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    LA TOGA TORNA IN VOGA – CON IL CASO SALVINI LA MAGISTRATURA SI COMPATTA, E ANCHE I MODERATI SI RIARMANO CONTRO IL GOVERNO PENTASTELLATO – ALLE ELEZIONI DEL CSM A GIUGNO SI ERA DELINEATO UN ATTEGGIAMENTO NON OSTILE ALL’ESECUTIVO, ORA INVECE TUTTI SI RIALLINEANO, PERCHÉ, COME DICEVA CALAMANDREI, “I MAGISTRATI SONO COME I MAIALI: QUANDO NE TOCCHI UNO GRIDANO TUTTI”


     
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    Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

    VIGNETTA MANNELLI - SALVINI MINISTRO DELL INTERIORA VIGNETTA MANNELLI - SALVINI MINISTRO DELL INTERIORA

     

    L' escalation polemica di Salvini ha compattato la magistratura sanando ferite profonde, ha costretto i più moderati al riarmo in trincea, ha mandato in fuorigioco i settori che avevano puntato sul cambiamento del governo pentastellato.

     

    A f ine maggio solo due correnti della magistratura associata (quella progressista di Area democratica e quella centrista di Unicost) avevano firmato un documento in difesa del presidente della Repubblica Mattarella, minacciato di impeachment da M5S e Lega.

     

    Segno dell' aria che tirava. Le altre due - i moderati di Magistratura Indipendente e la neonata Autonomia e Indipendenza di Davigo - si erano dissociate. In luglio le elezioni del Csm le avevano premiate e Area, dopo una campagna battagliera e iperpolitica, aveva registrato una sconfitta storica (da 7 a 4 seggi).

     

    matteo salvini con mojito matteo salvini con mojito

    Dunque tra le toghe si era delineato un atteggiamento prevalentemente non ostile al governo. Un equilibrio che in pochi giorni è stato prima incrinato dall' uscita del premier Conte sul disastro di Genova («Non possiamo aspettare i tempi della giustizia») e poi travolto da Salvini.

     

    «Le sue frasi hanno fatto scattare un allarme - dice un magistrato di primo piano -. Di fronte a un ministro e leader politico che non critica legittimamente ma sbeffeggia la magistratura, scatta un riflesso difensivo, più forte di ogni altra considerazione. E la necessità di avvertire che così non si può andare avanti».

     

    piercamillo davigo piercamillo davigo

    Nelle mailing list dei magistrati c' è fermento, il clima di «non pregiudizio» evaporato in fretta. L' immigrazione è tema su cui c' è forte sensibilità.

     

    Si discute sulla configurabilità in concreto dei reati ipotizzati dalla Procura di Agrigento, sul cui operato non mancano riserve anche se si riconosce l' eccezionalità del caso. Ci si divide sui limiti dell' intervento della magistratura in una delicata vicenda politica.

     

    patronaggio patronaggio

    Il 21 agosto Magistratura Democratica aveva apertamente attaccato Salvini, sollevando «interrogativi inquietanti» e dubitando della legittimità delle sue azioni, con un appello finale a «non rimanere in silenzio».

     

    Due giorni dopo aveva circostanziato le accuse a sostegno dell' inchiesta giudiziaria. Le altre componenti della magistratura non si erano accodate a quella progressista, ringalluzzita dopo la scoppola elettorale. Ma Salvini , dicendo che «è vergognoso indagarmi perché difendo gli italiani», le ha costrette a schierarsi, chiedendo all' unanimità un intervento formale del Csm.

     

    alfonso bonafede alfonso bonafede

    Un magistrato di lungo corso cita Calamandrei: «I giudici sono come i maiali: quando ne tocchi uno, gridano tutti». Ora il cerino è in mano al M5S. Il presidente dell' Associazione magistrati Minisci, intervistato da «Repubblica», ha chiesto al ministro della Giustizia Bonafede una difesa dagli attacchi di Salvini. Il quale rilancia la separazione delle carriere, col plauso di Berlusconi.

     

    francesco minisci, piercamillo davigo francesco minisci, piercamillo davigo

    Ritorno al passato.  E tra poche settimane si eleggerà il nuovo vicepresidente del Csm in un clima di battaglia. Impossibile per le toghe votare un esponente di Lega o Forza Italia, mentre sparano contro «i pm politicizzati». Problematico il profilo del dem Ermini, troppo politico e troppo renziano. Non restano che i professori designati dal M5S. In pole position potrebbe esserci il costituzionalista fiorentino Donati. A patto che dal M5S arrivi un segnale.

    Francesco Mìnisci Francesco Mìnisci alfonso bonafede giovanni legnini alfonso bonafede giovanni legnini

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