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    FINO ALLA FINE: IL RITORNO DI ANDREA AGNELLI, IL “FANTOCCIO DI FLORENTINO PEREZ” - LA SENTENZA DELLA CORTE UE CONTRO L’UEFA RIMETTE IN PISTA L’EX PRESIDENTE JUVENTINO, CHE HA SEMINATO IL PANICO ARRIVANDO VIA ZOOM ALLA VIDEOCONFERENZA DEL NEMICO CEFERIN, NUMERO 1 DELL’UEFA (PARE CHE AGNELLINO SIA STATO ESTROMESSO QUASI SUBITO DAI CONTATTI) – AGNELLI È UN CANDIDATO AL RUOLO DI COMMISSIONER DELLA SUPERLEGA. LA VOGLIA DI RIVINCITA POTREBBE AVERE ALTRI BERSAGLI, COME IL CUGINO JOHN ELKANN CHE LO HA VOLUTO FUORI DALLA JUVE…


     
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    Pippo Russo per https://www.editorialedomani.it/ - Estratti

     

    agnelli florentino perez agnelli florentino perez

    Come Giambruno ad Atreju. Un altro Andrea presente in terra improvvisamente nemica, con imbarazzo e fibrillazione degli organizzatori. C’è nuovo mare da solcare intorno all’ultimo degli Agnelli a capo della Juventus, forse adesso di nuovo con l’ambizione di tornare in cima alla società bianconera dopo che la sentenza della Corte di giustizia europea ha rimesso fortemente in campo l’ipotesi della sua Superlega.

     

    Durante la conferenza stampa tenuta via Zoom da Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, nelle ore immediatamente successive al pronunciamento dal Lussemburgo, l’avatar di Andrea Agnelli ha fatto capolino nella lista dei circa 300 contatti collegati da remoto.

     

     

    Pare sia stato estromesso quasi subito, quando gli amministratori del meeting hanno notato la sua presenza. Segno di nervosismo da parte dell’Uefa e soprattutto del suo presidente. Che al solo udir nominare l’ex compare di battesimo – Ceferin è il padrino di sua figlia – sente impennare la pressione, figurarsi come avrebbe potuto accogliere un eventuale intervento da remoto, in un momento drammatico come quello di giovedì pomeriggio. Pura cazzimma.

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    IN CERCA DI RISCATTI (E VENDETTE?)

    Resta il fatto che adesso Andrea Agnelli torna in ballo. E può anche permettersi di aleggiare, balenare, lanciare messaggi che hanno un testo esplicito e un sottotesto ancor più carico di contenuti e significati. Come nel caso del post rilasciato su X, l’ex Twitter, immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza. Un frammento del brano degli U2 Where the streets have no name. Un testo che parla di muri da abbattere e di una vita da riprendersi, di sole in faccia e nuvole di polvere che si dissolvono. Il tutto accompagnato dallo slogan «fino alla fine», il mantra del popolo juventino.

     

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    Il suo impegno per lo sviluppo del progetto di Superlega era stato annunciato giusto un anno fa, quando gli è toccato uscire dalla Juventus per lasciare posto a una compagine dirigenziale formata da commercialisti e avvocati. E in quel momento pareva una cosa buttata lì, poiché parlare di Superlega nel periodo tra fine 2022 e inizio 2023 era come andare a caccia di Gronchi rosa. Lui è andato avanti.

     

    (…)

     

    Durante questo anno di lontananza dalla Juventus e dal calcio italiano ha continuato a vedersi con Florentino Pérez presidente del Real Madrid (“è diventato il suo fantoccio”, ha scritto in modo spietato il quotidiano londinese Times lo scorso febbraio), e a mantenere i contatti con Joan Laporta, presidente del Barcellona. Per Agnelli, libero dall’incombenza di gestire un club, è stato prospettato adesso un ruolo da commissioner per l’organizzazione che nel frattempo ha cambiato concetto e format: una Superlega un po’ meno nobiliare e un po’ più meritocratica.

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    Se così dovesse essere, ci sarà da vedere come andrà a comporsi il rapporto con Bernd Reichart, il giornalista tedesco che dopo essere stato nominato Ceo di A22 Sport Management (la società che dovrebbe organizzare il torneo) ha preso a parlare il linguaggio della mediazione e del dialogo con le istituzioni calcistiche e gli stakeholders.

     

     

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    La sentenza del 21 dicembre è stata un suo grande successo personale. Subito dopo Reichart ha cominciato a compiere qualche infortunio comunicativo. Come quello che lo ha portato a sminuire la presenza dell’Union Berlino nell’attuale edizione di Champions League, e che gli è valso una risposta piccata da parte del club tedesco. Adesso Reichart dichiara a destra e a manca di essere in contatto con numerosi club europei, compresi quelli che ufficialmente prendono posizione contro la Superlega. Forse sta iniziando ad andare fuori misura, adesso che giocoforza non può più permettersi di tenere il profilo basso.

     

    Il comunicatore è meno bravo a comunicare che a tessere? Resta il fatto che l’arrivo di un Andrea Agnelli nel ruolo di commissioner porrebbe la questione del ruolo di Reichart. Anche per lui il ritorno in scena dell’ex presidente bianconero potrebbe essere un problema.

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