ieri, il Tribunale civile di Milano ha dichiarato la società “Acqua Azzurra edizioni musicali”, di cui Grazia Letizia Veronese, vedova Battisti, è amministratore unico, “inadempiente” nei confronti di Giulio Rapetti in arte Mogol, riconoscendogli i danni per due milioni e 651 mila euro.

     

    LUCIO BATTISTI E GRAZIA LETIZIA VERONESE 2 LUCIO BATTISTI E GRAZIA LETIZIA VERONESE 2

    Mogol aveva chiesto 8 milioni di euro, ma considera questa prima sentenza come «una vittoria da cui partire per ulteriori riconoscimenti» ci dice al telefono dal Cet di Toscolano. «Il fatto importante è che il giudice abbia condannato l’ostracismo opposto dalla vedova a qualsiasi utilizzo, promozione e celebrazione dei brani che io e Lucio abbiamo scritto insieme. Un danno enorme, perché se i giovani non possono ascoltare non possono conoscere e, dunque, un patrimonio musicale va perduto».

     

    Nel pomeriggio di ieri la notizia era stata diffusa con una lettura esattamente speculare e opposta, secondo la quale ad uscire battuto dalla sentenza sarebbe stato lo stesso Mogol, che nel 2012 intraprese la causa: “Il tribunale di Milano respinge la causa Mogol contro vedova Battisti”, scrivevano le agenzie di stampa.

    LA VEDOVA BATTISTI GRAZIA LETIZIA VERONESE LA VEDOVA BATTISTI GRAZIA LETIZIA VERONESE

     

    L’avvocato di Mogol, Maria Grazia Maxia, commenta: «Tutto sbagliato, sto passando la serata a rettificare questa notizia falsa, noi avevamo chiesto l’estensione della responsabilità anche alla vedova per aggredire il suo patrimonio ma il giudice ha condannato invece solo la società Acqua Azzurra e non la vedova.

     

    MARIA GRAZIA MAXIA MARIA GRAZIA MAXIA

    Di qui a dire che chi ha perso saremmo noi ce ne corre: siamo soddisfatti perché nella sentenza il Tribunale ha ritenuto illegittimo l’esercizio del diritto morale d’autore invocato dalla moglie di Lucio Battisti per opporsi alle proposte di sincronizzazione in spot pubblicitari e colonne sonore di film del repertorio Mogol- Battisti. Questa sentenza è l’affermazione di un principio, poi tutto il resto lo vedremo nelle cause che seguiranno».

     

    Mogol sottolinea che «la nostra causa è partita nei confronti dell’Acqua azzurra, in cui io sono al 9%, Universal al 38 e lei ha la maggioranza, ma anche nei confronti della vedova, hanno condannato solo la prima. Lei si è sempre opposta a tutto, pubblicità, cinema e anche feste popolari. Ha sempre cercato di soffocare la voce di Lucio, che in assenza di comunicazione ha perso valore. La causa l’ho vinta io, la sentenza è già esecutiva. Loro vogliono equivocare e annunciano ricorso. Ma la cosa non si ferma qui».

    BATTISTI MOGOL 1 BATTISTI MOGOL 1

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