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Il nuovo editore dell’Espresso, Danilo Iervolino, proprietario di BFC media e patron della Salernitana da inizio anno, è indagato dalla Procura di Napoli per un’ipotesi di evasione fiscale di alcuni milioni di euro. L’accusa – scrive Il Fatto Quotidiano nella sua edizione odierna – risale ad anni e vicende a cavallo della metà del decennio scorso, quando il core business dell’imprenditore era l’università telematica UniPegaso.
Nelle scorse settimane la Procura guidata da Giovanni Melillo ha notificato a Iervolino un avviso di proroga delle indagini. Il fascicolo contesta all’imprenditore una presunta violazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 74 del 2.000, una fattispecie di evasione fiscale detta «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici».
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Il fascicolo è nato in seguito all’esito di alcuni accertamenti dell’Agenzia delle Entrate risalenti alle dichiarazioni fiscali di diversi anni fa. L’avviso di proroga fornisce agli indagati pochissimi elementi utili a ricostruire i dettagli dell’accusa. Quasi sempre si limita a indicare il titolo di reato. L’indagato ha la facoltà di opporsi alla proroga e chiedere al Gip lo stop dell’inchiesta, per accelerarne la conclusione: ma lo può fare solo “al buio”, senza poter accedere agli atti.
Iervolino è stato iscritto nel registro degli indagati perché gli inquirenti interpretano sfavorevolmente alcune condotte fiscali dell’imprenditore, finalizzate a ridurre di qualche milione di euro l’imponibile. I legali di Iervolino sono invece sicuri di poterne dimostrare l’innocenza, e la correttezza delle informazioni riportate in dichiarazione.
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