Luca Dondoni per “La Stampa”
DAMIANO MANESKIN
Amadeus gliel'aveva promesso l'anno scorso dopo la vittoria con Zitti e Buoni: «La prossima volta che venite qua vi vengo a prendere». E ieri in diretta si è messo il cappello da autista e li ha caricati sul go kart, tutti in nero, glitter e stelle sui capezzoli compresi, per portarseli sul palco dell'Ariston a cantare, naturalmente, Zitti e buoni.
Per poi salutare con la ballata Coraline e scoppiare in lacrime: Damiano non trattiene l'emozione, Amadeus con la tenerezza e l'orgoglio di un padre gli prende la testa tra le mani.
Cosa provate ragazzi a tornare dove tutto è incominciato?
«È sempre bello tornare a casa. Anzi per noi è vitale, ci fa rimanere con i piedi ancorati a terra. Sanremo è casa: siamo arrivati un anno fa senza alcuna aspettativa, ma da quel momento in poi è cambiato tutto, improvvisamente.
È passato un anno, abbiamo fatto il giro del mondo e siamo di nuovo qui a festeggiare tutto quello che ci è successo, sullo stesso palco di un anno fa, con il pubblico di Sanremo e con Amadeus, il primo a credere in noi. Senza di lui tutto questo non sarebbe successo».
DAMIANO MANESKIN
Cosa vi ha colpito di più dell'esperienza americana?
«È un posto incredibile, tutto va veloce e per noi lo è stato ancora di più. Quando arrivavamo nei posti dove ci siamo esibiti eravamo sempre "gli Italiani" e ne siamo orgogliosi. Ritrovarci sul palco degli American Music Awards accanto a Bruno Mars, Olivia Rodrigo, Coldplay, ricevere un invito dai Grammy e dopo solo pochi mesi ritrovarci sul palco del Saturday Night Live è stato incredibile e velocissimo.
Gli Stati Uniti sono il paese delle opportunità, come si dice di solito e forse è vero. Lo è per noi, in questo momento ce ne sta dando tante, non vogliamo perderne nemmeno una e stiamo lavorando tutti i giorni per questo».
Un aneddoto vissuto durante questo giro del mondo?
DAMIANO MANESKIN
«Un sacco di incontri inaspettati e bellissimi. Dai consigli di Ed Sheeran davanti ad una birra, al pranzo con Chris Martin, alla serata con Beck in giro per Los Angeles e un sacco di altre cose che però è meglio non raccontare (scherziamo! )».
Sarete ai più importanti festival internazionali, poi le date in Italia e i concerti evento all'Arena di Verona e al Circo Massimo. Come vi sentite all'idea di un nuovo tour?
«Diciamo subito che siamo amareggiati e dispiaciuti per aver dovuto spostare le date italiane ed europee. Il live è il momento di vera unione con i fan e il nostro modo preferito di esprimerci.
Per fortuna abbiamo l'occasione di suonare ai festival quest' estate e siamo fortunati e felici di poterlo fare con il nostro team tecnico che ci accompagna sempre e ci ha seguito quest' anno in giro per il mondo. Il 9 luglio poi sarà una grandissima festa per noi, torneremo a suonare a Roma, a casa, in un posto bellissimo, il più bello del mondo».
Dove andrete domani?
DAMIANO MANESKIN
«Casa a Roma dai nostri genitori e un ultimo impegno a Londra per i Brit Awards, per i quali siamo candidati in due categorie (International Group e International Song con I Wanna Be Your Slave, ndr). Tornati in Italia ci concentreremo sulla scrittura dei nuovi brani, useremo il tempo forzatamente lontano dai live per scrivere»
maneskin amadeus abbraccia damiano dei maneskin