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(ANSA) - La Cina sta rastrellando e aumentando le scorte di microchip, a dispetto della carenza che il settore sta scontando a livello mondiale. Le importazioni cinesi di semiconduttori sono salite ai massimi storici a marzo a causa della carenza di chip a livello globale: secondo i dati delle Dogane, riportate da South China Morning Post, lo stock ha toccato la cifra record di 58,9 miliardi di unità di microchip, per un valore di 35,9 miliardi di dollari.
Quanto al primo trimestre, gli acquisti totali dall'estero di circuiti integrati (IC) hanno raggiunto 155,6 miliardi di unità, in aumento annuo del 33,6% e per un valore di 93,6 miliardi di dollari. Come confronto, il volume dell' import di chip dei primi 3 mesi del 2020 e del 2019 è stato, rispettivamente, di 116,1 miliardi di unità (del valore di 72,1 miliardi di dollari) e 87,6 miliardi di unità (65,2 miliardi).
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Nel frattempo, lunedì a Washington il presidente americano Joe Biden ha incontrato online più di una dozzina di amministratori delegati di importanti società Usa per affrontare la carenza di chip che ha frenato la produzione delle case automobilistiche di tutto il mondo, assicurando un sostegno bipartisan con la proposta di finanziamento governativo di 50 miliardi di dollari per la produzione e la ricerca di semiconduttori, parte di un'iniziativa per riorientare e dominare la catena di fornitura globale dei microchip.